Leggenda folkloristica, racconto, cartone animato, film, serie televisiva: sono queste alcune evoluzioni della storia del cavaliere senza testa, l’oscura figura de Il mistero di Sleepy Hollow. In questo articolo analizzeremo la sua origine e i successivi sviluppi.
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Prima del racconto scritto
Il cavaliere senza testa è una figura le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Sebbene oggi lo si associ ad Halloween questa connessione sembra essersi sviluppata recentemente. L’idea di creature sovrannaturali senza testa e legate alla morte è sicuramente precristiana e appartenente all’orizzonte pagano. L’entità che più sembra avvicinarglisi è il Dullahan o Gan Ceann del folklore irlandese. “L’uomo scuro” o “Il senza testa” (questo il significato dei due nomi) era perlopiù descritto a cavallo di un destriero anch’esso senza testa o a bordo di un carro trainato da cavalli neri “decorato” da resti umani. La sua arma era una spina dorsale umana. In alcune storie si parla anche di Dullahan con fattezze femminili.
Descrizioni di figure simili si possono ritrovare anche in Germania e nelle storie dei Fratelli Grimm. Probabilmente queste entità rientrano nelle leggende della “caccia selvaggia“. Secondo tali storie sarebbe possibile incappare di notte nei pressi dei boschi in mute di cani neri infernali e nei loro padroni, cacciatori a cavallo di natura demoniaca. La caccia selvaggia è descritta anche in una novella di Boccaccio presente nel Decameron con protagonista Nastagio degli Onesti. Una sua raffigurazione più recente si trova invece nel videogioco The Witcher 3: Wild Hunt (2015). (Della caccia selvaggia si può leggere nella raccolta di informazioni sul folklore europeo di Dario Spada, Le creature del Piccolo Popolo).
Il cavaliere senza testa de Il Mistero di Sleepy Hollow
La versione della storia più popolare è il racconto di Washington Irving. Nato a New York ma figlio di uno scozzese e di una donna inglese, Irving vide pubblicata la sua storia più celebre nel 1820. Il nome della storia ha numerose varianti: La valle del sonno, La leggenda di Sleepy Hollow, la leggenda della Valle addormentata e, infine, sull’onda del film di Tim Burton, Il mistero di Sleepy Hollow. Il riferimento è a un villaggio reale di origine olandese ora parte di New York. Quando Irving morì nel 1859 il suo corpo fu sepolto proprio nel cimitero di Sleepy Hollow, dove è ambientata parte della storia. Benché quest’ultima sia presentata come una leggenda del paese è sicuramente un’invenzione dello stesso scrittore.
Il cavaliere senza testa di Irving è svincolato dall’aspetto demonico tipico del folklore europeo e descritto come il fantasma di un uomo morto in guerra.
«Lo spirito che più di tutti tormenta questa regione incantata […] è il fantasma di un cavaliere con il capo mozzato. Si dice sia lo spettro di un soldato della cavalleria assiana, che finì decapitato da una palla di cannone durante una delle tante battaglie della guerra di indipendenza, e che i contadini vedono spesso galoppare a spron battuto nel buio della notte come trasportato sulle ali del vento. Pare, inoltre, che non si limiti ad apparire solo nella valle ma che si spinga anche nelle strade vicine e, in particolare, presso una chiesa poco lontana da lì. Alcuni […] sostengono che il suo fantasma attraversi a cavallo il campo di battaglia ogni notte in cerca della propria testa.»
Il mistero di Sleepy Hollow e altri racconti, p. 28.
Un triangolo amoroso
Accanto al cavaliere senza testa nel racconto di Irving fanno capolino altri personaggi. Il maestro di scuola Ichabod Crane, lo spaccone del paese
Brom “Bones” , e Kathrina Van Tassel, la figlia dell’uomo più ricco della regione. Lo scrittore sottolinea come Kathrina fosse un trofeo ambito da entrambi per bellezza e ricchezze di famiglia. Nonostante Ichabod sia descritto come meno attraente e prestante di Brom, Kathrina gli concede delle attenzioni scatenando la rivalità tra i due uomini. Brom non potendo attaccarlo apertamente lo “bullizza” mentre Ichabod trova astutamente vari pretesti per incontrare la ragazza. Il giorno di Halloween entrambi sono invitati alla festa dei Van Tassel. In questa occasione Brom racconta con minuzia la storia del cavaliere senza testa. Giunta la notte Ichabod si incammina sulla via di casa quando una figura a cavallo e senza testa lo rincorre. La storia si conclude con la misteriosa scomparsa di Ichabod dal paese e con il ritrovamento del suo cappello accanto ad una zucca spaccata.
Dal libro al quadro
Nel 1858 John Quidor, pittore amico di Irving, realizza un quadro raffigurante il momento in cui Ichabod incontra il cavaliere senza testa. La scena, spettrale e ironica allo stesso tempo, aggiunge dettagli interessanti. Lo spettro è raffigurato nell’atto di lanciare una zucca (presumibilmente quella trovata accanto al cappello del maestro di scuola). Nel racconto però non è detto esplicitamente che la zucca è stata lanciata dal cavaliere. Irving scrive infatti che il cavaliere visto da Ichabod aveva la testa mozzata appoggiata alla sella del cavallo ed è questa ad essere scagliata contro il maestro. In più la parte del quadro meno chiara è proprio la porzione del collo del cavaliere, nascosta dal mantello.
Il racconto dello scrittore possiede un’ambiguità proprio come il quadro. Non è chiaro se il cavaliere incontrato da Ichabod fosse realmente il fantasma o piuttosto Brom “Bones” travestito e intento a spaventare il suo rivale. Questa seconda opzione spiegherebbe l’apparente contraddizione della storia. Nella pagina succitata è detto che il cavaliere cerca la sua testa, mentre nella parte finale la ha con sé e la getta contro Ichabod. Il “capo mozzato” visto dal maestro sarebbe dunque la zucca. Quidor, dipingendo la zucca ma non la testa, e coprendo la figura col mantello sembra giocare su questa ambiguità.
Un cavaliere senza testa cow-boy?
Parallelamente alla storia di Irving si è sviluppato un altro racconto in Texas nel XIX secolo. Qui il cavaliere è noto come “El Muerto” e in vita era un ladro di bestiame. Una volta catturato i rangers gli tagliarono la testa e legarono il corpo su di un cavallo, lasciando che vagasse come monito per tutti i banditi. Da qui la leggenda secondo cui il cadavere si sia trasformato in un fantasma vagabondo. La storia è narrata da più scrittori, primo tra tutti Mayne Raide.
La trasposizione Disney
Nel 1949 la Disney distribuisce nelle sale cinematografiche Le avventure di Ichabod e Mr. Toad, considerato oggi il suo undicesimo classico. Si tratta di una produzione a basso costo realizzata in tempi di guerra che racchiude più storie in un unica pellicola. Una di esse, è proprio una rivisitazione della storia di Ichabod.
In questo film di animazione è la voce di un narratore esterno a raccontare la storia mentre scorrono le scene descritte nel racconto. Non vi sono quindi dialoghi tra i personaggi, salvo qualche esclamazione e due canzoni parzialmente coperte dalla voce narrante. Il film punta invece sulla mimica enfatizzata dei personaggi da cui si possono cogliere emozioni ed intenzioni, nonché su suoni e musiche. Il film non è mai stato presentato nei cinema italiani, tuttavia in Italia divenne famoso tra 1980 e 1990 grazie alla trasmissione in televisione nei mesi autunnali. Il lungometraggio è stato premiato nel 1950 al Golden Globe per la migliore fotografia. Nel 2004 è stato distribuito in VHS e DVD.
Nuovi attributi per il cavaliere senza testa
Il cavaliere senza testa è ora fornito di una spada, con cui tenta di decollare Ichabod, e di una zucca infuocata con sagomato un volto. La zucca menzionata da Irving diviene così una “Jack Lanterna“, le tipiche lanterne della festa di Halloween. Del tutto assente la testa mozzata del cavaliere; come nel quadro di Quidor il fantasma lancia al suo posto l’ortaggio. Forse questa scelta fu un tentativo di eliminare l’elemento macabro per tutelare il pubblico dei minori. Sicuramente è stata determinante per l’idea che oggi abbiamo del cavaliere senza testa. La figura è oggi associata a questa festa e ciò si deve anche al giorno della scomparsa di Ichabod (Halloween appunto). Va notato però che nel racconto di Irving il Cavaliere non è tanto vincolato al periodo dell’anno quanto a un luogo fisico (Sleepy Hollow).
Riguardo all’ambiguità del racconto, anche la Disney sembra strizzare l’occhio. Brom “Bones” a inizio film galoppa su un cavallo nero, proprio come il Cavaliere. Inoltre il rivale di Ichabod racconta la storia con chiaro intento di terrorizzare il maestro. Durante la festa dei Van Tassel lo si vede già con una spada e una zucca, gli oggetti che avrà il cavaliere poco dopo.
Non solo un cartone animato
Nel parchi giochi a tema Disney (Disneyland) si trova una giostra chiamata The Haunted Mansion (La casa dei fantasmi) costruita su modello di un’antica villa e del cimitero prospiciente. Visitando la “villa” ci si ritrova in una galleria di quadri che, con un gioco di luci e per effetto di fulmini artificiali, mutano aspetto. Uno di questi, che raffigura un cavaliere, si tramuta in una figura spettrale. L’immagine sembra ricalcare l’icona del cavaliere senza testa del film.
Proseguendo il percorso nel cimitero tra i vari spettri si distingue anche un cavaliere senza testa in armatura che canta insieme agli altri. Questi regge con una mano la testa ancora celata nell’elmo. Come tutti i fantasmi della giostra parla in inglese, tuttavia con uno spiccato accento tedesco. Questo è forse un riferimento diretto alla storia di Irving in cui è detto che il cavaliere era un assiano, dunque tedesco (benché l’accento lo ridicolizzi).
Qui di seguito un link per un tour nella giostra: https://www.youtube.com/watch?v=ZAnYRlNDM5A
Il cavaliere senza testa di Tim Burton
Una delle maggiori trasposizioni cinematografiche è un film del 1999 con la regia di Tim Burton, Il mistero di Sleepy Hollow. Qui troviamo tutti i personaggi di Irving (il Cavaliere, Ichabod, Brom, Kathrina e suo padre) più altri abitanti della Valle. La trama ha però notevoli differenze. Ichabod non è un maestro ma un investigatore, numerosi abitanti sono misteriosamente decapitati e Kathrina sa compiere rituali magici. Il Cavaliere, che Ichabod crede un diversivo per sviare dal vero assassino, si scopre essere il vero autore degli omicidi. Assiano come descritto nel libro, non morì per via di un cannone ma perchè due bambine figlie di una strega lo fecero scoprire mentre fuggiva. Ed è una delle bambine da adulta a praticare la magia per risvegliarne l’anima. Ichabod infrange il sortilegio restituendo al Cavaliere la sua testa. Questi può quindi catturare la strega e portarla negli inferi con sé, ponendo fine alla maledizione.
Introspezione dei personaggi
Uno dei punti forza e di novità del film di Burton è l’introspezione dei protagonisti. Ichabod, interpretato da Johnny Depp, non ha segni particolari del volto che lo rendano brutto (come nel libro). Il personaggio incarna da un lato il terrore per l’inspiegabile dall’altro la forza risolutrice della mente logica. Anche quando Ichabod deve arrendersi all’idea che il Cavaliere esista non smette di ragionare su quale sia il piano del suo mandante, integrando l’impossibile in un ordine logico. Nonostante ciò la logica non è scissa dal sentimento. Così quando tutte le prove sembrano essere contro Kathrina il suo amore per lei lo porta a cercare un’altra via che si rivela quella corretta.
Kathrina, nel racconto di Irving una giovane civettuola che si diverte alle spalle degli uomini, è ora colei che con le sue magie tenta di proteggere suo padre e Ichabod, il tutto nascondendo le sue capacità.
Anche il Cavaliere non è esente da trasformazioni. I suoi denti – nei flashback del passato e nella conclusione del film – sono aguzzi e come arma, oltre alla spada, ha un’accetta con cui decapita le sue vittime. Sopratutto si evince come non sia uno “spirito libero” e non uccida per suo piacere ma in quanto prigioniero di una maledizione.
In quanto a Brom “Bones” è qui relegato al ruolo di antieroe. Coraggioso ma privo di attenta riflessione è sconfitto già a metà film, fisicamente dal Cavaliere e idealmente da Ichabod che rappresenta il suo opposto.
Il Cavaliere e il mulino a vento
Tim Burton racconta, nel suo libro intervista, che un suo insegnante della Carl Arts aveva portato agli alunni dei bozzetti della Valle Addormentata Disney. I disegni e la sequenza dell’inseguimento di Ichabod piacquero a tal punto a Burton che oggi lo ricorda come uno dei motivi che lo spinsero a intraprendere la sua carriera. Nelle creazioni di Burton è possibile trovare lo stesso mix di comicità e horror. Allo stesso tempo però nel film troviamo qualcosa di tipicamente “burtoniano“.
«I personaggi con un conflitto interiore […] Anche Ichabod ha i suoi problemi, è in gamba, ma è come se si fosse cacciato in un tunnel. Quando pensi troppo, alla fine ti ritrovi chiuso in un angolo. Nella sceneggiatura, e questo non c’era nel cartone animato, Ichabod è descritto come uno che vive troppo dentro la sua testa e fa fatica a rapportarsi al mondo reale. Non male, se consideri che il suo avversario è un uomo senza testa»
Tim Burton afferma di amare i «personaggi incompresi ma pieni di passione e sentimenti». Questa è una buona descrizione del suo Ichabod ma anche del suo cavaliere senza testa. Il Cavaliere è una figura enigmatica per tutti e solo Ichabod ne comprende il vero desiderio: riavere la sua testa.
Più che un demone nella figura tratteggiata da Burton è possibile così cogliere quasi un’eco di Don Chisciotte. Non stupisce che una delle scene preferite dal regista nel suo film, l’inseguimento di Ichabod da parte del Cavaliere, sia ambientata dentro e sopra un vecchio mulino a vento.
Realizzazione e successo del film Il mistero di Sleepy Hollow
Il mistero di Sleepy Hollow, benché Burton inserisca sempre nei suoi film elementi lugubri, è il suo primo film propriamente horror, nonostante presenti anche elementi comici.
Per i luoghi delle riprese si ipotizzò in un primo tempo di trovare un reale villaggio, magari proprio nella valle dell’Hudson dove si svolge la storia di Irving. Dopo una lunga ricerca infruttuosa si optò p di ricostruire il villaggio in Inghilterra intorno un laghetto per anatre. La convinzione di Burton era che recitare in esterni reali avrebbe prodotto un’energia palpabile nel film.
Oltre a Depp il regista ha coinvolto altri attori già noti: in primis Christina Ricci, la quale aveva interpretato Mercoledì della Famiglia Addams e Kat, la bambina di Casper. Accanto a loto altri attori che avevano già recitato per lui come Jeffrey Jones, “il reverendo del paese Steenwyck” (Bettlejuice nell’omonimo film), Michael Gough, “il notaio Hardenbrook”, (Alfred, il maggiordomo di Batman), e Christopher Walken, il Cavaliere senza testa (Batman).
Il film è uno dei più grandi successi di Burton sia per la critica che per il pubblico.
Il cavaliere senza testa nella cultura pop
Grazie ai film appena descritti, la figura del cavaliere senza testa oggi gode di grande fama.
Nel 2013 negli Stati Uniti inizia ad essere trasmessa la serie televisiva Sleepy Hollow. La serie, composta da quattro stagioni, è solo ispirata alla storia di Irving in quanto ambientata nel presente e con molti più personaggi. Si tratta di uno dei prodotti con più alta audience della Fox nella sua fase di debutto.
Cursed fates, Kingdom Hearts, World of Warcraft, Hearthstone, Heroes of the Storm, Assassin’s Creed, Skyrim, Elder Scrolls, sono i videogiochi più famosi in cui è possibile trovare il Cavaliere. In essi la sua storia è solitamente modificata per adattarsi alla trama del videogioco. Se da un lato ciò aumenta la confusione intorno a questo racconto dall’altro lo rivitalizza. Per citare Burton, pochi conoscono davvero la storia del cavaliere senza testa, e quello che anch’egli pensava di conoscere «era meglio della storia in sé».
Luigi D’Anto’
Bibliografia
Dario Spada, Le creature del Piccolo Popolo, Armenia, Milano 2007.
Boccaccio, Decameron.
Irving, Il mistero di Sleepy Hollow e altri racconti,(Edizione integrale), Introduzione di Goffredo Fofi, Traduzione di Chiara Vatteroni, Newton, Roma 2012.
Tim Burton, Burton racconta Burton, prefazione di Johnny Depp, Feltrinelli, Kowalsky 2010.