Sul finire del diciannovesimo secolo, più precisamente il 28 dicembre 1895, i fratelli Louis ed August Lumière inaugurarono quel che poi darà vita alla settima arte: il cinematografo. In quel giorno, infatti, presentarono al Salon indien du Grand Café di Parigi una decina di brevi filmati. Quel che nasceva era ben lontano dall’idea di cinema attuale, inteso come arte espressiva, ma fu la prima occasione per comprendere le potenzialità delle immagini in movimento. Cinema anni ’20
Tra pellicole sperimentali ed opere dalla breve durata, nel cinema del primo ventennio è da ricordare soprattutto Nascita di una nazione (1915). L’arte cinematografica comincia ad imporsi nella vita di tutti i giorni a partire dagli anni ’20 dove, infatti, aumentano in maniera esponenziale il numero di produzioni.
Il capolavoro comico di Buster Keaton Come vinsi la guerra (1926), Il cantante di Jazz (1927), Il dottor Mabuse (1922), La folla (1928), Il gabinetto del dottor Caligari (1920) e Aurora (1927) si fermano ad un passo dalla top 5 dei migliori film degli anni ’20.
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5) Nosferatu
Proiettato per la prima volta nel lontano 5 marzo del 1922, Nosferatu è tra le prime opere del genere horror. Sicuramente una delle più convincenti trasposizioni cinematografiche del romanzo Dracula, nonostante venne deciso di cambiare tutti i riferimenti a nomi o luoghi presenti nel romanzo per problemi legati al copyright. Sul film ha, da sempre, aleggiato uno spettro di mistero ed orrore. Numerose sono le leggende che si raccontano su questo film (grazie alle quali nascerà nel 2000 la pellicola L’ombra del vampiro), tra le più affascinanti: si racconta che l’attore che interpretò il conte Orlok fosse stato veramente un vampiro.
4) Il Monello
Charlie Chaplin è, certamente, una delle figure più rappresentative ed influenti del cinema muto. Il Monello, presentato il 21 gennaio del 1921, fu l’opera che consacrò il vagabondo come una delle star di questa nuova arte. Il film racconta una storia commovente ma, allo stesso tempo, riesce a strappare ben più di un sorriso. La pellicola è una di quelle rare opere in grado di suscitare nello spettatore sentimenti contrastanti, costringendolo ad un continuo alternarsi tra lacrime e risate. Chaplin, con il suo capolavoro, decide di attaccare la sua Londra. Quella stessa città che ha potuto osservare personalmente negli ultimi anni del diciannovesimo secolo, ricca di ingiustizie e di povertà.
3) La corazzata Potëmkin
Probabilmente conosciuto in Italia soprattutto grazie ai vari omaggi ricevuti (da Fantozzi a Star Wars, passando per Gli intoccabili ed Una pallottola spuntata), il film venne proiettato per la prima volta il 21 dicembre del 1925. La piena diffusione in Europa e nel resto del mondo, però, avvenne solamente tra gli anni ’60 ed ’80. Capolavoro indiscusso della cinematografia sovietica, l’opera nasce per commemorare uno dei momenti più delicati di inizio secolo: la rivoluzione russa del 1905. La corazzata Potëmkin può sicuramente vantare una forza emotiva notevole, capace di coinvolgere una larghissima fetta di pubblico. Spesse volte criticata a causa della sua natura propagandistica, rimane un pilastro degli anni ’20.
2) La febbre dell’oro
Ritroviamo nuovamente in classifica un’opera di Charlie Chaplin, questa volta meritevole della medaglia d’argento. La febbre dell’oro vide la luce il 26 giugno del 1925 ed è, a detta di molti, uno dei lavori dell’artista inglese più riusciti. L’ispirazione nasce dalle storie avventurose dei cercatori d’oro che in quegli anni si spinsero fino in Alaska. Facendo girovagare il vagabondo tra le nevi dell’America settentrionale, il cineasta mostrò agli occhi degli spettatori tutte le debolezze e i desideri che albergano nel cuore umano. Ancora una volta, il talento pantomimico di Charlot è uno dei punti di forza dell’intera pellicola che, per quanto melodrammatica, non scivola mai nel commovente.
1) Metropolis
Si conquista il gradino più alto di questa classifica lo straordinario lavoro di Fritz Lang. Simbolo del cinema espressionista tedesco, venne proiettato per la prima volta il 10 gennaio del 1927. Metropolis è, sicuramente, il modello principale per tutto il cinema fantascientifico moderno. Opere come Blade Runner, Star Wars o Brazil, infatti, ne traggono chiaramente ispirazione. L’imponenza della pellicola portò a tempi di produzione lunghissimi, si girò infatti per ben 310 giorni e 60 notti. Gran parte del budget venne investito negli effetti speciali, un budget talmente elevato che non riuscì ad essere coperto dagli incassi al botteghino e provocò la bancarotta della casa di produzione.
Anna Amura