Le Mille e una notte è una raccolta di novelle arabe, divenuta famosa in Europa grazie ad Antoine Gallaine. Ancora oggi rappresenta un classico conosciuto ed apprezzato da molti lettori.
Indice dell'articolo
La storia-cornice de Le Mille e una Notte
La storia-cornice de Le Mille e Una Notte rappresenta la sintesi dell’intera opera: il re Shahriyār scopre che la moglie è infedele e decide di ucciderla. Da quel momento il re, ormai diffidente verso il genere femminile, decide di sposare ogni sera una donna e di ucciderla il mattino seguente. Qui entra in gioco Shahrazad, un personaggio dal coraggio immenso, che escogita un piano: raccontare ogni sera una storia al re, rimandando il finale al giorno dopo. Il re impara la morale da ogni storia, capendo di aver uccido molte donne innocenti a causa dell’infedeltà di una. Inoltre, si innamora di Shahrazad e decide di sposarla.
Le origini de Le Mille e una Notte
Le Mille e Una Notte ha origini indiane e persiane e si ritiene che la prima stesura dell’opera risali al X secolo. Il testo originale conteneva meno storie rispetto a quelle che ci sono attualmente nell’opera; questo perché tutte le storie antiche erano continuamente tramandate oralmente, da paese a paese, assimilando anche altri racconti appartenenti a culture diverse. Il testo originale, infatti, conteneva in tutto 200 storie. C’è da considerare che ‘’Le Mille e Una notte’’ non è una traduzione giusta: in arabo ‘’mille’’ significa ‘’innumerevoli’’ e quindi un numero infinito di storie.
Le storie all’interno di Le Mille e una Notte
Le Mille e Una Notte è diviso in 22 blocchi narrativi, con all’interno anche delle microstorie. Shahrazad racconta ogni singola storia, con l’intento di lanciare un messaggio e, ognuna di essa, termina sul più bello proprio per suscitare maggiore curiosità al sultano. Questo la aiuterà a non farla uccidere. Analizziamo, di seguito, ogni singolo blocco narrativo e il significato di ognuno. La prima storia funge da prologo e racconta, in realtà, la storia di Shahrazad e del sultano.
Il mercante e il genio (jinn) ne Le Mille e Una Notte
Questa storia parla di un mercante che, affamato, si ferma in un deserto a mangiare datteri. Egli, però, getta i semi dei datteri violentemente nella sabbia e questo fa infuriare il genio perché a causa del gesto del mercante, suo figlio muore. Il genio vuole quindi uccidere il mercante, ma lui gli chiede di aspettare almeno un anno per la sua morte, in quanto doveva terminare alcuni affari; il genio accetta. Dopo un anno, il mercante ritorna nel deserto per farsi uccidere e trova tre anziani che attendevano, come il mercante stesso, il loro destino. Quando si presenta il genio per ucciderli, loro iniziano a raccontare delle storie (tra cui ritroviamo anche quella di Aladdin) e il genio, rimasto impietosito dai racconti, decide di risparmiare loro la vita e di lasciarli liberi.
Il pescatore e il segreto delle colline nere
Questa storia parla di un pescatore poverissimo che, un giorno pesca un vaso di rame chiuso con un sigillo. Scuotendolo, inizia ad uscire un fumo che crea un nuvolone: dal fumo si crea una figura, ovvero un genio, che era stato chiuso con il sigillo da Salomone molti anni prima. Il genio, una volta uscito, voleva uccidere il nuovo proprietario (il pescatore) perché non era riuscito a vendicarsi di Salomone. Il pescatore, vedendo la grandezza del genio, decide di usare l’astuzia, provocandolo e chiedendogli come un corpo così grande fosse finito in un vaso così piccolo. Il genio entra nel vaso, ma poi si rende conto di non potervi più uscire e di essere stato ingannato dal pescatore. Il genio dice al pescatore che l’avrebbe reso ricco se l’avesse fatto uscire dal vaso. Il pescatore accetta e il genio lo porta vicino ad uno stagno dove c’erano dei pesci ‘’speciali’’ che potevano arricchirlo. L’uomo, quindi, decide di portare questi pesci al sultano, il quale a sua volta gli chiede da dove provengono. Il pescatore porta il sultano allo stagno e quest’ultimo scopre un castello con all’interno il proprietario (il re del luogo). Egli era stato tradito dalla moglie (maga) e lui si era vendicato, colpendo alla gola l’amante, lasciandolo quasi morto; la moglie, quindi, aveva trasformato metà del suo corpo in un blocco di marmo. Il sultano decide di vendicare il pover’uomo e, una volta ucciso l’amante, prende il suo posto nel sepolcro coperto. Il sultano, nelle vesti dell’amante, convince la donna a liberare il marito e a far ritornare quei pesci ‘’speciali’’ in umani. La donna, accecata dall’amore, decide di ascoltare l’amante e, una volta fatto ciò che le era stato ordinato, il sultano esce allo scoperto e la uccide. Il sultano decide alla fine di ricompensare di doni il pescatore e di adottare il re, riconoscente per averlo salvato.
Il facchino di Baghdad ne Le Mille e Una Notte
Durante il regno di Al-Rashid, un facchino proveniente da Baghdad incontra una fanciulla, che lo invita a casa sua. La porta reca una particolare frase: ‘’Non rivolgeteci domande riguardo affari che non sono vostri, se non vorrete pagarne le conseguenze con azioni che non vi piaceranno!’’. Nella casa della fanciulla, ci sono altre tre donne, ovvero Sofia, Amina e Zobeida, legate da un destino crudele. Le fanciulle passano la serata a ballare, cantare e bere con il facchino e poi, alla serata si aggiungono anche tre monaci e il sultano Al-Rashid. Mentre si stanno divertendo, Amina cade a terra svenuta e le si scopre il seno mutilato e cicatrizzato. Gli ospiti chiedono spiegazioni, infrangendo la frase sulla porta e Zobeida decide di farli uccidere. Gli ospiti cercano di raccontare storie sul loro passato per non farsi uccidere e quindi le tre donne decidono di lasciarli liberi. Il giorno seguente, il sultano convoca le tre donne nel suo palazzo per ascoltare le loro storie del passato. Amina, Sofia e Zobeida erano sorelle e il padre, dopo essersi sposato con un’altra donna, aveva avuto altre figlie. Zobeida decide di andare in India con le sorellastre, entrambe ripudiate dai mariti e, qui, incontra un principe che vuole sposarla il giorno seguente. Le sorelle, invidiose, decidono di gettarli in mare. Zobeida riesce a sopravvivere e salva una fata da un combattimento con un serpente. Lei, riconoscente, decide di trasformare quelle sorelle in cagne e ordina a Zobeida di frustarle ogni giorno. La storia di Amina è spietata: il marito le aveva ordinato di non parlare con nessun uomo, ma un giorno, mentre era al mercato, un uomo decide di colpirla al viso. Una volta tornata a casa, il marito, incredulo, decide di scarnificarle il seno. Al-Rashid rimane stupito da tanta crudeltà e supplica la fata affinché cambi il destino delle fanciulle. La fata, quindi, cambia il loro destino; Zobeida, ad esempio, sposa il sultano Al-Rashid.
Sinbàd il Marinaio e i suoi viaggi
Questa storia parla di un uomo agiato e un uomo povero; quest’ultimo si lamenta di non avere ricchezze. Si scopre che entrambi si chiamano Sinbàd. Quello ricco è un marinaio e dice al povero che è diventato ricco grazie alla fortuna e al favore del destino. Racconta di aver compiuto sette viaggi, dove era riuscito sempre a salvarsi. Nel settimo e ultimo viaggio, aveva catturato delle zanne d’avorio, le aveva portate a Baghdad ed era diventato ricco.
Storia delle tre mele ne Le Mille e Una Notte
La storia racconta di un principe e il suo visir che, mentre girano per la città scoprono il corpo di una donna morta in un baule. Il principe chiede al visir di trovare il colpevole entro tre giorni o l’avrebbe ucciso. Il visir non riesce a trovare il colpevole e nel momento in cui sta per essere impiccato, un uomo tra la folla afferma di essere lui il colpevole. Racconta di aver ucciso la moglie, perché era convinto che l’avesse tradito. Questi sospetti erano legati al fatto che la donna aveva chiesto al marito delle mele e, una volta trovate, la donna non le voleva più. Un giorno l’uomo vede uno schiavo con una mela e, convinto che sia una delle mele da lui raccolte, pensa che la moglie lo tradisca e la uccide. Il principe lascia andare l’uomo e chiede al visir di trovare lo schiavo. Il visir non si mette nemmeno a cercare e porta uno schiavo alla corte del principe; egli racconta che la mela l’aveva presa da un ragazzino, che a sua volta l’aveva presa dalla madre. Il principe vuole ugualmente uccidere lo schiavo, nonostante la storia sembri strana, ma il visir gli chiede di risparmiarlo. Il principe chiede al visir di raccontare storie più originali di quelle delle tre mele e, solo in quel caso, l’avrebbe risparmiato. La storia termina con la liberazione dello schiavo.
Storia del gobbo e dei condannati
Questa storia parla di un giullare gobbo che va a casa di un sarto per mangiare e bere. Qui però, lui si strozza con una lisca di pesce e, così, il sarto lo porta da un medico. Quest’ultimo, credendolo morto, lo getta nel camino di un sovrintendente del sultano locale che, convinto si tratti di un ladro, lo malmena e poi lo abbandona per strada. Sul suo corpo inciampa un mercante ubriaco. Dopo la notte, tutti e quattro si recano alla corte del sultano che, avendo scoperto tutto ciò, ordina l’impiccagione di questi uomini colpevoli. Loro cominciano a raccontare delle storie, che impressionano il sultano e, così, decide di lasciarli andare. Alla fine, si scopre che il gobbo non è morto, ma è solo bloccato nei movimenti a causa della lisca di pesce. Il sultano decide di colmare d’oro il gobbo.
Ali ibn Bakkàr e Shams an-Nahàr
Questa storia parla di Ali, principe di Persia e Shams, futura sposa del califfo. La loro storia passionale, sfuggente ricorda moltissimo la tragedia Shakespeariana ‘’Romeo e Giulietta’’. Loro saranno scoperti dal califfo e la storia termina proprio con la morte dei due, che saranno poi seppelliti insieme.
L’amore di Qamar al-Zamàn e di Budùr
Nell’isola di Khaledan, in Persia, il sultano ha un figlio, il cui nome è Qamar che non ha alcuna intenzione di sposarsi. In Cina, intanto, Budur, figlia dell’imperatore cinese, riceve dal padre l’ordine di sposarsi. Entrambi non vogliono e vengono chiusi uno in prigione e una in casa. Una notte, i jinn trasportano Budur nelle stanze di Qamar e, innamorata del giovane, gli lascia un anello. Entrambi si riaddormentano, ma si innamorano l’uno dell’altro. Qamar decide di partire e di andare in Cina alla ricerca della giovane, la trova e decidono di partire. Proprio in quel momento, Qamar scopre di aver dimenticato il talismano e lascia la sua futura sposa. Budur, però, decide di ritrovare il suo amato e incontra Hayat al-Nufus, figlia di un re locale. Ci sarà un duplice matrimonio, quello tra Budur e Qamar e anche Hayat al-Nufus riuscirà a sposarsi. Le due donne avranno due figli: Amgiad e Assad. Anni dopo, le due donne si invaghiscono l’una del figlio dell’altra. I due ragazzi rifiutano le donne e loro inventano di essere state violentate. Qamar decide di credere a questa storia e fa allontanare i due ragazzi dal regno. Qui, i due ragazzi sfortunati incontrano due donne, che salveranno loro la vita. La storia termina con i matrimoni tra queste due nuove coppie: Assad con Bostan e Amgiad con la regina Morgiana.
Nur ed-Din e la bella Persiana
Nella città di Bassora, Nur ed-Din, figlio del visir Khacan, vive una vita agiata e da dongiovanni. Il sultano di Bassora chiede a Khacan, dopo aver perso una scommessa, di trovargli una concubina e la ritroverà nella bella persiana. Nur ed-Din si innamora della giovane e decide di sposarla. Dopo la morte del padre, Nur ed-Din sperpera tutti i suoi beni e si vede costretto a vendere la donna. Qui incontra il nuovo visir Saouy, un uomo crudele, che minaccia il giovane di fare la spia al sovrano di Bassora sul fatto che Nur ed-Din si fosse tenuto la giovane senza consegnargliela. I due giovani sono costretti a scappare a Baghdad, ma il sultano Al-Rashid scopre i due e decide di raggiungere un patto con Nur ed-Din; il giovane sarebbe diventato re di Bassora e in cambio il sultano avrebbe preso come concubina la bella persiana. La storia termina con Nur ed-Din che diventa re e, intanto, il visir Saouy viene fatto decapitare.
Il re Badr e la principessa Giawhara
Il Re della Persia sposa una schiava, discendente di Salomone e, dalla loro unione, nasce Badr. Quest’ultimo, all’età di vent’anni, non era ancora sposato, così lo zio Salih decide di farlo sposare con la principessa Giawhara, ma nel momento in cui chiede la mano alla giovane, scoppia una guerra. Badr sarà costretto a scappare su un’isola dove incontrerà anche Giawhara; la principessa, però, decide di trasformarlo in uccello. La storia termina con Badr che riesce a tornare umano e, ancora innamorato della ragazza, decide di sposarla, conquistando il suo cuore per sempre.
Ghanim e la principessa Tormenta
Questa storia parla del mercante Ghanim che un giorno, mentre si trovava a Baghdad, trova un baule con all’interno una principessa, il cui nome era Tormenta. Quest’ultima era la favorita del califfo Al-Rashid e così Zobeida, gelosa del loro amore, decide di chiuderla in questo baule con l’intento di ucciderla. Ghanim e la principessa Tormenta si innamorano ma il califfo, sapendo che l’amata era ancora viva, chiede sue notizie. La principessa, però, spiega di essersi innamorata del mercante e il califfo decide, quindi, di rinchiuderla in una torre e di punire la famiglia di Ghanim che, nel frattempo, era scappato. Il califfo, poi, si rende conto delle sue azioni crudeli e la storia termina con il matrimonio tra Ghanim e la principessa Tormenta, con la benedizione di Al-Rashid.
Il principe Zeyn Al-Asnàm e il re dei Geni
Questa storia parla del principe di Bassora Zeyn che, dopo aver sperperato tutte le sue ricchezze, porta il suo regno in bancarotta. Ogni notte, però, lui sogna un uomo anziano che vuole aiutarlo e gli ordina di scavare nello studio del padre alla ricerca di vasi d’oro, ma anche di nove colonne d’oro con sopra delle statue. Zeyn si rende conto che, sulla nona colonna, non è presente alcuna statua, ma solo un biglietto che lo esorta ad andare in Egitto. Arriva nella Città dei Geni e qui, incontra un genio sottoforma di giovane. Il genio decide di aiutarlo ma, in cambio, gli chiede di trovare, tramite uno specchio magico, la ragazza più casta e pura della Persia. Zeyn va alla ricerca della giovane, ma ignara del suo destino, scoppia in un pianto intuendo cosa le stava per succedere. Zeyn non se ne cura ma, una volta tornato negli studi del padre a Bassora, trova sulla nona colonna la ragazza: era lei la statua più pregiata. La storia termina con il matrimonio tra Zeyn e la giovane, generando una nuova stirpe.
Alì Baba e i quaranta ladroni ne Le Mille e Una Notte
Alì Baba è un uomo molto povero che, un giorno, sente alcuni ladroni dire delle formule come ‘’Apriti Sesamo’’ e ‘’Chiuditi Sesamo’’. Grazie a queste formule, i ladroni riescono ad entrare in una caverna, piena di ricchezze. Alì Baba, quindi, decide di dire le stesse formule e questo lo porterà a diventare un uomo ricco. Il fratello di Alì Baba, un uomo egoista, scopre le ricchezze del fratello e decide di fare la stessa cosa; lui, però, rimarrà bloccato nella caverna, non ricordando la formula magica per uscire. I ladroni lo scoprono e lo uccidono, lasciandolo nella caverna. Alì trova il fratello nella caverna e decide di portarlo via, seppellendolo grazie all’aiuto di Margiana, sua schiava. I ladroni capiscono che anche Alì scopre il segreto nella caverna e decidono più volte di ucciderlo, senza mai riuscirci; questo grazie all’abilità e all’astuzia di Margiana.
Storia dell’uomo addormentato e ridestato
Questa storia parla di un mercante di Baghdad che decide di spendere tutti i suoi soldi in scherzi. Un giorno, incontra un barbone uguale a lui e decide scambiare le loro identità. Il barbone comincia, quindi, a vivere una vita agiata ma, dopo diversi giorni, il mercante, che aveva escogitato tutto, fa ubriacare il barbone e lo riporta di nuovo per strada, dove lo aveva trovato. Il barbone, al risveglio, crede che sia stato tutto un sogno.
Aladino e la lampada magica ne Le Mille e Una Notte
Questa storia narra di un ragazzo povero che vive in Cina. Un giorno un uomo, che dice di essere lo zio, si presenta e porta Aladino in un deserto, dove c’era anche una caverna. L’uomo chiede ad Aladino di entrare nella caverna, ma per tranquillizzarlo gli dona un anello speciale. All’interno, lui trova una lampada, ma rifiuta di darla allo zio che, quindi, deciderà di chiuderlo dentro. Aladino riesce ad uscire dalla caverna grazie all’anello magico e scopre che nella lampada c’è un genio, capace di esaudire ogni suo desiderio. Aladino, quindi, chiede al genio di diventare ricchissimo per sposare la principessa Badr Al-Budur, di cui si era perdutamente innamorato dopo averla vista senza velo. Lo zio, che si rivela essere uno stregone africano, scopre che Aladino è ricco e decide di vendicarsi, portandolo alla rovina. Aladino, però, riuscirà ad uccidere lui e il fratello, anch’egli stregone.
Codadad e i suoi fratelli
Ad Harra, il sultano ottiene 49 figli da 49 schiave, ma decide di bandire la sua concubina, una donna sterile. In realtà, lei era incinta e nasce Codadad. All’età di diciotto anni, il giovane forte e coraggioso, va alla corte del padre e diventa suo consigliere. Gli altri figli del sultano sono gelosi e così cercano in tutti i modi di far punire Codadad dal sultano, non riuscendoci mai. Codadad conosce una giovane, ovvero la principessa Deryabar, dopo averla salvata da una bestia feroce. I fratelli, una notte, decidono di pugnalare Codadad e la principessa lo crede morto, andando a spiegare tutto al sultano che, intanto, fa costruire un mausoleo in suo onore e fa condannare i 49 traditori a morte. Intanto, un esercito nemico attacca il regno del sultano, ma Codadad, salvato da un contadino, riesce a vincere la battaglia. La storia termina con Codadad che sposa la principessa e chiede, inoltre, che i 49 traditori, suoi fratelli, vengano salvati.
L’avventura del califfo Harun Al-Rashid
Questa storia parla dell’avventura del califfo Harun Al-Rashid, il quale incontra tre uomini molto strani e chiede loro di raccontare il loro passato. I primi due avevano un passato doloroso, fatto di drammi e nemici, mentre il terzo era riuscito a fare fortuna. Il califfo dona dei soldi ai primi due, si complimenta per la generosità del terzo, insegnando loro l’arte del perdono.
Ali Cogia, il mercante di Baghdad
Ali Cogia è un mercante che deve partire per l’Egitto. Chiede ad un suo amico di conservare fino al suo ritorno un vaso, con all’interno dell’oro, coperto a sua volta da olive. L’uomo sperpererà tutte le ricchezze del vaso e il mercante, al ritorno, non potrà avere giustizia per mancanza di prove. Qui entra in gioco il califfo Harun Al-Rashid che, vestito da mercante, scopre grazie a dei bambini che Ali Cogia aveva ragione. La storia termina il processo e la vittoria di Ali.
Il cavallo incantato
Questa storia parla di un uomo indiano che presenta alla corte di Persia un cavallo incantato. Il cavallo era magico e poteva portare chiunque dove volesse. Firuz-Shah, figlio del sultano, decide di provare il cavallo e arriva nel regno del Bengala, in India. Qui incontra una giovane principessa e i due si innamorano. Intanto, il sultano pensa che il figlio sia morto e fa arrestare l’uomo indiano il quale, una volta liberato, prova vendicarsi, rapendo la fanciulla. La storia, però, termina bene: Shah ritrova la fanciulla e volano insieme, grazie alla magia del cavallo incantato.
Il principe Ahmed e la fata Pari-Banu
In una città dell’India, un re aveva tre figli (Ali, Hussein e Ahmed) e una nipote e aveva il compito di decidere a chi darla in moglie. Dopo diverse prove, Ali riesce a sposarla, Hussein dal dolore si chiude in un convento e il più piccolo, ovvero Ahmed, conosce una fata dai poteri straordinari. Il padre, venuto a conoscenza di questa donna, comincia a chiedere alcuni favori al figlio, che potevano compromettere la fiducia tra i due giovani innamorati. Il re aveva anche intenzione di uccidere la fata, ma quest’ultima riesce a capire le intenzioni e si vendica, facendo uccidere il padre di Ahmed.
La favola delle tre sorelle ne Le Mille e Una Notte
In Persia, vive il sultano Khoshr-Shah che decide, una sera, di visitare il suo regno. Qui conosce tre sorelle e decide di sposare la più piccola. Le altre due sorelle, gelose, decidono di vendicarsi e, così, ogni volta che la sorella partoriva un figlio, loro lo scambiavano con uno morto. La donna aveva partorito due maschi e una femmina. Il sultano, deluso dalla moglie per non avergli dato un figlio, decide di rinchiuderla in una moschea. Intanto, i tre ragazzi crescono sani e forti, grazie ad un giardiniere. La più piccola, Perizade, è la più saggia, tanto da riuscire in un’impresa molto complicata, che porta lei e ai suoi fratelli molta ricchezza. Il sultano decide di conoscere questi fratelli così valorosi e, grazie ad un uccello parlante, scopre che si tratta dei suoi figli. La storia termina con la liberazione della moglie dalla moschea e con la morte delle due sorelle traditrici.
Le traduzioni e la censura de Le Mille e Una Notte
‘’Le Mille e Una Notte’’ rappresenta un insieme di storie, che sono diventate poi adatte ai bambini. Ovviamente, questo a causa di diverse traduzioni che ci sono giunte fino ad oggi. Sicuramente, il primo ad aver portato l’opera in Occidente è stato un francese, ovvero lo studioso arabista Antoine Gallaine. In Inghilterra, ci sono stati due traduttori importanti, ma con due idee contrastanti. Il primo è stato Edward William Lane, che propose una versione censurata, adattandola quindi alla morale vittoriana dell’epoca. Poi si ricorda Richard Francis Burton, che non si limitava ad una conoscenza culturale superficiale; per lui, era fondamentale conoscere il gergo volgare, ma anche la vita privata e sessuale di un popolo. Lui quindi propose una traduzione di sedici volumi, scritta tra il 1885 e il 1888. Le sue traduzioni portarono molto scalpore all’epoca così la moglie, dopo la sua morte, decise di bruciare la collezione quarantennale di diari e appunti del marito.
Anna Lisa Accurso
Fonti su Le Mille e una Notte
1. Le mille e una notte – Wikipedia
2. Favole delle Mille e una notte – Wikipedia
3. Le Mille e una Notte, Storia delle tre mele – A.A.V.V (skuola.net)
4. Richard Francis Burton – Wikipedia
5. #Leggimi: Le Mille e una Notte (ma solo in versione integrale) | Sed Non Satiata (wordpress.com)
Fonti media Ferdinand Keller – Scheherazade und Sultan Schariar (1880) – PICRYL Public Domain Image (getarchive.net) , Richard Francis Burton by Rischgitz, 1864 – PICRYL Public Domain Image