Indice dell'articolo
Il pipistrello: che cos’è e quali sono le sue caratteristiche
Il pipistrello è l’unico mammifero in grado di volare. Questo animale appartiene all’ordine dei Chirotteri, termine derivante dal greco “keir”, mano e “pteron”, ala. Infatti gli arti anteriori sono costituiti da una mano che si è evoluta formando una sorta di ala. Quest’ultima è formata da dita molto allungate unite tra loro da una membrana cutanea che è tesa fra collo, arti anteriori, arti posteriori e coda, chiamato patagio. Questa membrana contiene tessuto connettivo, fasci muscolari, vasi sanguigni e terminazioni nervose e consente a questo animale di volare. La lubrificazione del patagio avviene tramite la secrezione di alcune ghiandole posizionate tra le narici e gli occhi.
Per volare distende completamente questa membrana lasciandosi andare dalla posizione di riposo perché ha le zampe posteriori troppo deboli per consentirgli di spiccare il volo da terra. Ogni esemplare ha la capacità di volare velocemente -che a volte può sembrare concitata e disordinata- e di compiere lunghi spostamenti, utili per raggiungere i luoghi di rifugio. Infatti alcune specie migrano per centinaia di chilometri.
In genere hanno occhi tondi e neri e denti aguzzi. Hanno olfatto e vista molto ridotti al contrario del tatto. Si orientano nello spazio grazie ad un sistema di ecolocazione: le narici e la bocca emettono ultrasuoni che vengono rilevati dai suoi sensibili padiglioni auricolari.
Sono animali notturni e di giorno dormono solitari o in gruppi appesi con le zampe posteriori e la testa rivolta in basso in grotte, sugli alberi, sotto i tetti degli edifici. Nei mesi invernali alcune specie vanno in ibernazione, periodo durante il quale si rifugiano in ambienti con temperature ed umidità costanti come grotte oppure edifici inutilizzati.
Il pipistrello e le sue specie
Le specie di pipistrelli oggi conosciute al mondo sono 1200 e vengono raggruppate in due macro-categorie.
I cosiddetti “megachirotteri” con aperture alari fino a due metri, che per la maggior parte si nutrono di frutta e nettare e sono tutti trovabili in Africa, Asia ed Australia. Invece i “microchirotteri” sono diffusi in tutti i continenti, hanno dimensioni più piccole rispetto all’altro gruppo e hanno una dieta molto varia.
Infatti per la maggior parte si cibano di insetti ma alcuni anche di frutta, nettare e sangue. Questi animali sono importanti nel mantenimento degli equilibri degli ecosistemi perché tengono sotto controllo le popolazioni degli insetti ed inoltre sono attivi sia nella dispersione dei semi che nell’impollinazione.
I pipistrelli ematofagi, ovvero i cosiddetti “pipistrelli vampiri”, si trovano solo nel Centro e Sud America e succhiano il sangue per lo più di animali. Esistono diverse specie di questa tipologia di pipistrelli ma quella più conosciuta è quella del Desmodus rotundus (nome scientifico), il cui nome in italiano è “Vampiro vero di Azara”.
Quest’ultimo è un pipistrello di medie dimensioni ma è dotato di incisivi superiori grandi e molto affilati. Come suggerisce il nome si nutre di sangue di altri vertebrati, in particolare di bestiame ma se questa fonte non è disponibile si può alimentare anche di sangue umano.
Grazie alla sua leggendaria destrezza ed abilità riesce ad attaccare la sua preda all’improvviso e senza farsi notare. La pericolosità del suo morso risiede soprattutto nel rischio di trasmissione di infezioni come la rabbia e la tripanosomiasi, malattia tropicale molto seria che se non trattata tempestivamente può portare alla morte.
Origini della figura del vampiro
Probabilmente il “Vampiro vero di Azara” è la fonte d’ispirazione delle figure leggendarie dei vampiri, personaggi di molte storie, romanzi e film come il vampiro e l’amore ed il vampiro che ride.
La credenza dell’esistenza di un pipistrello vampiro che esce dalla sua tomba per succhiare il sangue dei vivi era assai diffusa nella tradizione germanica e slava. Secondo tale credenza la salma non ancora putrefatta era in qualche modo ancora congiunta all’anima. Questi corpi non ancora decomposti potevano conservarsi solo bevendo il sangue dei viventi. La leggenda vuole che coloro i quali sono stati vittime dei vampiri diventino a loro volta vampiri.
Il più celebre dei vampiri è il conte Dracula, creato dallo scrittore irlandese Bram Stocker. Dracula è una figura che forse trae origine da un personaggio realmente esistito, vissuto nella seconda metà del quindicesimo secolo, il sanguinario Vlad Drakul, voivode (titolo che all’epoca nell’attuale Romania designava i principi ereditari) della Valacchia, regione geografica dell’attuale Romania.
Il pipistrello nella simbologia del continente americano
Presso i Maya mesoamericani (Mesoamerica è la parte dell’America centrale delimitata teoricamente a nord dallo stato messicano del Sialoa ed a sud dall’Honduras e dal Nicaragua) veniva associato al Camatzoz, divinità dalle sembianze di pipistrello associato alla morte, alla notte ed al sacrificio. Veniva spesso rappresentato con il coltello in una mano ed una vittima nell’altra. Nel mito Quiché-Maya il pipistrello è colui che strappa le teste. Nel libro sacro ai Maya, il Popol Vuh, si parla della “casa degli spiriti”, ovvero una delle regioni sotterranee da attraversare per raggiungere il regno dei morti. Era inoltre ritenuto distruttore di vita, divoratore della luce ma anche maestro del fuoco.
Per il gruppo etnico dei Tupinambas del Brasile la fine del mondo sarà preceduta dalla sparizione del sole che verrà divorato da un pipistrello.
Per i nativi americani del Nord del continente questi animali notturni sono tutt’oggi considerati simbolo di energia. Gli sciamani se ne servivano per ottenere la “vista notturna”, ovvero la visione durante il sogno o stato di trans, capace di svelare qualunque mistero. Per questa ragione nei riti di iniziazione gli sciamani di solito invocavano lo spirito dei pipistrelli. Durante il rito la futura guida spirituale superava le barriere dell’illusione per accedere alla conoscenza. Infine faceva ritorno come saggio perché interiormente illuminato e di conseguenza punto di riferimento per la tribù. Secondo tale concezione il pipistrello è molto sensibile e rappresenta intuizione, sogno e visione.
Il pipistrello nella simbologia cinese
In Cina il pipistrello è da sempre stato un simbolo positivo. In particolare già nell’Antica Cina era considerato emblema di felicità. Questo perché il vocabolo, l’ideogramma con cui si designava questo animale era omofono a quello del concetto di felicità. Ancora oggi la rappresentazione dei cinque pipistrelli disposti a stella rappresentano le molte sfaccettature della felicità: la longevità, la ricchezza, la salute, il culto della virtù e della buona morte. In passato nelle immagini si rappresentavano spesso dei maghi benigni intenti a liberare da una brocca cinque pipistrelli. Particolarmente benefici erano i pipistrelli rossi, il colore che si pensava fosse in grado di intimorire le forze demoniache.
Tuttora in Cina questo animale è un simbolo di lunga vita, prosperità e fortuna.
Il pipistrello nella simbologia africana
Secondo la tradizione delle popolazioni dell’Africa il pipistrello può assumere un duplice significato, a volte positivo ed a volte negativo. Se positivo rappresenta la perspicacia in quanto vede nell’oscurità. Se negativo indica il nemico della luce e colui che è “stravagante” dal momento che fa tutto al rovescio perché è un animale notturno e dorme a testa in giù. Le sue orecchie possono avere un doppio significato: positivo come emblema di un udito fine che capta tutto, negativo se vengono viste come orribili escrescenze.
Il pipistrello nella simbologia greco-romana
Nelle leggende e nelle favole greche il pipistrello appare come un animale intelligente anche se suscita un certo timore. Venivano chiamati scherzosamente pipistrelli (dal latino vespertilio e dal greco nykterís, traducibile in italiano con vespertino) anche le persone che soffrivano di sonnanbulismo. Per gli antichi greci incontrarsi con questi animali anche in volo era considerato di buon auspicio.
Nell’antichità il pipistrello simboleggiava la vigilanza e si pensava che il suo occhio proteggesse dalla sonnolenza. Infatti era usanza, ma in alcune zone rurali lo è ancora oggi, inchiodare dei pipistrelli sulle porte delle case in segno di protezione dalle creature malefiche. Tale credenza si attesta con certezza a partire dall’Antica Roma.
Nell’Odissea le anime dei defunti svolazzano e squittiscono nel mondo degli inferi come pipistrelli. Nelle favole di Esopo questi animali fuggono sempre alla morte grazie alla loro grande capacità di adattamento ed ingegno.
Inoltre nell’antichità ma la datazione è incerta si riteneva che mettendo gocce di sangue di pipistrello sotto le lenzuola di una donna si potesse aiutarla ad avere figli. Dai pipistrelli si ricavava anche una pozione che, secondo le credenze, teneva lontano le formiche, i bruchi, le cavallette e fungeva da antidoto contro il morso del serpente.
Il pipistrello nella simbologia cristiana
Nella simbologia cristiana era considerato un animale impuro già secondo la legge mosaica. Poi a partire dal XII secolo nei bestiari medievali è considerato un essere malefico. Questo mammifero infatti odia il giorno ed ama le tenebre, dorme a testa in giù, tutti elementi che lo collegano a Satana. Tant’è che non stupisce nemmeno l’associazione di questo animale con le streghe.
Infatti di frequente la raffigurazione del diavolo come angelo caduto ha ali uguali a quelle del pipistrello perché al pari di questo animale teme la luce. Inoltre nell’iconografia questi animali rappresentano spesso anche la personificazione dell’invidia, che non osa mostrarsi in pieno giorno.
Infine in Occidente esiste la falsa credenza sulla propensione dei pipistrelli di impigliarsi tra i capelli degli esseri umani.
Giulia Cesarini Argiroffo
Bibliografia:
Biedermann, Hans (1991), Enciclopedia dei Simboli, Milano, Garzanti.
Fonti immagini:
https://www.mitiemisteri.it/simbologia-significato-degli-animali/
https://www. https://www.tuttogreen.it/pipistrello-aspetto-caratteristiche/
http://www.goleminformazione.it/astrologia/pipistrelli-vampiri-fortuna-sfortuna.html#.XAqlKa1aZn4
http://www.piemonteparchi.it/cms/index.php/natura/item/2101-pipistrelli-chirotteri-mammiferi-indesiderati-credenze-popolari
http://www.avato.it/scuola/piante/root/pipistre.htm