La guerra di indipendenza greca va dal 1821 e il 1832. In pieno clima Romantico, i Greci si sollevarono contro la dominazione dell’Impero turco e la loro fu l’unica ribellione, tra quelle nate nei moti degli anni ’20 che ebbe effettivamente successo.
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Qual era la situazione dell’Impero Ottomano in Europa?
Sin dal 1453, data della Caduta di Costantinopoli, l’Impero Ottomano aveva iniziato la sua espansione verso la zona balcanica. Nel 1546 anche Atene era caduta in mano turca. Progressivamente il dominio imperiale si estese su tutta una fascia importante del continente europeo, giungendo nel 1683 a minacciare Vienna. Il potere ottomano però iniziò a dare segni di crisi già alla fine del XVII secolo.
Nonostante il dominio dei Turchi le popolazioni locali conservarono lingue, costumi e culture proprie, non rinunciando all’idea di ritornare all’indipendenza . Ma non furono solo le popolazioni che vivevano nell’impero a voler approfittare della sua debolezza. La posizione geografica dei territori ottomani era molto importante da un punto di vista strategico.
Cos’è la questione d’Oriente?
La Russia mirava ad uno sbocco sul Mediterraneo attraverso il Mar Nero, infatti l’impero zarista non aveva libero accesso al mare, ma doveva passare attraverso gli stretti del Bosforo e Dardanelli controllati dai Turchi. Questo impedimento faceva in realtà parte di una precisa strategia di contenimento in funzione antirussa portata avanti dall’Impero Britannico e anche dalla Francia. Francia ed Inghilterra, insomma, tutelavano i propri interessi nel Mediterraneo impedendo alla Russia di espandersi e per farlo si servivano dell’Impero Ottomano.
La questione degli stretti rimarrà un argomento costante nella politica estera russa fino alla Prima Guerra Mondiale. Un altro rivale russo era l’Austria, infatti entrambe le potenze miravano ad un controllo diretto dell’area interna balcanica.
Questa sovrapposizione di interessi politici diede vita alla famosa Questione d’Oriente, l’intreccio di problemi politici internazionali causati dalla decadenza dell’Impero Ottomano.
Quali sono le premesse della guerra d’ indipendenza greca?
La guerra d’indipendenza greca ha le sue premesse nella richiesta di indipendenza della popolazione greca, rimasta molto legata alla propria tradizione culturale. Infatti, durante i secoli di dominazione ottomana i greci continuarono ad usare la lingua greca e a conservare un senso di unità nazionale.
I ceti borghesi si tenevano in contatto con il resto d’Europa, per cui venuti a contatto con le idee liberali legarono queste con la voglia di rinnovamento antiturco.
Un ruolo importante nel tenere vivo il sentimento nazionale lo ebbe la Chiesa Greca Ortodossa. Infatti, professare questa fede non significava solo distinguere la propria religione da quella dell’etnia dominante, ma aderire ad un sistema di ideologia nazionale che voleva conservare alla specificità greca e riportarla all’indipendenza. A questo scopo nacquero le Eterie.
Cosa sono le Eterie e cosa c’entrano con l’ indipendenza greca?
Eteria è una parola che significa “associazione di amici”. Nell’Antica Grecia si usava per indicare un’associazione aristocratica a carattere politico. Le Eterie divennero strumenti di potere tra il VIII e il VI sec. a.C. nelle isole Egee. Dagli scontri tra Eterie nacquero le tirannidi. Ebbero un’importante influenza anche ad Atene, diventando uno strumento del partito oligarchico. Quando si parla delle Eterie classiche si fa riferimento a circoli basati su solidarietà e assistenza, nei quali ci si riuniva in occasioni conviviali e si parlava di vari argomenti, principalmente di politica.
Il termine venne ripreso alla fine del XVIII secolo, quando il patriota greco Kostandìnos Rìgas Ferèos, esiliato a Vienna, fondò in quella città una società segreta, detta Eteria politica. Lo scopo di Rìgas Ferèos era riunificare i Greci in uno stato indipendente, in realtà la sua idea era quella di costruire un nuovo stato che comprendesse i Balcani e parte dell’Asia Minore. Egli però fu arrestato a Trieste e ciò segnò la fine della sua attività.
Nel 1814 ad Odessa, nell’attuale Ucraina, fu ricostruita come Filikí Etería, (eteria amichevole). A capo vi era Alexandros Ypsilanti e lo scopo era quello di insorgere contro l’Impero Ottomano. Erano le premesse per la guerra di indipendenza greca.
L’inizio della guerra di indipendenza greca
Nel marzo 1821 ci fu una prima rivolta organizzata dalle Eterie e guidata da Ypsilanti. La sommossa non ebbe successo, Ypsilanti fu facilmente respinto dalle forze turche. Nonostante la sconfitta il 25 marzo numerose altre rivolte spontanee scoppiarono in tutto il Peloponneso e in altre aree. Infatti, ancor oggi il 25 marzo è la giornata dell’indipendenza in Grecia.
Questa volta le forze turche non riuscirono a sedare le ribellioni e nel gennaio 1822 un congresso di rappresentanti riunitosi ad Epidauro dichiarò l’indipendenza della Grecia e la creazione di un governo provvisorio. Venne emanata anche una Costituzione provvisoria, l’ordinamento che i greci si davano era quello di una monarchia parlamentare con un a Costituzione di stampo liberale.
La reazione dell’Impero Ottomano non tardò a farsi sentire. Le forze Turche misero in atto una dura campagna repressiva per i territori che ancora controllavano, senza abbandonare i tentativi di riconquista per quelli persi.
I fatti della Grecia ebbero molta risonanza nell’Europa degli anni Venti. Molti liberali erano solidali alla causa greca. Si mossero in soccorso dei Greci intellettuali, liberali e patrioti stranieri come l’ italiano Santorre di Santarosa, o il famoso caso di Lord George Byron.
Chi era Lord Byron?
George Byron era un famoso poeta inglese, una delle personalità che meglio racchiusero in sè stesse lo spirito romantico. Figlio di un nobile indeclino, non ricco, anche se di bell’aspetto era nato con una deformazione al piede, aristocratico non convenzionale Byron era una personalità circondata dall’aura del poeta maledetto, che si sforzava egli stesso di alimentare.
Viaggiò per la prima volta in Grecia durante il Grand Tour, il viaggio culturale che tutti i giovani inglesi benestanti intraprendevano nel continente. In questa occasione visitò la penisola iberica, la zona baltica e parte del Medio Oriente. Al ritorno dal viaggio ne fu così ispirato da comporre un’opera, Chide Harold’s Pilgrimage. I primi due canti sono, appunto, ambientati nei Paesi da lui visitati.
Nel 1815 sposò Annabella Milblake, ma dopo solo un anno si separarono creando scandalo. Anche perché i pettegolezzi (forse messi in giro dal poeta stesso) parlavano di un suo rapporto incestuoso con la sorellastra. Ad ogni modo da quel momento lasciò l’Inghilterra per non tornare più. Viaggiò, risiedendo per lo più in Italia, dove condusse una vita sregolata.
Nel 1823 accettò la nomina di commissario inglese per l’indipendenza della Grecia. Una volta lì si impegnò per la causa rivoluzionaria, dedicandosi all’addestramento delle truppe. Morì il 19 aprile 1824 di febbre malarica. Si trovava a Missolungi, stava organizzando un attacco alla guarnigione turca di Lepanto.
In Grecia è considerato un eroe nazionale tanto che il suo cuore è sepolto lì, mentre il resto del suo copro si trova nella tomba di famiglia in Inghilterra in St. Mary Magdalene a Hucknall Torkard.
Scontri interni e l’arrivo degli egiziani nella guerra d’indipendenza greca
Oltre al nemico esterno però i Greci dovettero affrontare anche scontri interni. Il leader ribelle Theódoros Kolokotrónis e il capo del governo provvisorio Geórgios Kountouriótis si scontrarono creando due fazioni diverse. La lotta interna durò fino al 1824, quando Kountouriótis affermò la supremazia.
Nel mentre anche le forze egiziane erano scese in campo, guidate da Ibrahim Pasha, nel 1825. L’aiuto egiziano permise alle truppe turche di guadagnare terreno e di invadere il Peloponneso. Furono riconquistate Atene e Navarrino. Nel 1826 anche la roccaforte dei ribelli Missolungi cadde dopo un lungo periodo di assedio.
Quando entrarono le forze europee nella guerra di indipendenza greca?
L’intervento della Russia, dell’Inghilterra e della Francia fu determinante per l’ottenimento dell’indipendenza greca. questi stati si interessarono attivamente alla questione non solo per la pressione delle opinioni pubbliche interne, ma anche per interessi geopolitici; si pensi solo alla questione degli stretti accennata sopra, che la Russia sperava di poter ottenere. La Prussia e l’Austria, invece si astennero dall’intervenire.
Grazie all’aiuto dei britannici i Greci riconquistarono Missolungi . Anche Atene ritornò in mano greca nel 1827.
La fine della guerra d’indipendenza greca
Nel 1827 i patrioti greci ottennero una consistente vittoria nella baia di Navarrino: la flotta composta da forze francesi inglesi e russe sconfisse quella turca e la flotta egiziana. In seguito a questo evento la guerra formalmente continuò ma di fatto furono scontri tra le varie potenze per interessi locali. Non si trattava più della guerra per l’indipendenza greca, che era stata vinta.
Nel 1829, il sultano Mahmud II fi costretto a firmare la pace di Adrianopoli con la quale riconosceva l’indipendenza della Grecia, sotto la tutela della Russia, dell’Inghilterra e della Francia. Anche se alla regione mancavano ancora alcune regioni per dirsi pienamente unita.
Nel 1830, con il protocollo di Londra, la pace di Adrianopoli venne trasformato un documento di indipendenza. La Grecia veniva riconosciuta come stato autonomo, una monarchia costituzionale . Ad Ottone I di Baviera fu offerta la corona, accettando egli divenne Ottone I di Grecia.
Nel 1832 il sultano Ottomano riconobbe l’indipendenza greca con il Trattato di Costantinopoli.
Miriam Campopiano
Bibliografia e Sitografia
- War of Greek Independence | History, Facts, & Combatants | Britannica
- Greece – Philikí Etaireía | Britannica
- BYRON, George Gordon in “Enciclopedia Italiana” (treccani.it)
- Brancati, T. Pagliarini, Dialogo con la storia e l’attualità, Firenze, La Nuova Italia 2012.