Le stampanti sono degli elementi tecnologici diffusissimi, in casa come in ufficio, ed è noto il fatto che affinché possano svolgere la loro funzione devono essere opportunamente equipaggiate con appositi consumabili.
Cosa sono i consumabili per stampanti
I consumabili delle stampante sono i toner e le cartucce, ovvero dei piccoli contenitori da collocare in appositi spazi interni della periferica in cui è presente la polvere di toner, ovvero la sostanza con cui le stampanti laser riproducono su carta quanto è richiesto di stampare.
Negli ultimi tempi si sta diffondendo sempre più la cosiddetta rigenerazione di cartucce e toner, un processo che rende nuovamente utilizzabili i toner esausti e che è sicuramente una grande opportunità sia in termini ambientali, in quanto in questo modo si ridono le quantità di rifiuti da gestire, e sia in termini di risparmio economico.
Ma in che cosa consiste la rigenerazione di un toner dal punto di vista pratico? Scopriamolo subito.
Come si effettua la rigenerazione di una cartuccia
Tecnicamente, una cartuccia può essere rigenerata riempiendola nuovamente di polvere di toner, un’operazione che, a livello teorico, può essere effettuata un numero infinito di volte, ma a livello pratico è consueto che dopo un certo numero di rigenerazioni ci si debba fermare: il contenitore del toner, infatti, deve essere in condizioni impeccabili, e a lungo andare l’usura può danneggiarlo.
Riempire con della nuova polvere di toner un toner o una cartuccia esausta non è affatto un’operazione semplice, e bisogna premettere che ogni brand presenta, da questo punto di vista, le proprie procedure.
Nei casi più semplici la polvere di toner può essere inserita nel toner esausto sollevando il relativo tappo, non prima di aver svuotato completamente il contenitore, operazione che richiede grande precisione dal momento che le dimensioni di questo foro sono esigue.
In altri toner invece il contenitore può essere privo di tappi, ciò significa che per rigenerare il prodotto bisogna praticare un foro da cui far fuoriuscire il materiale rimanente e, successivamente, inserire la polvere di toner nuova, un’operazione che, come si può evincere, presenta un alto rischio di danneggiamento del toner che lo renderebbe inevitabilmente inutilizzabile.
In commercio si possono acquistare dei veri e propri kit di ricarica i quali comprendono non solo la polvere di toner, ma anche delle siringhe con cui inserire il materiale nel toner esausto e accessori analoghi.
La difficoltà, come visto, può essere considerevole, ma al di là di questo c’è un importante fattore da considerare, ovvero il fatto che la polvere di toner è altamente tossica se inalata, di conseguenza se non si eseguono delle operazioni impeccabili si può mettere a rischio la propria salute.
Acquistare cartucce e toner rigenerati tramite processi industriali
Per il consumatore che non ha un’esperienza specifica e che non consuma quantità di inchiostro particolarmente cospicue, dunque, l’ideale è sicuramente acquistare toner e cartucce rigenerati da siti web specializzati come www.lamiastampante.it, quindi dei toner esausti che sono stati riempiti e resi nuovamente utilizzabili tramite dei processi industriali. Anche in questo modo ci si può garantire un risparmio economico non indifferente rispetto alla spesa che dovrebbe essere prevista per acquistare toner originali, e soprattutto si evita il rischio di inalare la polvere di toner che, come detto, può essere molto dannosa per l’organismo.