Considerata da molti la più grande opera di Alan Moore, Watchmen è uno dei capisaldi del fumetto mondiale. I suoi vigilanti, antieroi complessi e dalla dubbia morale, hanno cambiato per sempre il genere supereroistico. Oltre al racconto di questi giustizieri e dell’imminente guerra atomica, Moore sperimenta e realizza I racconti del vascello nero, fumetto nel fumetto che descrive il mondo di Watchmen attraverso la storia di un marinaio scampato a un attacco pirata.
Indice dell'articolo
I racconti del vascello nero: la storia
I racconti del vascello nero è un fumetto a episodi che compare per la prima volta nel terzo capitolo di Watchmen. Ispirato ai fumetti horror degli anni ’50, racconta di un marinaio naufragato su un’isola deserta, unico sopravvissuto di uno scontro tra la sua nave e un gruppo di pirati. Circondato da cadaveri, non riesce a non pensare a sua moglie e ai suoi figli, che vivono nella cittadina verso cui erano diretti i pirati. Dopo aver costruito una zattera, l’uomo inizia una tetra odissea per tornare a casa. Ma i pericoli e gli orrori che si trova ad affrontare lo rendono violento e spietato, conducendolo verso un tragico finale.
Sbarcato su una spiaggia a pochi chilometri dalla sua cittadina e convinto che ormai siano tutti morti, prepara dunque la sua vendetta. Giunto a casa dopo essersi macchiato di efferati delitti, la pazzia lo spinge ad uccidere anche sua moglie di fronte ai bambini terrorizzati. Resosi conto dell’accaduto, fugge fino alla spiaggia e da lì vede in lontananza la nave dei pirati, immobile e in attesa. Comprese le intenzioni dei pirati, spiriti infernali più che uomini, il marinaio nuota verso la nave, pronto a imbarcarsi per un’ultima volta.
Genesi e sviluppo dei Racconti
I racconti del vascello nero vengono letti da un ragazzo afroamericano fuori al chiosco di un’edicola. Nel frattempo, New York si muove intorno a lui e, attraverso i giornali, conosciamo le ultime notizie dal resto del mondo. Dato che vigilanti e super-umani sono elementi tipici della realtà quotidiana, Moore e Gibbsons scelgono di raccontare una storia diversa e più cupa. La scelta ricade sui pirati e l’orrore, entrambe tematiche care a Moore.
La narrazione dei Racconti prosegue di pari passo con quella della storia principale, amalgamandosi con essa. Le didascalie dei Racconti sembrano quasi l’immagine riflessa delle vicende principali, un loro ampliamento. Ne abbiamo una dimostrazione già nelle prime due pagine del terzo capitolo, Il giudice di tutta la terra. La prima didascalia descrive la comparsa delle vele nere della nave pirata, portatrici di morte come il simbolo nero del nucleare che vediamo nella rispettiva vignetta. Nella pagina successiva, sono invece le parole dell’edicolante («È un sopravvissuto») a inserirsi prepotentemente nella vignetta dei racconti, la quale mostra il volto spaventato del naufrago protagonista.
Watchmen e I racconti: mondi a confronto
A una prima lettura, I racconti del vascello nero possono sembrare semplicemente una storia dell’orrore sulla violenta natura umana. Quello del marinaio è un tuffo nella parte più oscura della sua anima, nel suo lato più crudele e animalesco. Eppure, in Watchmen nulla è lasciato al caso e anche questo lavoro di meta-fumetto nasconde altri significati.
Come già detto, il legame tra il simbolo del nucleare e le vele nere della nave si nota fin dalla prima vignetta del terzo capitolo. Il mondo di Watchmen è costantemente minacciato dal pericolo atomico. Al termine di ogni capitolo, le lancette dell’orologio della fine del mondo si avvicinano sempre più alla mezzanotte, l’ora dell’apocalisse. Questo lento ma inesorabile approssimarsi della fine è lo stesso che il naufrago avverte alla vista della nave pirata che naviga in modo spettrale.
È un mondo crudele e violento, quello dei Racconti, quasi quanto quello di Watchmen. La nave è inarrestabile, ma lo è anche l’evolversi della scena politica raccontataci dall’edicolante e i suoi giornali. La gentilezza improvvisa mostrata nei confronti del ragazzino nero anticipa il titolo di giornale che ci avverte della conquista dell’Afghanistan da parte dei Russi. Il mondo cambia rapidamente, venti di guerra soffiano e le bandiere nere della morte si avvicinano. In fondo, la vita è troppo breve per litigare per un fumetto.
Il marinaio Adrian Veidt
Intenzionato a salvare la sua famiglia o a vendicarla, il marinaio sceglie di partire all’inseguimento della nave pirata. Per lasciare l’isola, costruisce una zattera sfruttando i corpi dei suoi compagni morti. Il marinaio che sfrutta i cadaveri per proseguire lungo il suo cammino può essere accostato ad Adrian Veidt, il vigilante Ozymandias.
Considerato l’uomo più intelligente della Terra, Veidt è ben consapevole della catastrofe che sta per abbattersi sull’umanità. Per evitare lo scoppio di una guerra atomica, è pronto anche a commettere i crimini più efferati. Anche lui, come il marinaio, sceglie di avanzare su un mucchio di cadaveri, vittime innocenti ma necessarie per salvare il mondo.
Non è un caso, in fondo, che la conclusione dei Racconti arrivi nei capitoli 10 e 11 dell’opera, quando Veidt attua il suo piano. La strage di New York è l’efferatezza definitiva, il punto di non ritorno del “marinaio” Veidt. Eppure, il piano sembra funzionare, dato che i maggiori leader mondiali si accordano su una sospensione delle ostilità. È una grande vittoria per l’uomo più intelligente del mondo.
Messosi d’accordo con gli altri vigilanti per mantenere il segreto, Veidt si ritira nelle sue stanze. Qui, discute con il Dr. Manhattan, rivelandogli di covare dentro di sé un enorme dolore per quel che ha fatto. In particolare, rivela di sognare ogni notte di nuotare verso una nave nera, come accade nelle ultime vignette dei Racconti. L’anima di Veidt è dunque condannata e l’uomo non trova nemmeno conforto nel suo interlocutore. Il dottor Manhattan sceglie di lasciare la galassia avvertendo Veidt che nulla ha mai fine, facendogli intuire che il suo gesto avrà delle conseguenze.
Pochi giorni dopo, la mano di un giovane giornalista sembra essere destinata a incontrare il diario di Rorschach.
Davide Proroga