Mirabolanti esibizioni, costumi scintillati ed un’inedita colonna sonora: questo è The Greatest Showman. Nel cast spiccano Hugh Jackman, il fu Wolverine, nei panni del protagonista Phineas Taylor Barnum, Zac Efron (Phillip Carlyle), Michelle Williams (Charity, moglie di Barnum) e Zendaya (Anne Wheeler).
The Greatest Showman: un musical biografico
Siamo negli Stati Uniti d’America dell’800. Barnum è un ragazzino di umilissime origini, figlio di un sarto. Il padre del ragazzo lavora per la famiglia Hallet, appartenente al ricco status sociale statunitense.
Phineas stringe un forte rapporto d’amicizia con Charity, la figlia di Hallet, che ben presto si tramuta in amore. Charity sarà costretta ad andare in un collegio femminile, ma resterà sempre in contatto con Phineas, il quale le scriverà per tutta la vita. Il loro sentimento non sfuma nel corso degli anni, si rafforza.
Phineas e Charity (nonostante il profondo disprezzo del padre di le nei confronti del ragazzo) si sposeranno. Avranno due bambine, e vivranno una vita umile. Charity, anche se proviene da una famiglia ricca, è felice, malgrado le ristrettezze economiche.
Phineas però vuole darle di più, non si accontenta. Viene licenziato dal suo lavoro di impiegato. La sua compagnia di navigazione è andata in bancarotta perché le navi sono state distrutte da un ciclone. Barnum userà come garanzia proprio le suddette per ricevere in prestito il denaro dalla banca.
Al centro di Manhattan, Barnum aprirà i battenti per il suo museo, fatto di animali imbalsamati e statue di cera di personaggi storici. Il museo però non esordisce, così le sue figlie gli danno un suggerimento: reclutare i freaks. E così farà Barnum. Recluta una donna barbuta, un gigante, un uomo molto grosso e forzuto, un fratello e una sorella trapezisti. La banda è al completo.
Un critico in particolare è molto scettico, alcune persone continuano a inveire contro i freaks. Ciononostante, Barnum istituisce il Barnum’s circus. Phineas conosce poi Phillip Carlyle, un ricco drammaturgo. Il ragazzo appartiene all’America bene, quella degli snob benestanti che Barnum vuole convincere a diventare parte del suo pubblico.
Carlyle è un ragazzo influente, che vuole dare una svolta pepata alla sua vita. Si unisce alla banda, e permette un incontro tra la regina Vittoria d’Inghilterra. Proprio qui Barnum conosce la cantante d’opera Jenny Lind (Rebecca Ferguson). Stupito dalla sua voce, decide di andare con lei in tour, negli Stati Uniti.
La donna si invaghisce di Phineas, baciandolo a tradimento. Respinta infine dall’uomo, la cantante decide di chiudere il tour. La notizia del bacio giunge anche alla moglie di Barnum. L’uomo torna al suo circo, che nel frattempo è stato bruciato per via di un conflitto tra alcuni uomini della città e i freaks. È un brutto momento per l’imprenditore circense, che litiga con la moglie, viene sfrattato dalla sua bella villa e si rifugia nell’alcol.
Carlyle è ricoverato d’urgenza per le ferite riportate durante l’incendio. Sarà Anne Wheeler ad assisterlo. I ragazzi si sono infatti innamorati. Carlyle si risveglia, e decide di offrire i guadagni degli spettacoli a Barnum, per costruire un nuovo tendone per il circo. Dopo l’ultimo spettacolo per l’imprenditore, quest’ultimo sceglie di lasciare le redini del circo al ragazzo, in maniera tale da dedicarsi maggiormente alla propria famiglia. I freaks sembrano aver trovato un loro posto nel mondo, mentre Carlyle e Wheeler sfidano le differenze sociali con il loro amore.
The Greatest Showman: una storia vera
The Greatest Showman non è solo un musical, ma anche un film biografico. Racconta la storia dell’imprenditore e circense statunitense Phineas Taylor Barnum. Nato nel Connecticut dal padre sarto, locandiere e magazziniere, Barnum ebbe da piccolo una certa propensione per la matematica.
Come narrato in The Greatest Showman, Barnum diede vita all’American Museum, nel 1842. Il museo fu distrutto due volte da un incendio. Il vero successo arride tuttavia solo con The Greatest show on Earth (il più grande spettacolo sulla Terra). Lo spettacolo era il suo circo, a 3 piste, con 4 palcoscenici e una capienza di ventimila spettatori.
Barnum aveva diversi competitori negli affari, come Bailey. Barnum voleva acquistare il cucciolo di elefante nato nel circo di Bailey, ma quest’ultimo rifiutò. Resosi, però, conto della forza affaristica di Barnum, Bailey decise di cooperare con Phineas. I due circhi insieme ebbero estremo successo, specie con i numeri di Jumbo, il più grande elefante mai esistito.
Anche dopo la morte di Barnum, nel 1891, il suo nome non sparì dalla scena circense. I fratelli Ringling acquistarono difatti il Barnum & Bailey Circus, unendo poi le loro compagnie sotto l’unico nome di Ringling Brothers Circus. Nato ispirandosi all’eccezionale spettacolo di Barnum, la compagnia fu molto famosa per diversi decenni, per poi chiudere ufficialmente il 21 maggio 2017.
Phineas Taylor Barnum fu una figura a tratti controversa. Fu il primo ad inserire i freaks nel circo, i cosiddetti fenomeni da baraccone. Uomini e donne con malformazioni fisiche, ai quali veniva offerta l’ambigua possibilità di vivere diversamente. A lungo si è discusso riguardo la tematica. Alcuni credono che fosse disumano mostrare come oggetti esseri umani. Altri, invece, dall’approccio più pratico, affermano che la vita dei freaks fosse già abbastanza terribile di suo, almeno nel circo si creava una parvenza di famiglia.
Barnum inserì anche gli animali esotici, come leoni, elefanti. Anche gli orsi furono utilizzati nel suo scintillante spettacolo. A Barnum si deve anche il nome del cosiddetto effetto Barnum, oppure Forer. Barnum era un ammaliatore. Si denunciò come mistificatore, e non a caso. Phineas portò nei suoi spettacoli la sirena delle Figi, il gigante di Cardiff, lo scheletro di Cristoforo Colombo, addirittura falsò l’età della governante afroamericana di George Washington. Si diceva che la donna avesse 161 anni.
Barnum, insomma, ci sapeva fare riguardo gli affari. Era un uomo ambizioso che dal quasi nulla creò un mondo come il circo, fatto di costumi, freaks, animali esotici. Un mondo durato più di un secolo, che ha suscitato emozioni, ma anche contrasti e forti polemiche.
Aurora Scarnera