In oltre vent’anni di serializzazione, One Piece ha affrontato una vasta serie di tematiche. Il viaggio di Rufy e dei suoi nakama ha permesso a Oda di dire la sua su molti aspetti del mondo contemporaneo, senza risparmiarsi in critiche. Tra le tematiche più importanti e ricorrenti vi è quella dello scontro tra generazioni. Il conflitto generazionale in One Piece si manifesta in più occasioni e viene esposto ricorrendo a un gran numero di personaggi.
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Il mondo di One Piece
Le parole dette dal re dei pirati Gold Roger sul patibolo mettono in moto l’intera storia. La dichiarazione di aver lasciato un grandioso tesoro da qualche parte nella Rotta Maggiore spinge uomini e donne provenienti da ogni angolo del mondo a salpare. Inizia così la Grande Era della Pirateria.
In breve tempo, i mari sono solcati da un numero enorme di ciurme di pirati. Al di sopra di tutti loro se ne trovano quattro, noti come Imperatori. Dotati di straordinaria forza e di moltissimi alleati, sono in grado di controllare intere sezioni di mare. Le loro azioni sono costantemente osservate dalla Marina e dal Governo Mondiale, poiché qualsiasi evento da loro provocato potrebbe portare a conseguenze inimmaginabili.
I quattro Imperatori sono tutti pirati che, sebbene in età diverse, si trovavano già dentro importanti ciurme quando Roger era ancora vivo. Tre di loro, Barbabianca, Big Mom e Kaido, ottengono tale titolo poco dopo la morte del re dei pirati. Il loro nome è già noto in tutti i mari, il loro potere enorme. Il quarto, Shanks il rosso, lo diventa anni dopo. È lui il primo pirata della nuova generazione a raggiungere una posizione tanto importante. Per qualche anno, la situazione al vertice del mondo dei pirati rimane invariata, finché non fanno la loro comparsa dei nuovi pirati giovani e ambiziosi. Protagonisti di grandi battaglie e azioni spregiudicate, questi nuovi corsari diverranno noti come la peggiore delle generazioni.
La rottura dell’equilibrio: l’alleanza tra Rufy e Law
Uno dei punti che Eiichiro Oda mette presto in evidenza nel suo manga è l’esistenza di un precario equilibrio che mantiene il mondo in pace. Le forze congiunte della Marina e della Flotta dei sette, pirati che collaborano con il Governo Mondiale in cambio di una sospensione delle loro taglie, possono tenere a bada gli Imperatori. Questi, che agiscono nella seconda metà della Rotta Maggiore, tendono a operare in solitaria, anche se loro eventuali alleanze sono viste con molta preoccupazione. Questo status quo è dato per assodato e la sua rottura porterebbe a catastrofi senza pari.
L’arrivo della peggiore delle generazioni è ciò che fa vacillare questa costruzione. Dopo gli eventi della battaglia di Marineford, che porta a un importante cambio ai vertici della pirateria, sempre più pirati legano il loro destino a quello degli Imperatori. C’è chi si mette al loro servizio e chi invece trama nell’ombra per farli cadere.
Il meccanismo su cui si era retto il mondo fino a quel momento viene fatto saltare dall’alleanza di Rufy “cappello di paglia” e Trafalgar Law. Il “chirurgo della morte” ha come obiettivo la testa di Kaido e sa che, per indebolirlo, deve far cadere i suoi principali alleati. Come tessere del domino, la sconfitta di anche solo uno di questi individui mette in moto un processo di distruzione. Law ne è ben consapevole, così come lo è della sua forza e di quella degli altri giovani pirati. Un’onda incontrollabile sta per abbattersi sul mondo, dice a Doflamingo via lumacofono, un’onda che porterà con sé una nuova era di grandi uomini ed eroi e darà vita a un grande conflitto generazionale. Una volta rotto l’ingranaggio, non si può tornare indietro.
Il significato del conflitto generazionale in One Piece
È dunque molto rischioso far crollare l’equilibrio. Un dissesto del genere può provocare cambiamenti di tipo economico, territoriale e politico, con tutte le conseguenze che un improvviso vuoto di potere può generare. Eppure, sono rischi che devono essere presi, poiché la posta in gioco è spesso molto più alta di quello che sembri a prima vista.
L’opera di Oda si basa su un gran numero di misteri e segreti che nascondono la vera storia del mondo da lui creato. Le famiglie nobili, le autorità e persino alcuni pirati mantengono il loro potere celando storie e vicende che, se scoperte, potrebbero farli cadere. La stabilità, ci svela Oda, è stata raggiunta attraverso un lunghissimo processo di violenza e sopraffazione. Intere isole sono state coinvolte, persone di ogni sesso ed età, quando considerate pericolose, sono state messe a tacere definitivamente. Ne sono un esempio gli storici di Ohara, sterminati per ordine del Governo Mondiale perché interessati a scoprire il passato del mondo, oppure gli abitanti di Dressrosa trasformati in giocattoli.
La rottura degli equilibri porta allo svelamento di questi segreti. Le azioni rivoluzionarie di una nuova generazione spinta da sogni e ideali smonta tassello dopo tassello un sistema di potere arcaico che non può cambiare. Tutte quelle istituzioni che si credevano inscalfibili mostrano di essere percorse da crepe che, con il passare del tempo, le hanno rese estremamente fragili. Questa lotta generazionale diventa il mezzo che Oda usa per ricordare ai suoi giovani lettori la loro forza. Un equilibrio basato sulla menzogna non ha senso di esistere, ci spiega l’autore, e sta alle nuove generazioni combattere per abbatterlo.
Conflitto generazionale in One Piece: una saga familiare
Oltre a essere la storia di un grande scontro tra generazioni, l’opera di Oda è anche quella di tante micro-battaglie all’interno di diverse famiglie. Il conflitto generazionale in One Piece può assumere contorni privati e riguardare padri e figli o nonni e nipoti. All’interno dell’opera troviamo conflitti violenti e semplici differenze di vedute, storie di odio inscalfibile e di affetti che vincono il senso del dovere.
Personaggi come Ace e Sanji rinnegano le loro origini, prendendo le distanze da padri troppo ingombranti o crudeli. Lo stesso Monkey D. Rufy porta un cognome molto importante, essendo nipote di un eroe della Marina e figlio del capo dell’Armata rivoluzionaria. In fuga dai loro parenti, questi e altri personaggi trovano una nuova famiglia in altri gruppi. Ace trova in Barbabianca quel padre che non ha mai avuto; Zef è per Sanji una figura genitoriale e l’amore che provano l’uno per l’altro è indiscutibile; la ciurma di Rufy altro non è che una famiglia allargata pronta ad accogliere al suo interno anche creature strane. La famiglia dunque si sceglie.
In One Piece, il sangue è una maledizione e segna una persona agli occhi del mondo, legandola a un destino che sembra già scritto. Il figlio di un criminale sarà sempre un pericolo, il figlio di un nobile non potrà mai vivere fuori certi ambienti. La lotta contro il proprio sangue è il prodotto di un desiderio di libertà. Piuttosto che rimanere legati alle catene della tradizione e del pensiero comune, meglio fuggire e trovare in altre persone la felicità. Un tatuaggio, un’avventura o un semplice brindisi possono cementificare un rapporto molto più del sangue, creando un legame basato su libertà e uguaglianza. Un legame destinato a durare ben più di istituzioni e norme destinate a scomparire nel tempo.
Davide Proroga