La discussione sui parametri che influenzano l’assunzione di cibo continua a rimanere più infiammata che mai. Uno studio pubblicato sul Journal of Health Psycology afferma che il cattivo sonno, disturbato, insufficiente o interrotto, pare sia uno dei fattori che spingono ad un alimentazione con maggiore consumo di cibo, spesso portandolo a livelli smodati. Un comportamento che a lungo andare, diventando cronico, può risultare problematico sia per gli adulti che per i bambini.
La ricerca cerca di dimostrare perché, e soprattutto come, una cattiva qualità del sonno possa influenzare le abitudini ed il comportamento per quanto riguarda l’ alimentazione. Tutti ben sanno quanto dormire poco o dormire male influenzi la nostra capacità di svolgere gli impegni del giorno seguente, limitandoci e rallentandoci nel nostro agire quotidiano. È invece poco risaputo l’effetto che ciò può avere sulla nostra fame, e di conseguenza sulla alimentazione.
L’ alimentazione è influenzata dalla qualità del sonno
Alyssa Lundhal e Timothy Nelson, ricercatori provenienti dall’University of Nebraska-Lincoln, sono partiti dalla premessa che il consumo di cibo e la scorretta alimentazione influenzino problemi cronici della salute come l’obesità, il diabete ed i disturbi cardiaci (spesso infatti la dieta è una prevenzione per queste ed altre problematiche). Capire quindi i meccanismi che correlano il bisogno di mangiare alla qualità del sonno può aiutare la prevenzione delle malattie succitate.
Il bisogno di cibo è connesso a diversi fattori, biologici, emozionali, cognitivi ed ambientali. Si è infatti evoluto come comportamento istintuale, in maniera che quando si percepisce lo stimolo, si vada alla ricerca di fonti energetiche. Nella società moderna, che offre cibo in surplus e spesso di cattiva qualità, una dieta precisa e ragionata rappresenta l’arma migliore per combattere diversi disturbi connessi all’ alimentazione.
La ricerca condotta da Lundhal e Nelson dimostra come questi meccanismi sono influenzati profondamente dalla qualità del sonno: una nottataccia spesso porta ad una produzione ormonale, e gli ormoni che stimolano e regolano l’appetito (cortisolo, grelina, leptina) sono correlati al livello di stress percepito. Il bisogno di cibo aumenta, e quindi si mangerà di più, e soprattutto, più impulsivamente, il giorno successivo.
Risvolti della ricerca sulla scienza dell’ alimentazione
L’editore del Journal of Health Psycology, il dottor David Marks, sottolinea l’importanza dello studio presentato dai ricercatori statunitensi: il sonno sarà un fattore maggiormente considerato, vista la sue implicazioni su diversi parametri delle condizioni di salute. Soprattutto i dietologi dovranno tenerne conto, spiegando ai pazienti che l’appetito ed il bisogno di cibo può risentire degli effetti di una buona dormita, migliorando quindi la nostra alimentazione. Non è solo la quantità, ma anche la qualità del cibo a risentirne. Gli ormoni infatti regolano anche il grado di impulsività nel mangiare e nell’assumere determinati alimenti, spesso poco salutari. È importante quindi che persone che soffrono di insonnia o in generale che hanno l’abitudine di dormire poco conoscano i risultati di questo studio.
Lorenzo Di Meglio
Sitografia