Maldestro in un mondo progettato per chi fa uso prevalentemente della mano destra, il mancino è costretto fin dalla nascita a una vita di gaffe ogni qual volta avrà da destreggiarsi con utensili costruiti da e per destrorsi.
Il mancinismo è infatti un carattere ad incidenza genetica piuttosto rara. Per tale ragione ogni attrezzo di cui facciamo uso è stato concepito per i destri, molto più comuni nelle popolazioni.
Ma perché il lateralismo si è evoluto? Ed è una prerogativa relativa solo alla specie umana?
Mancino è bello
La lateralizzazione non consiste semplicemente nella preferenza e nel conseguente maggior impiego di un arto rispetto ad un altro. Quello avviene a valle. A monte le sue ragioni, sia fisiche che genetiche, sono da ricercare più affondo, nelle strutture cerebrali.
Il piano corporeo degli animali maggiori è frequentemente bilaterale (a grandi linee), ma non è perfettamente simmetrico. Anche il cervello, che è organo impari, è suddivisibile in due porzioni, dette emisferi. La lateralizzazione è causata dal predominare di un emisfero sull’altro. Nel caso del mancino, avviene un’inversione.
In tempi antichi il mancinismo era vista come un’anomalia sinistra, un comportamento da nascondere e correggere, e talvolta addirittura associato al demonio. Mancino deriva infatti dal latino mancus, storpio.
Dalla seconda parte del secolo XX – grazie anche ad un approccio più scientifico e razionale – il mancino è stato rivalutato, ed i pregiudizi, tenuti a vessillo fino a tempi piuttosto recenti da personalità come Lombroso, sono stati del tutto smentiti.
Il cervello di un mancino, nel quale la dominanza si è trasferita nell’emisfero destro, sviluppa peculiarità che lo rendono specializzato in maniera differente rispetto a quello di un destrorso.
Il mancino tende ad eccellere in determinati campi, come gli sport in cui si fa uso di un solo arto. Questo ci porta a dedurre che in passato, quando homo sapiens era guerriero e cacciatore, questo lateralismo anomalo risultava essere un vantaggio, soprattutto perché diffuso in proporzione ridotta nelle popolazioni: questi individui risultavano infatti imprevedibili negli scontri corpo a corpo.
Il mancinismo nel regno animale
Proprio come l’uomo, anche un qualunque altro animale può essere mancino. A dimostrarlo fu la ricercatrice Lesley Rodgers, neurobiologa australiana, impegnata nel campo della ricerca sul comportamento animale, e interessata sopratutto alla relativa componente neurologica.
Negli anni ’70 Lesley Rodgers partecipò a una serie di studi con una grande componente sperimentale, riuscendo a dimostrare l’evoluzione della lateralità predominante anche nelle altre specie animali, arrivando anche a quantificarne la frequenza statistica.
Sfruttando dei semplici accorgimenti basati su tendenze, oggi è facile scoprire quale sia la zampa preferita di un animale.
- Gatto: il gatto domestico non ha una nettissima predominanza di un arto rispetto all’altro, ma piuttosto una preferenza. Lo studio di Deborah Wells dimostrò che la maggioranza dei maschi è destra, mentre le femmine sono più frequentemente mancine. Per capirlo basta mettere del cibo a bocconcini in un barattolo e osservare con quale zampa lo prende.
- Cane: per decenni i ricercatori hanno utilizzato la coda come parametro diagnostico della lateralizzazione. Nei primi anni ’90 si è dimostrato invece che la direzione dello scodinzolio è invece specchio dell’emotività momentanea del cane. Per capire quale sia la zampa predominante basta osservarli giocare: la zampa che usa più spesso per bloccare la palla è quella predominante.
- Uccelli e roditori: questi animali usano l’arto preferito quando devono avvicinare alle narici un oggetto che ha attirato la loro curiosità.
- Pesci: osservandone la direzione della nuotata circolare si può dedurre la lateralità di un pesce. A giro orario corrisponde infatti la dominanza dell’occhio destro; viceversa, ad uno antiorario quella del sinistro.
- Serpenti: la stragrande maggioranza dei rettile è destra, ma si può esserne sicuri avvicinando del cibo alla sua testa. Il suo lato dominante sarà quello dove si noterà la reazione più pronta.
- Cavalli: gli equini sono bestie addomesticate a preferire il lato mancino, e quasi tutti lo sono. Basta osservarne gli occhi: si noterà che viene preferito il sinistro per tenere sotto controllo tutto quello che succede intorno.
Capire se il proprio animale è destro oppure mancino può essere di grande aiuto. Nei soggetti a predominanza sinistra l’emisfero dominante è infatti il destro, e questo influenza la capacità di gestire lo stress e l’emotività. L’emisfero destro è infatti responsabile dell’elaborazione delle emozioni negative. I mancini, in questo senso, mostrano quindi una peggiore capacità di far fronte alla situazioni negative, generando aggressività esplosiva nell’acuto e tendenza passiva nel cronico.
Lorenzo Di Meglio
https://www.theguardian.com/notesandqueries/query/0,5753,-19437,00.html