Palermo, città marittima della Sicilia, è tra le più popolate d’Italia. Anche se il centro non ha nulla da invidiare alle maggiori metropoli della penisola, sono tante le attrattive e le caratteristiche che la rendono diversa e unica nel suo genere. Infatti, la città è un’ottima meta sia per chi predilige i centri marittimi sia per gli amanti d’arte e storia. In questo articolo proponiamo un elenco su cosa vedere a Palermo, per tornare a casa soddisfatti dal vostro viaggio!
Indice dell'articolo
Cosa vedere a Palermo: da dove iniziare
Palermo è il quinto comune italiano per popolazione, nonchè una delle maggiori città italiane. Perciò, è ovvio che un giorno è un tempo troppo limitato per una visita completa. In effetti, per un tour senza stress ma che soddisfa l’ideale è una settimana circa di permanenza.
Quindi, ci vuole una scelta oculata dell’alloggio che permette così il raggiungimento comodo di ogni tappa. Infatti, un problema che sovente i turisti riscontrano è il traffico, che può rendere difficile il raggiungimento delle mete. In effetti, come vedrete dalla lista, alcuni dei maggiori luoghi di interesse sono lontani dal centro. Tuttavia, la città possiede numerosi mezzi di trasporto che risolvono questo problema. Per il vettovagliamento, potrete provare in qualsiasi quartiere le trattorie dalla cucina tipica palermitana, o in alternativa lo street food di Palermo, uno dei più conosciuti d’Italia. In coda a questo articolo, vi suggeriamo alcune pietanze!
Quattro Canti e Fontana Pretoria
Innanzitutto, partiamo dal centro della città e dai “Quattro Canti“. Infatti con questo nome è nota Piazza Villena, l’incrocio di due delle strade principali di Palermo, via Maqueda e via Vittorio Emanuele. In effetti quest’ultima, nota come “Il Càssaro“, è la strada più antica di Palermo, voluta dai Fenici per collegare la neonata cittadina al porto.
Anche se di quel periodo storico non vi è più alcuna traccia, la piazza ha grande fascino in quanto conserva l’aspetto del 1600. Infatti i “Quattro Canti” sono i quattro apparati decorativi che delimitano lo spazio dell’incrocio. Dunque, le statue su più livelli sulle facciate dei quattro palazzi rappresentano i fiumi della città antica, le quattro stagioni, quattro sovrani della casata degli Asburgo e quattro sante protettrici della città.
Nessuna immagine rende giustizia a questa piazza, le cui statue, collocate in ogni lato, non possono essere immortalate in un’unica foto. Perciò, l’unico modo per goderla in pieno è attraversarla mentre qualche artista di strada arricchisce l’atmosfera con musiche folk. Ma, vista la posizione della piazza, è d’obbligo fare tappa nella piazza adiacente. Cioè, la sede della Fontana Pretoria, una delle più belle d’Italia. In effetti, essa nasce come monumento per la città di Firenze. Ma poco tempo dopo la sua realizzazione, nel 1500, Palermo acquista la fontana.
Difatti, soprannome celebre della spiazzo in cui la ammiriamo è “piazza della vergogna“. Anche se molte statue presentano corpi nudi, il soprannome sembra avere origine dalle spese cittadine per il trasporto da Firenze e l’assemblaggio, che i palermitani giudicarono una vergogna. Comunque, i vari gruppi scultorei che rappresentano animali e dei dell’antichità rendono la fontana un monumento splendido.
Il Genio: cosa vedere a Palermo con occhi attenti
Ma a proposito di statue, c’è un’altra figura che è d’obbligo citare in questo articolo su cosa vedere a Palermo, e cioè il Genio di Palermo. Infatti, tale figura è a tutti gli effetti il nume tutelare della città. La sua icona prevede un re barbuto e coronato. Ma ciò che la contraddistingue è un serpente che gli morde il petto mentre egli resta sereno in volto. Anche se vari studiosi forniscono delle spiegazioni circa questo personaggio, la sua origine e il suo significato sono tuttora avvolti nel mistero.
Ma dove possiamo trovare il Genio di Palermo? In effetti, dovunque! Ma ci vuole attenzione mentre lo si cerca. Infatti, la città possiede molte rappresentazioni del Genio che appartengono ad epoche storiche diverse. Difatti la più antica e di incerta datazione è all’ingresso del porto di Palermo. Dunque, chi vuole ammirarla ha anche il pretesto per vedere la parte marittima della città. Così, dai moli nei quali si trova il cippo del Genio, possiamo discendere verso “La Cala”, meta dei pescatori e di chi cerca un posto tranquillo mentre si gode lo sciabordio delle onde. Infatti, a ridosso del mare la città possiede lunghe distese verdi che rendono la zona piacevole anche col caldo estivo. Da lì, attraverso il quartiere noto come Kalsa, si raggiunge l’Orto botanico, nel quale troviamo un’altra statua del Genio, la più recente realizzata nel 2020.
In effetti, le rappresentazioni del Genio di Palermo sono molte di più. Però in questo articolo su cosa vedere a Palermo segnaliamo solo un altro luogo in cui trovarlo. Cioè, la Cattedrale, di cui vi parliamo più in dettaglio tra qualche riga. Infatti, troviamo il Genio vicino alle porte della cattedrale sui bassorilievi marmorei che lo raffigurano per ben due volte!
Cattedrale di Palermo
Il luogo in cui sorge la cattedrale di Palermo accompagna la storia della città da sempre ed è tra i più antichi. Infatti, questa è l’area del primo villaggio fenicio. Zona forse già sacra per culti pagani, diviene cristiana, poi islamica durante la dominazione degli arabi nell’isola, e di nuovo cristiana. Tuttavia, vari terremoti distruggono l’edificio che viene ricostruito più volte. Così, quella che vediamo oggi è un’imponente cattedrale in stile tardo barocco. Ma se l’esterno dell’edificio è monumentale, anche l’interno cela alcune sorprese. Infatti, qui troviamo le tombe di vari sovrani, come quelle di Federico secondo, Enrico quarto di Svevia, Costanza d’Altavilla e Ruggero secondo, oltre che altre opere d’arte.
Inoltre, troviamo una meridiana di ottone incastonata nel pavimento con segni zodiacali rappresentati lì accanto. Così, nei giorni dell’anno corrispondenti, un raggio di sole colpisce la meridiana in corrispondenza del segno zodiacale che splende nel cielo in quel periodo dell’anno. Invece, all’esterno della cattedrale troviamo diverse statue. Tra di esse, scorgiamo quelle delle sante protettrici della città, tra cui spicca Rosalia. Infatti, secondo la tradizione Palermo la invoca per debellare l’epidemia di peste. Così, la statua mostra la santa che calpesta una figura che rappresenta il morbo sconfitto.
Palazzo dei Normanni e Cappella Palatina
Poi, vicino alla Cattedrale, troviamo il Palazzo dei Normanni, uno dei monumenti più visitati dell’isola. Anche se accessibile solo in parte in quanto sede dell’Assemblea regionale siciliana, è un luogo da cui il turista esce soddisfatto. Infatti l’edificio, che rivela nelle fondamenta resti di origine fenicia, è un esempio di fusione dell’architettura araba e normanna. In effetti, questa era la sede imperiale di Federico II di Svevia, al tempo in cui la città era la capitale del suo regno. Così, chi vi entra e raggiunge il chiostro interno con i suoi colonnati rivive un’atmosfera d’altri tempi.
Unito al Palazzo dei Normanni vi è la Cappella Palatina. In effetti, questa è una basilica in stile siculo-normanno consacrata dal re Ruggero secondo. Le raffigurazioni presenti nell’edificio sono perlopiù personaggi e scene descritte nella Bibbia. Tuttavia, anche qui scorgiamo restauri che appartengono a secoli diversi della storia della città. Ma al suo interno la cappella è un edificio splendido che lascia a bocca aperta gli appassionati di storia dell’arte e non. (L’immagine di copertina di questo articolo mostra una sezione interna della Cappella).
Chiesa della Martorana, Chiesa di San Cataldo e Chiesa Maria della catena
A proposito di luoghi sacri, un altro punto interessante è la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, detta “della Martorana“. Infatti questa chiesa normanna raccoglie il meglio dei mosaici bizantini e delle decorazioni barocche. In effetti, ancora oggi nella Chiesa hanno luogo celebrazioni di stampo ortodosso. Infatti, anche se la chiesa è cattolica, è legata alla comunità italo-albanese. Perciò, la messa e gli altri eventi liturgici seguono questo diverso stile.
La chiesa circonda l’area insieme ad altri edifici storici tra cui la Chiesa di San Cataldo, particolarissimo connubio di stile orientale e occidentale. Anche se immagini di questa chiesa sono spesso usate come simbolo della città, assicuriamo che la visita all’interno e all’esterno, tra volte di pietra e simboli crociati, catapulta in una dimensione unica.
Infine, tra le varie e numerose chiese che possiamo citare, ne ricordiamo solo un’altra. Cioè, la Chiesa Maria della catena. Infatti, questa chiesa in stile gotico-catalano si trova nella zona della Cala, sulla costa. Perciò, il nome deriva dalla catena usata per chiudere il molo per questioni di sicurezza nel Medioevo. Secondo la leggenda, tre condannati a morte trovano rifugio qui. Ma quando i palermitani li legano per compiere l’esecuzione la Vergine interviene e infrange le catene.
Museo Branciforte
Il Museo Branciforte ha sede nel Palazzo Branciforte, nobile famiglia palermitana del diciassettesimo secolo. Restaurato e aperto al pubblico da qualche decennio, oggi il Palazzo ospita un museo e una biblioteca. Inoltre, dato che l’edificio è stato anche un banco dei pegni, una sezione presenta ancora l’antica struttura ignea in cui venivano conservati gli oggetti che le persone lasciavano in pegno. Così, la visita all’interno procede attraverso questo percorso suggestivo, accesso alla sezione della collezione di antichi pupi siciliani, cartelloni e altro materiale per la messa in scena dell’opera dei pupi.
Invece, le sale espositive del piano terra raccolgono una collezione di maioliche, oltre che una gran quantità di reperti preistorici, greci, italioti e latini. Infine, troviamo una raccolta numismatica e filatelica sempre relativa alla produzione siciliana. Insomma, il Museo Branciforte è una vera e propria macchina del tempo per ciò che riguarda l’oggettistica pregiata prodotta sull’isola.
Comunque, per i fan dei musei, segnaliamo che nella lista su cosa vedere a Palermo ne possiamo includere molti altri. Infatti, a seconda dei gusti, ne troviamo diversi, come il museo archeologico, con reperti del periodo greco, o quello paleontologico e zoologico, con scheletri di diverse creature preistoriche, e molti altri ancora.
Duomo di Monreale
Il Palazzo dei Normanni e gli edifici intorno Piazza Bellini non vi bastano? Dunque, c’è un’altra meta per voi: il Duomo di Monreale! Infatti l’edificio, voluto dal re di Sicilia Guglielmo d’Altavilla, è famoso per i ricchi mosaici che mostrano sia personaggi della religione cristiana sia lo stesso sovrano. Anche se voluto da un re normanno, anche qui troviamo atmosfere arabeggianti, nell’ottica propria degli Altavilla dell’integrazione culturale della componente araba siciliana.
Tuttavia, anche qui troviamo elementi posteriori che spaziano dal barocco al neogotico. In effetti, questo edificio dista diversi kilometri dal centro di Palermo. Quindi, se siete turisti motivati, questa è la meta giusta per voi!
Monte Pellegrino
Infine, un’altra tappa lontana dal centro, per chi ama il trekking e le lunghe passeggiate in bici immersi nella natura, è il Monte Pellegrino. Infatti, questo promontorio a ridosso del golfo di Palermo è un’area verde favorita da ciclisti, arrampicatori ed escursionisti. Ma è anche meta di pellegrinaggio per i curiosi che vogliono visitare il santuario di Santa Rosalia. Difatti il monte, da sempre sede di leggende e racconti da parte dei palermitani, risulta abitato fin dalla preistoria, come dimostrano alcune pitture rupestri. Inoltre, qui vi è il belvedere da cui ammiriamo tutta la città, esterno al suggestivo santuario di Santa Rosalia.
Cosa vedere a Palermo e cosa mangiare a Palermo
In questo articolo su cosa vedere a Palermo ci sembra giusto un angolo su cosa mangiare a Palermo. In effetti, siccome siamo in una città marittima, sembra ovvio come consiglio il pesce. Difatti non mancano ristoranti che propongono ai clienti il pescato del giorno. Ma anche nello street food il pesce gioca un ruolo importante, dalle acciughe sullo sfincione al coppo di pesce fritto. Tuttavia, per chi sceglie il ristorante e chi soluzioni più economiche, sono irrinunciabili le alici alla beccafico, il cui profumo caratterizza i vicoli più caratteristici della città.
In effetti, la scelta di prodotti tipici è ampia, e spazia dai piatti di pasta alle arancine. Ma di certo non si può lasciare Palermo senza provare alcuni famosi dolci come le cassate e i cannoli!
Luigi D’Anto’
Sitografia
Sito del Museo Branciforte: https://www.palazzobranciforte.it/
Link al sito del Palazzo Reale: https://www.ars.sicilia.it/visita-il-palazzo-reale
Sito ufficiale della cattedrale di Palermo: https://www.cattedrale.palermo.it/
Per maggiori informazioni sul Monte Pellegrino: https://www.santuariosantarosalia.it/monte-pellegrino/