È un luogo comune che le ragazze siano attratte dal fascino dei cattivi ragazzi, i cosiddetti “bad boys“. Ma è davvero così? Cerchiamo di dare una spiegazione scientifica addentrandoci nel mondo del comportamento animale e della selezione sessuale.
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Il bravo ragazzo contro il bad boy: chi ha maggior successo con le donne?
Da una parte il bravo ragazzo, diligente negli studi o asservente sul posto di lavoro, sempre educato e rispettoso nel porgersi agli altri, senza mai dire una parola fuori posto, sobrio nel modo di vestire e regolato nelle attività che svolge nel tempo libero; dall’altra il tipico bad boy ribelle che vive seguendo le sue regole, che spesso non combaciano con quelle della società, che vive sul filo del rasoio e non si risparmia mai nell’assumere costantemente comportamenti rischiosi.
Quale di questi due personaggi ha maggiori chances di vincere la competizione della selezione sessuale? Chi dei due esercita maggior fascino sull’altro sesso? E soprattutto: perché?
È importante però a questo punto fare una doverosa premessa. La sociobiologia “è una disciplina che, partendo da una base biologico-evoluzionistica, si propone di dare un’interpretazione unificante di tutti i comportamenti sociali delle varie specie animali, fino all’uomo” (dall’enciclopedia Treccani). Queste teorie perciò cercano di spiegare il perché di certe tendenze di comportamento animale. Ciò non significa che ogni individuo segua in maniera unica e irresistibile questi meccanismi, ma solo che questi ultimi influenzino inconsciamente il nostro comportamento.
La scelta del partner delle femmine
La femmina, nella nostra specie come in moltissime altre, è tra i due sessi quella che investe maggiormente le proprie energie: la gravidanza, le cure parentali, di cui spesso è l’unica fautrice, con il padre che l’abbandona dopo la copula, e l’allattamento rappresentano una spesa energetica enorme da sostenere per una madre. Occorre quindi che essa sia estremamente selettiva nella scelta del partners, concedendosi soltanto al maschio migliore, quello che è in grado di trasmettere alla prole i geni più vantaggiosi in termini di sopravvivenza.
Il maschio può indurre la femmina a sceglierlo attraverso numerosi segnali, che seguono diversi livelli di comunicazione. Abbiamo specie che puntano sui segnali acustici, come avviene in molti uccelli, che attraggono le compagne attraverso il canto; altre puntano su quelli comportamentali; moltissime altre ancora utilizzano il canale olfattivo per lanciare messaggi ad altri animali.
Come tante altre caratteristiche, anche i segnali attraverso cui gli animali comunicano sono soggetti a selezione naturale, e la sopravvivenza di un dato tipo di segnalazione è direttamente dipendente dalla selettività sessuale del sesso che rappresenta il fattore limitante: determinate strutture suscitano il fascino femminile perché sono indicatrici della qualità del maschio che le esibisce.
La teoria dell’handicap: il fascino del cattivo ragazzo
Molti segnali sessuali sono strutture grandi e vistose. Ciò sembra andare a discapito delle possibilità di sopravvivenza del maschio che le possiede, in quanto risulta più esposto e facilmente riconoscibile nel suo ambiente.
Gli zoologi israeliani Amotz e Avishag Zahavi spiegano questo curioso curioso fenomeno con una serie di osservazione raccolte nella loro opera “Il principio dell’handicap“. Se un animale, sostengono i due scienziati, possiede strutture che che rappresentano grandi impedimenti, come una cosa grande e particolarmente ingombrante oppure un ciuffo sgargiante che rende difficile mimetizzarsi, e riesce, nonostante ciò, a sopravvivere, sta in realtà segnando alle femmine di possedere una qualità genetica superlativa.
I comportamenti rischiosi da cattivo ragazzo
Questa teoria è estendibile anche in ambito sociale e comportamentale: certi comportamenti risultano particolarmente rischiosi, e un maschio (il classico cattivo ragazzo) che si prende la briga di assumere un tale atteggiamento susciterà fascino nei confronti dell’altro sesso, che recepisce il messaggio: “non potrebbe comportarsi in quella maniera se non fosse realmente superiore, altrimenti lo pagherebbe a caro prezzo!”
Nella nostra specie, dove la strategia del cheating è riuscita a diventare metastabile, attraverso la nostra capacità del linguaggio articolato che ci permette la menzogna, l’impiego di comportamenti rischiosi, che potrebbero andare a discapito della sopravvivenza stessa dell’individuo, è particolarmente evidente. Chi fa sfoggio di questi, come il personaggio del “cattivo ragazzo” qui citato, mostra la propria sincerità nella segnalazione onesta, proprio perché questi tratti rappresentano in realtà un handicap.
Chiunque può vantarsi con una donna di avere un conto in banca a molti zeri, ma potrebbe farlo mentendo. Se però questo sperpera i propri soldi, regalandole accessori apparentemente inutili, ma estremamente costosi, come gioielli e pietre preziosi, dimostra inequivocabilmente di possedere abbastanza risorse economiche da mantenerla ed accollarsi le spese che comporterebbero eventuali figli.
Perché chi beve o fuma risulta affascinante?
Lo stesso principio spiega l’impennata di reputazione che può regalare l’organizzazione di feste ed eventi in cui esagerare rappresenta l’obiettivo di partenza. Altri comportamenti rischiosi, come consumare alcoolici oppure assumere droghe, che minano la salute e compromettono la sopravvivenza di chi ne fa uso, sembrano apparentemente paradossali, ma visti sotto l’ottica suggerita dai Zahavi assumono l’aspetto della superiorità che il maschio cerca di segnalare alla femmina, come se si trattasse di un’esibizione. Ovviamente questi ultimi fenomeni, che spesso assumono la dimensione di vere piaghe, hanno componenti evidenti anche nella sfera sociale e culturale.
Si è infatti osservato che i maschi sono soliti assumere comportamenti rischiosi più frequentemente e vistosamente se sanno di essere sotto lo sguardo di una o più donne, alzando la voce, essendo più inclini a prendere decisioni rischiose, come affrontare uno scontro, fumando e bevendo di più rispetto a come farebbero se fossero da soli. Insomma in presenza delle femmine, i maschi tendono a comportarsi più spesso come “cattivi ragazzi”.
La donna è inoltre soggetta al fascino del maschio che riesce a dominare nei propri gruppi di appartenenza. Colui che gode di buona reputazione riesce ad accedere alle risorse comuni più facilmente, ottenendone in maggiore quantità in caso di spartizione.
La donna è quindi perciò inesorabilmente attratta dal fascino che esercitano i vecchi cari “cattivi ragazzi”.
Lorenzo Di Meglio
Bibliografia
- Jared Diamond – Il terzo scimpanzé. Ascesa e caduta del primate homo sapiens – Bollati Beringhieri
- Jared Diamond – Perché il sesso è divertente. Per capire come siamo fatti – BUR alta fedeltà
- Amotz e Avishag Zahavi – Il principio dell’handicap. La logica della comunicazione animale – Giulio Einaudi Editore
Sitografia
- http://server11.infn.it/pub/galileo/archivio/mag/971227/8_art.html
- http://multescatola.com/biblioteca/miscellanea/principio-handicap.php