Correva l’anno 1978 quando nelle sale comparve Halloween – La notte delle streghe di John Carpenter. Il film riscosse un successo mondiale dando vita fino ad oggi a ben dieci seguiti, l’ultimo dei quali il recentissimo Halloween (2018). La produzione ebbe a disposizione un budget di 300.000 mila dollari, le riprese iniziarono durante la primavera per poi concludersi in sole tre settimane. Carpenter ideò lo stereotipo della protagonista femminile che non accetta a divenire facile preda in balia del mostro di turno. A vestire i panni della allora giovane Laurie Strode l’attrice statunitense Jamie Lee Curtis.
La stessa torna per l’occasione a ricoprire il ruolo a lei tanto caro del personaggio che l’ha resa celebre. Nonostante gli innumerevoli capitoli dedicati alla longeva saga horror, Halloween (2018) è sequel del primo datato 1978. Il film sta già occupando i primi posti ai box office, l’esordio nelle sale è avvenuto non a caso attorno alla giornata 31 ottobre. Centodieci minuti di pathos e sangue con luoghi e colonna sonora made in Halloween a far da sfondo alla faida familiare tra Laurie e Michael.
Si sprecano le scene di violenza e sangue, a volte più fini a sé stesse che al vero senso della storia. Il mostro insegue senza sosta la propria vittima preferita, che nemmeno trascorsi quarant’anni dopo vuole rassegnarsi al ruolo di agnello sacrificale. L’undicesimo capitolo della prolifica saga vede una troupe televisiva fare visita al manicomio criminale dove è rinchiuso il serial killer Michael Myers. Quest’ultimo riesce ad evadere tornando ad impossessarsi della vecchia maschera per tornare a terrorizzare e far strage di vittime innocenti.
Michael fa così rientro alla sua vecchia cittadina per tormentare nuovamente la sorella Laurie, la quale non si fa trovare impreparata. Halloween (2018) si incentra sul confronto conclusivo tra i due storici nemici, con nuovi personaggi ridotti quasi a contorno della sanguinosa faida familiare. Ammirevole interpretazione di Jamie Lee Curtis, la quale a dispetto della non più giovane età, riesce ancora a districarsi dando filo da torcere allo stalker assassino.
Halloween e la rivalsa cinematografica del personaggio femminile
Oggi appare quasi scontato che la protagonista, di solito un’ingenua ed avvenente giovane ragazza, debba in qualche modo riuscire a mettersi in salvo dalle grinfie del carnefice. Sul finire dei ’70 il genere horror, e non solo, considerava il ruolo della donna conseguenziale alla valorizzazione del protagonista maschile. Lo stesso L’esorcista (The Exocirst) vede nel prete e nel demone (maschio?) svolgere il ruolo rispettivamente di buono e cattivo nella storia. Il soggetto femminile è sovente limitato a mero supporto dell’eroe uomo, al massimo può aspirare al ruolo di femme fatale tanto in voga negli 007. La donna è troppo debole per combattere e sconfiggere il mostro che la insegue, a risentirne sarebbe una certa credibilità cinematografica dell’opera.
Il merito rivoluzionario del regista Carpenter sta proprio nell’avere scommesso sul personaggio rosa dalla faccia pulita e gracile corporatura. Agli esatti antipodi il sanguinario fratello Michael Myers: grosso, spietato e dalla forza soprannaturale. Non bastasse questo a renderne già abbastanza terrorizzante il character, egli indossa al viso una fredda maschera celante ogni sua umana emozione. Ammesso mai che un tale mostro sia capace a percepire umanità. Laurie sfugge più volte al mostro e si batte mostrando un inaspettato spirito di sopravvivenza che le permette di avere la meglio sul malvagio fratello. La storia rappresenta la rivalsa del genere femminile contro una sorta di sessismo cinematografico maschile.
Jamie Lee Curtis e Sigorney Weaver: l’eroe diventa eroina
Paradossale che la rivalsa avvenga proprio nel genere horror, più di qualsiasi altro dominato dall’uomo. Il successo di Laurie su Michael convince un gran numero di donne ad andare a occupare le sedie in sala durante la proiezione di film horror. Jamie Lee Curtis viene eretta ad icona di resistenza femminile, stesso dicasi nel medesimo periodo per l’attrice Sigourney Wever in Alien. Halloween (2018) di David Gordon Green cavalca uno stile fatto di cliché dallo stesso creati e desinati a rimanere parte integrante del genere. Fatto sta, a quarant’anni dalla strage di Haddonfield… riuscirà ancora la ultrasessantenne Laurie a sfuggire alla furia omicida di Michael?
Davide Gallo