Henry James è stato uno dei più celebri scrittori e critici letterari statunitensi. Naturalizzato britannico, nel 1916 riceve la prestigiosa onorificenza di Membro dell’Ordine al Merito del Regno Unito.
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Vita di Henry James
Henry James nasce a New York nel 1843 in una ricca famiglia di intellettuali. Durante l’infanzia e la giovinezza ha modo di viaggiare tra l’Europa e l’America e di studiare in città come Ginevra, Bonn, Parigi e Londra. Queste esperienze gli permettono di sviluppare una mentalità cosmopolita che si rifletterà poi nei suoi scritti. Con scarsi risultati frequenta la Harvard Law School fino alla pubblicazione del suo primo racconto.
Da quel momento James inizia a dedicarsi esclusivamente alla letteratura diventando uno degli autori più prolifici di sempre. Collaborò con prestigiose riviste quali The Nation, The Atlantic Monthly, Harper’s e Scribner’s. Tra il 1876 e il 1904 viaggiò tra Parigi, Londra e gli Stati Uniti. In seguito allo scoppio della grande guerra deciderà di restare a Londra dove morì nel 1916.
Stile e temi
La prosa di Henry James è considerata una delle più raffinate di sempre. Lunghe digressioni e ricche descrizioni caratterizzano la sua scrittura senza però appesantirla. I romanzi e i racconti prodotti nel corso della sua vita mostrano un’attenzione particolare alla psicologia dei loro protagonisti. I personaggi jamesiani, come vedremo, vengono indagati tenendo in considerazione i loro conflitti morali e talvolta le loro ossessioni.
In particolar modo, James approfondisce il modo in cui la società, le circostanze della vita, hanno un ruolo cruciale nelle scelte degli individui. Un aspetto in particolare che contraddistingue la produzione di James è il tema internazionale (in inglese noto come international theme). Questo indica l’eterno conflitto tra Europa e America, rispettivamente il raffinato, rigido e vecchio mondo e lo schietto seppur puritano nuovo mondo.
Henry James, maestro della forma letteraria
Henry James è canonicamente definito come il maestro della forma letteraria. Nei primi decenni del ventesimo secolo (nel periodo del Modernismo, per intenderci) questa reputazione di maestro della forma letteraria iniziò ad essere percepita però come una totale mancanza di interesse o di percezione verso le dinamiche sociali, ideologiche e politiche del suo tempo. Nel momento storico in cui scrive James, ovvero nella seconda metà dell’Ottocento, la letteratura è ancora intesa come arte universale, astratta.
Il tempo però ha rivelato quanto invece James fosse un acuto osservatore delle dinamiche sociali del suo tempo e di come queste regolino la vita degli individui.
La condizione femminile
Come vedremo, saranno le figure femminili delle opere di James a dimostrare quanto egli fosse un perspicace critico sociale. Se a un lettore del diciannovesimo secolo le opere jamesiane apparivano prive di pertinenza sociale, a noi lettori del ventunesimo secolo appare chiaro come l’autore abbia affrontato per tutto il tempo il tema della condizione femminile.
Gli anni in cui scrive James sono quelli della prima ondata femminista; non è un caso, infatti, che le sue eroine tentin o sempre di affermare la loro indipendenza in un mondo dominato da uomini. Sono personaggi audaci, orgogliosi, talvolta troppo innocenti, ambiziosamente alla ricerca della propria indipendenza, sia essa economica sia essa intellettuale. Le dinamiche sociali però saranno spesso loro nemiche.
Opere di Henry James
Come abbiamo già visto, i numerosi scritti prodotti da James nel corso della sua vita gli hanno garantito il titolo di autore più prolifico della letteratura. Ventidue romanzi (due rimarranno incompiuti), centinaia di racconti, opere teatrali, numerosi saggi e scritti di critica letteraria. Considerando le numerose opere, ecco una lista delle più celebri:
- L’americano (1877, romanzo)
- Gli Europei (1878, romanzo)
- Piazza Washington (1880, romanzo)
- Ritratto di Signora (1881, romanzo)
- Le bostoniane (1886, romanzo)
- Gli ambasciatori (1903, romanzo)
- Daisy Miller (1878-1879, racconto)
- Il carteggio di Aspern (1888, racconto)
- Il giro di vite (1898, racconto)
Ritratto di Signora, il capolavoro di James
Pubblicato nel 1881 Ritratto di Signora è il romanzo più celebre di Henry James. L’opera fu pubblicata inizialmente a puntate sulle rivista Macmillan’s Magazine e rientra nel sottogenere del romanzo di formazione. Il lettore segue infatti le vicende della giovane Isabel Archer dalla giovinezza al matrimonio (infelice) con il collezionista d’arte Gilber Osmond. Il titolo è in questo senso emblematico poiché non si riferisce ad un ritratto vero e proprio, ma ad un ritratto psicologico della protagonista.
La scrittrice e traduttrice Sara Antonelli ha definito il romanzo come “una magnifica avventura nella psiche di una donna”. Il narratore è esterno, ma la narrazione offre il punto di vista di tutti i personaggi.
Trama del romanzo – Prima parte
Dopo la morte del padre, la giovane Isabel Archer viene invitata a Londra dalla ricca zia Lydia Touchett. Qui Isabel conosce lo zio Daniel Touchett, il cugino Robert e il ricco vicino di casa Lord Warburton. Quest’ultimo e il ricco erede Caspar Goodwood chiederanno subito a Isabel di sposarli, ma la giovane spinta dal suo desiderio di indipendenza e libertà rifiuta subito entrambe le proposte di matrimonio. Anche il cugino Ralph prova dei sentimenti per lei, ma non li esternerà mai.
Dopo la morte dello zio Daniel Isabel riceve in eredità un’ingente fortuna che causa però la sua rovina. L’ enigmatica Madame Merle le presenterà l’americano collezionista d’arte Gilbert Osmond. Isabel accetta la proposta di matrimonio di quest’ultimo e così si conclude la prima parte del romanzo.
Trama del romanzo – Seconda parte
La seconda parte del romanzo si apre con un salto temporale di alcuni anni. Isabel ed Osmond hanno avuto un figlio, ma il matrimonio la rende infelice. Al contrario il rapporto tra Isabel e Pansy, la figlia che si pensa Osmond abbia avuto dal precedente matrimonio, si consolida sempre più. Isabel vorrebbe accontentare il desiderio della giovane di sposare il collezionista d’arte Edward Rosier, ma Osmond è contrario. Egli vorrebbe che Pansy sposasse il ricco Warburton.
Nel frattempo Isabel scopre che in realtà la giovane è il frutto di una passata relazione tra Osmond e Madame Merle. Deciderà quindi, contro la volontà di suo marito, di recarsi in Inghilterra, dove un Ralph oramai morente la attende. Qui Isabel rivede Goodwood il quale ancora innamorato le chiede di lasciare Osmond per lui.
Il romanzo si conclude con Isabel che ritorna a Roma ma il finale resta ambiguo. Non è chiaro infatti se la donna ritorni da Osmond accettando il suo destino infelice o se faccia ritorno in Italia per lasciarlo definitivamente.
Temi del romanzo
Uno degli aspetti più interessanti del romanzo è l’evoluzione-involuzione del personaggio di Isabel Archer. Se dalle prime pagine traspare tutta la sua voglia di autosufficienza ed indipendenza verso la fine invece ci troviamo di fronte ad una Isabel prigioniera di un matrimonio infelice; prigioniera nella gabbia delle convenzioni sociali. La donna rifiuta le iniziali proposte di matrimonio per non rinunciare alla sua libertà turbando quindi il lettore quando deciderà invece di sposare l’ indolente e manipolatore collezionista d’arte Gilbert Osmond. Addentrandoci sempre più nella storia ci viene rivelata la vera natura dell’uomo; per quest’ultimo Isabel non sarà null’altro che un oggetto d’arte da inserire nella sua preziosa collezione. Dietro le maniere gentili e affabili si nasconde un esteta e un calcolatore e tanto Isabel quanto Madame Merle si rivelano vittime e pedine del suo gioco feroce. L’uomo è consapevole che sposando Isabel quest’ultima dovrà abbandonare ogni desiderio di libertà.
Daisy Miller
Il racconto fu pubblicato a puntate sulla rivista The Cornhill Magazine nel 1878. Solo l’anno successivo venne pubblicato come libro. Nell’opera Henry James ripropone il tema internazionale: seppur ambientato tra la Svizzera e l’Italia, i protagonisti sono infatti principalmente americani.
Trama della novella – Prima parte
Il racconto ha inizio nella città svizzera di Vevey dove il giovane americano Winterbourne incontra la ricca e giovane americana Daisy Miller. La ragazzi si trova in Svizzera con la madre e il fratellino Randolph.
Il giovane è subito affascinato e turbato dalla ragazza. Quest’ultima infatti non appare come le tipiche ragazze europee: è più spontanea, dalle maniere incolte, per certi versi rozza.
La zia del giovane preferisce infatti non frequentare i Miller; al contrario egli decide di passare del tempo con la ragazza.
L’inverno successivo Winterbourne si reca a Roma sapendo di trovarvi Daisy. Qui la ragazza ha accettato la corte di diversi uomini contemporaneamente ed è sulla bocca di tutti. In particolare è il rapporto tra Daisy e l’italiano Mr. Giovanelli a sconvolgere tutta la comunità americana. Anche il giovane Winterbourne sembra turbato dall’atteggiamento dei due. Allo stesso modo Mrs. Walker, tra le personalità del bel mondo romano, è sconvolta dal comportamento della ragazza.
Trama della novella – Seconda parte
La frequentazione con Mr. Giovanelli mette la reputazione di Daisy a rischio e saranno proprio questi ultimi a mettere in guardia la ragazza. Incurante, Daisy continuerà a frequentare il giovane italiano. Winterbourne continua a non capire il comportamento di Daisy; non è chiaro inoltre se lei e Mr. Giovanelli siano fidanzati o meno. La malaria nel frattempo si diffonde nella città. Una sera, di ritorno da una festa, Winterbourne scorge Daisy e Mr. Giovanelli nei pressi del Colosseo.
Il ragazzo giunge alla conclusione che la giovane non abbia rispetto per se stessa e non vale la pena preoccuparsene ulteriormente. Ciononostante egli teme per la salute di Daisy e sollecita il giovane affinché la riaccompagni a casa.
Daisy, infatti, si ammala e in poco tempo muore. Dopo la sua morte, Winterbourne scoprirà che la giovane teneva in realtà a ciò che lui pensava. Solo dopo un anno il giovane americano si renderà conto di aver commesso un errore e di aver vissuto troppo a lungo in Europa. Ciononostante tornerà a Ginevra alla sua vecchia vita.
Temi del racconto
Il narratore della storia è lo stesso Winterbourne. E’ infatti attraverso il suo punto di vista e il suo sguardo che il personaggio di Daisy ci viene presentato. Questo tipo di narrazione pone l’accento su alcune questioni importanti: attraverso lo sguardo dell’uomo Daisy diviene un oggetto da interpretare e non ha voce in capitolo; le sue azioni sono continuamente sottoposte al giudizio dell’intera comunità che si pone come arbitro del comportamento della giovane. In questo senso Daisy Miller è un’innocente vittima dell’ipocrisia e dell’ideologia patriarcale.
Il conflitto tra la nuova America e la vecchia Europa emerge nelle azioni dei protagonisti. La giovane e spontanea americana (il suo nome richiama un fiore appena sbocciato), affamata di nuove opportunità e incurante del giudizio altrui, finirà infatti per scontrarsi, fatalmente, con i severi codici comportamentali dell’Europa del XIX secolo.
Il Carteggio di Aspern
Il racconto fu pubblicato nel 1888 sulla rivista The Atlantic Monthly. E’ uno dei racconti più acclamati di James ed è basato su un aneddoto secondo il quale un discepolo di Percy Bysshe Shelley provò ad impossessarsi di alcune lettere che il poeta inglese aveva scritto alla cognata, sorella di Mary Shelley.
Trama del racconto – Prima parte
Ambientato nella Venezia del XIX secolo, il protagonista, nonché narratore, del racconto è un critico letterario americano il cui nome non viene mai precisato. L’uomo arriva a Venezia sperando di trovare delle lettere d’amore che il suo autore preferito Jeffrey Aspern aveva scritto alla sua amata Juliana un secolo prima. La donna vive con sua nipote Tina in un vecchio palazzo di Venezia. Per avvicinarla e ottenere il prezioso carteggio l’uomo prenderà in affitto una stanza nel palazzo in cui vivono le due.
Ciononostante, ottenere le carte si rivelerà più difficile del previsto. Juliana è malata è trascorre gran parte della sua giornata nella sua camera da letto, ma il narratore non sa con certezza se questo è il posto in cui la donna conserva le lettere; stringere amicizia con Tina sembra l’unico modo per ottenerle.
Trama del racconto – Seconda Parte
Tina si rivela molto difficile da corrompere, ma il narratore riesce comunque ad avere la certezza circa l’esistenza delle lettere e rivela alla donna il vero motivo della sua presenza a Venezia. La salute di Juliana peggiora e un giorno approfittando della sua assenza l’uomo si intrufola nella sua camera per cercare le lettere. Nello stesso momento Juliana entra nella camera con sua nipote Tina; dopo averlo sgridato sviene per lo shock. La vergogna porta il narratore a lasciare Venezia per qualche giorno. Al suo ritorno scopre che Juliana è morta e la nipote ha tenuto le lettere, sebbene la zia le avesse chiesto di bruciarle il prima possibile.
Finale del racconto
Ora l’unico modo di ottenere le lettere è quello di sposare la donna. Il narratore però rifiuta inizialmente la proposta di Tina. Solo il giorno dopo l’uomo cambierà idea ma sarà troppo tardi: Tina ha già bruciato le lettere. Accetterà invece di comprare, questa volta per un prezzo onesto, il piccolo ritratto di Aspern che in precedenza anche la zia Juliana aveva cercato di vendergli. Il ritratto sembra essere per il narratore un premio di consolazione e la scaltrezza delle due donne avrà la meglio sulle azioni manipolatorie dell’uomo.
Temi del racconto
Come già detto anche in questo celebre racconto ritorna il tema internazionale. Il protagonista, un critico americano, si ritrova in Europa guidato dall’ossessione verso il suo poeta preferito. L’ ossessione è proprio l’impulso che muove l’uomo; infatti nel corso del racconto il narratore mente sulla sua vera identità, inganna Juliana e Tina e alla fine, sconfitto, cerca di convincere sé stesso a sposare la giovane in cambio delle lettere. Tutti elementi che contribuiscono a rendere l’uomo una personalità quasi nevrotica, potremmo dire. L’opera non a caso è ambientata in una Venezia decadente, una scenografia che accentua ancora di più l’alone di mistero e suspense che circonda non solo il racconto, ma le azioni dei suoi protagonisti.
Un altro tema di fondo che pervade il racconto è quello della privacy. Il racconto infatti sembra mettere in scena le paure dello stesso James circa l’eventualità che dopo la sua morte anche la sua eredità potesse essere violata o sottoposta ad un maniacale scrutinio da parte di storici e critici.
Roberta Natalia Macari
Fonti
Henry James – Wikipedia
The Portrait of a Lady – Henry James (edizione Oxford World’s Classics)
Nel segno di Isabel Archer – Donatella Izzo
Daisy Miller e il discorso dell’ideologia – Donatella Izzo
Course Hero – The Aspern Papers