Sono passati dieci anni dal primo “Mamma Mia”, il coinvolgente musical ispirato alle canzoni degli ABBA, e finalmente i fan hanno potuto tornare a cantare e scatenarsi con l’atteso seguito, “Mamma Mia! Ci risiamo”. Il nuovo film oscilla tra malinconia e ilarità e la colonna sonora ne riflette lo spirito ambivalente.
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“Mamma Mia! Ci risiamo”, a metà strada tra prequel e sequel
“Mamma Mia! Ci risiamo” è un’arguta combinazione tra prequel e sequel, in cui ritroviamo i personaggi principali che si riuniscono dopo anni intorno a Sophie e contemporaneamente, grazie ai flashback nel 1979, scopriamo come ha fatto Donna a conoscere i tre possibili padri della figlia.
La scelta strategica ha permesso di attirare e coinvolgere un po’ tutti i vecchi fan, suscitando emozioni contrastanti. Fin dalla prima scena si ha la sensazione di tornare a casa, tra i colori sgargianti di Kalokairi, l’isola greca su cui Sophie sta per inaugurare l’hotel Bella Donna, tra i personaggi un po’ kitsch che tanto ci hanno fatto ridere, tra le sonorità familiari che subito associamo agli ABBA.
Un ritorno agrodolce a Kalokairi
L’effetto nostalgia è potenziato dal ritorno del grande cast originario, formato tra gli altri da Meryl Streep, Pierce Brosnan, Colin Firth, Julie Walters e Amanda Seyfrield, con qualche aggiunta del calibro di Cher, Andy Garcia e Lily James, nei panni, rispettivamente, della madre di Donna, di un vecchio amore di quest’ultima e di Donna da giovane.
Apprendiamo però subito che Donna (Meryl Streep), vero cuore pulsante della sua piccola comunità e perno della trama precedente, è venuta a mancare. È tuttavia viva nei ricordi della figlia, del marito e delle amiche di sempre, che ci accompagnano, unendo canzoni e commenti toccanti, sulla via della sua commemorazione nostalgica.
Sulle tracce di Donna
L’atmosfera malinconica è interrotta a intervalli ad hoc dagli esuberanti flashback che ci riportano allo spirito del Mamma Mia originale e ci mostrano Donna da giovane.
Veniamo quindi catapultati in una stravagante cerimonia di laurea ad Oxford sulle note di “When I kissed the teacher” (vedere il video in alto) che termina con la decisione di Donna di partire per “farsi dei ricordi”, citando le parole della protagonista. Lily James, così, nella canzone “I wonder (Departure)” ci fa partecipi del suo timore per il futuro e del suo domandarsi se lasciare i posti noti sia la scelta più saggia, creando un’immediata empatia con tutti gli spettatori che si sono trovati in questa situazione almeno una volta nella vita.
La seguiamo quindi nell’avventura che l’ha portata a scoprire l’isolotto di Kalokairi e a conoscere Harry, Bill e Sam e infine a concepire Sophie.
E proprio il concepimento diventa un altro motivo centrale del film, trasversale a passato e presente. Mentre vediamo una giovane Donna sola sull’isola di Kalokairi, abbandonata da Sam ma comunque piena di speranza per la gravidanza, vediamo anche Sophie in rotta con il suo Skye e sopraffatta dal timore e dalla gioia, che traspaiono dall’emozionante canzone “I’ve been waiting for you”.
Parola d’ordine: leggerezza
Dal passato al presente, dalla gioia alla malinconia, dalla superficialità alla profondità, Mamma Mia è una continua altalena tra opposti, ma a fare da collante è la leggerezza. Che sfocia a volte in banalità. I personaggi vengono delineati ad esempio con tratti fin troppo decisi e ben poco originali, quasi fossero una versione moderna delle maschere della Commedia dell’arte. Ma la leggerezza si declina anche in positivo, nella capacità di trattare con il sorriso temi importanti quali i diversi modi di affrontare un lutto o una gravidanza.
Il prequel-sequel “Mamma mia! Ci risiamo” porta quindi con sè i pregi e difetti del primo film, tra cui quell’indiscutibile carica di energia e leggerezza che ne è stata la chiave del successo.
Chiara Martino