Racconti di luce è la nuova personale della pittrice partenopea Aurora Aspide, basata su un profondo scavo dell’artista nel suo vissuto privato.
Costituita da dodici tele di vario formato, la mostra verrà ospitata al centro artistico e culturale WeSpace di Napoli sito in vico del Vasto a Chiaja, 52/53. Il vernissage avrà luogo il 15 Novembre alle ore 18.00. I quadri resteranno in esposizione fino al 23 Novembre.
Racconti di luce, una finestra sull’io
Il rapporto tra Aurora Aspide e il mondo della pittura è solido sin dall’adolescenza dell’artista, formatasi per anni presso una bottega d’arte. Nel tempo, il suo stile si è evoluto di continuo, passando dal figurativo all’astratto, attraversando l’uso di carboncino, pastelli, gessetti , acquerello, acrilico e olio.
Costante è rimasta però la volontà, perfettamente incarnata nelle tele di Racconti di luce e delle precedenti mostre presso il Palazzo delle Arti di Napoli (PAN) ed il Castel dell’Ovo, di dare una forma concreta a sentimenti e sensazioni per loro natura inafferrabili.
Nonostante la presenza di tale filo conduttore, le tele di Racconti di luce godono di una sostanziale autonomia, differenziandosi per dimensioni e struttura. Vi sono, infatti, dittici e trittici, così come quadri dalla forma romboidale o circolare, che si alternano a quelli dall’aspetto più classico.
Un tentativo concretizzatosi nell’uso esplosivo del colore e nel ricorso a un fitto intrecciarsi di variegate forme geometriche. L’effetto è quello di un’istantanea che, anziché catturare un momento, ne cattura l’effetto esercitato sull’animo di chi lo vive.
Profondamente differenti sono anche le emozioni suscitate dalle varie opere che, nonostante l’ottimismo di fondo, non si esimono dalla rappresentazione di aspetti tristi o oscuri dell’esistenza. La positività, infatti, spesso nasce proprio dal superamento di difficoltà e ostacoli apparentemente insormontabili.
Il mondo interiore dell’artista viene dunque messo a nudo in tutta la sua complessità, offrendo uno scorcio del suo costante mutamento.
Alessandro Ruffo