Dalia di mare, raccolta poetica d’esordio di Carolina Montuori, edita da Terebinto Edizioni, permette al lettore di seguire, attraverso immagini tratte dal quotidiano ma dotate di forte carica evocativa, il peregrinare dell’autrice all’ombra di un futuro dai tratti sfuggenti. Si tratta di un approdo lontano, ma al tempo stesso vicinissimo, spesso celato nell’alternarsi delle stagioni o nella parabola dell’amore, mutevole come il mare o le emozioni.
In Dalia di mare, Carolina Montuori segue il proprio io poetico senza opporre alcuna resistenza, attraversando cieli e oceani con una leggerezza quasi eterea. Da questo vagabondare germogliano descrizioni delicate, a tratti malinconiche, che l’autrice traspone poi nei suoi componimenti, rendendoci partecipi delle molteplici sfumature della sua interiorità.
Il ruolo della poesia in Dalia di mare
Nell’eterno dibattito tra chi vede nella poesia un’arte in grado di cambiare il mondo e chi la considera poco più che una consolazione, Dalia di mare s’inserisce in una posizione peculiare. Nonostante nella raccolta non si discuta in maniera esplicita al ruolo della poesia, sono tanti i componimenti in cui i poeti rivestono una certa centralità. Tramite le loro figure e il suo modo di verseggiare, Carolina Montuori promuove una poesia “essenziale”, così come la definisce Leonardo Guzzo nella Prefazione. Si tratta di una poesia che nasce da un bisogno profondo, da una necessità impellente di rappresentare sensazioni, turbamenti, sogni, pensieri, dubbi, che non potrebbero essere espressi in altro modo. Attraverso tale cognizione, Carolina Montuori attribuisce alla poesia un ruolo costitutivo all’interno dell’animo umano, un ruolo che prescinde dall’utilità pratica senza tuttavia annullarsi nell’irrilevanza.
Dalia di mare: tra interiorità e mondo
Centrale all’interno di Dalia di mare è il rapporto tra l’interiorità di Carolina Montuori e il mondo esterno, sul quale essa si proietta. Non si tratta però di una semplice corrispondenza tra i due, bensì di una vera e propria trasformazione del paesaggio e dei suoi abitanti; le loro caratteristiche vengono, infatti, rilette e reinterpretate alla luce dei sentimenti e dei pensieri dell’autrice. Così la solitaria uscita in mare di un pescatore con la sua barca si trasforma in un idillio amoroso e gli uccelli acquisiscono emozioni umane.
L’amore è il sentimento che si ripresenta più di frequente, assumendo forme sempre differenti; da quello genitoriale a quello di coppia, passando da sfumature gioiose, al rimpianto o alla frustrazione. Un amore sovente spirituale ma che non manca, talvolta, di connotazioni realistiche e carnali.
All’amore si accompagna la speranza che rende meno amari i momenti più bui, come la primavera che, nascosta, schiude i primi germogli nel freddo dell’inverno. Essa da sola, però, non basta a curare la fragilità dell’uomo che, nonostante tutto, permane sullo sfondo. Una fragilità percepita come naturale e inevitabile, che non fa paura, ma anzi unisce i viventi portandoli ad accettare il mondo così com’è.
Il mare, tumultuoso e carico di slanci appassionati, costituisce la metafora perfetta dei sentimenti contrastanti che animano l’autrice, spingendola avanti per poi trascinarla indietro, come eternamente sospesa tra le onde. Abbandonarsi ad esse, però, le consente una visione d’insieme altrimenti impossibile, donandole una capacità di comprensione del reale fuori dal comune.
L’autrice
Carolina Montuori è nata a Napoli nel 1990 e ha frequentato l’Università degli Studi “Federico II” laureandosi in Filosofia. Oltre che poetessa, Carolina Montuori è anche educatrice e insegnante nonché autrice di recensioni e articoli su riviste e quotidiani nazionali, volti a mettere in risalto l’importanza delle donne nel mondo della cultura. Nel corso del 2020, oltre a pubblicare Dalia di Mare, ha partecipato alle raccolte antologiche Malestrom, negli abissi dell’anima, curata da Emilia Dente (Terebinto Edizioni) e Il mare nella poesia (Carta e Penna editore). Sul web è presente su: IlLibraio.it, Filastrocche.it e Aforisticamente.com
Alessandro Ruffo