Tra le opere più famose di Goethe, non possiamo non annoverare Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister (Wilhelm Meisters Lehrjahre, 1795-1796). Questo testo rappresenta il prototipo del Bildungsroman, del romanzo di formazione che dominerà l’intero Ottocento.
Non solo: il Wilhelm Meister ospita anche una riflessione interessante sul teatro tedesco al tempo di Goethe. Sono numerosi, dunque, gli elementi di quest’opera da analizzare, dall’importanza dell’arte all’esperienza (positiva o negativa) come momento di formazione personale.
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La presenza del teatro già nel frammento del Wilhelm Meister
Il primo abbozzo del Meister risale agli anni 1777-1785. Si tratta di un periodo molto vicino al Werther e in cui Goethe stava già lavorando al soggetto del Faust.
L’influenza dell’eroe del giovane Goethe è presente in alcuni tratti del Wilhelm Meister: la soggettività del protagonista, la sua fantasia e la passione per il teatro. Quest’ultimo influisce anche sul titolo del frammento originario del romanzo, non a caso La missione teatrale di Wilhelm Meister (Wilhelm Meisters theatralische Sendung). Il frammento avrebbe dovuto descrivere il processo evolutivo di Wilhelm verso il teatro.
L’influenza di Schiller
In moltissime opere Goethe ha risentito dell’influenza dell’amico e intellettuale Schiller. Anche nel caso del Wilhelm Meister Schiller divenne l’interlocutore privilegiato di Goethe, determinando un radicale cambiamento nella sua idea del rapporto tra arte e realtà, individuo e società, sentimento e ragione. In seguito a questi mutamenti Goethe cambiò la concezione originaria del Meister. Le modifiche sono evidenti nel rapporto di Wilhelm con il teatro, necessario per la sua evoluzione, ma alla fine la strada sbagliata per il protagonista.
Infatti, la realizzazione umana e sociale di Wilhelm avverrà solo attraverso l’impegno per il bene comune, insieme alle persone che hanno propositi affini. Il romanzo sulla condizione dell’artista si è così trasformato in un Bildungsroman, genere che diventerà più tardi quello dominante del realismo europeo.
Il teatro: dalla passione e rinuncia…
Il romanzo non ha una trama vera e propria, ma è composto piuttosto da storie che si intrecciano perfettamente fra di loro. L’opera narra le vicissitudini di Wilhelm Meister, figlio di un ricco commerciante che deve sostituire il padre nell’attività commerciale senza però averne il desiderio. Egli è invece attratto dal teatro e spera, assieme all’attrice Mariane, sua amante, di poter realizzare il sogno di lavorare nel teatro.
Improvvisamente però la relazione tra i due è ostacolata da alcuni equivoci e le lettere di Mariane, che potrebbero mettere in ordine le cose, sono intercettate da Werner, amico e cognato di Wilhelm, che gliele nasconde per favorire la sua rinuncia al sogno artistico. Così Wilhelm, profondamente deluso, decide di scegliere la professione che i suoi genitori desiderano per lui e di rinunciare alla sua passione per il teatro.
… al rinnovato amore
Wilhelm comincia così a mettersi in viaggio per occuparsi degli affari di famiglia. Proprio durante uno dei suoi viaggi si riaffaccia il sogno giovanile non realizzato. Wilhelm incontra infatti una compagnia di attori che versano in condizioni difficili e che gli chiedono un prestito per fondare un nuovo teatro. Dopo aver acconsentito, Wilhelm decide di abbandonare gli affari e di dedicarsi in prima persona alla ricostituzione della troupe.
Ad affascinarlo è soprattutto l’attrice Philine, ma chi colpisce profondamente la fantasia di Wilhelm è un vecchio arpista che gli fa intuire che il destino ha in serbo per lui qualcosa di diverso. Ma ecco che compare un’altra singolare figura: spinto dalla compassione, Wilhelm riscatta da un gruppo di acrobati ambulanti quella fanciulla enigmatica entrata nella letteratura con il nome di Mignon.
Le considerazioni sul teatro
Dopo varie vicissitudini, il gruppo teatrale di Wilhelm ha una prima possibilità per mettersi in mostra. Viene infatti invitata in un vicino castello dove deve mettere in scena uno spettacolo in onore di un conte. Nel castello Wilhelm incontra Jarno, che discute con lui di teatro e gli fa conoscere le opere di Shakespeare.
La passione per il teatro del protagonista Wilhelm fornisce a Goethe il pretesto per introdurre nella trama del romanzo l’animata discussione sul teatro di quel periodo: i dibattiti sul teatro nazionale, il confronto fra la tradizione francese e il teatro inglese, il crescente scontento per la situazione dei teatri di corte e per le compagnie itineranti e l’umiliante gerarchia sociale che, ostacolando il desiderio di emancipazione culturale degli intellettuali borghesi, faceva emergere in modo stridente il contrasto tra borghesia e nobiltà.
Pia C. Lombardi
Bibliografia
J.W. von Goethe, Wilhelm Meister. Gli anni dell’apprendistato, Gli Adelphi, 2006.