Nel 2022 è stato pubblicato “Alle femmine piacciono i cornuti“, saggio di divulgazione scientifica sulla biologia del comportamento animale, frutto della collaborazione tra Biagio D’Aniello e Daniela Mazzoli. Il libro si inserisce nella collana “Schegge di conoscenza” di Rogiosi editore. In questo articolo andremo a conoscere gli autori e i temi trattati nel loro lavoro, passando in esamina lo stile del linguaggio, con l’intento di capire a che fetta di pubblico meglio si indirizza l’opera in questione.
Indice dell'articolo
I temi trattati in “Alle femmine piacciono i cornuti“
“Alle femmine piacciono i cornuti” si pone l’obiettivo di fornire risposta ad alcuni dei tanti “perché?” che sorgono spontanei in chi osserva il comportamento animale. In particolare, questo lavoro si concentra sulle dinamiche legate alla sfera riproduttiva, ma non tralascia altri temi complessi propri della sociobiologia, come l’evoluzione dell’altruismo – da sempre considerato un rompicapo evoluzionistico. Il testo affronta il discorso mettendo in risalto le differenze che emergono tra i sessi e spiegandone le motivazioni nell’ottica darwiniana.
Asimmetria riproduttiva
L’evoluzione di alcuni tratti apparentemente non legati alla sopravvivenza costituisce un fenomeno che destò più di una perplessità perfino nello stesso Darwin. Non passò però molto tempo che i dubbi emersi a tal riguardo ne “L’origine della specie” trovarono una risposta credibile: certi tratti morfologici e comportamentali acquistano senso soltanto nel contesto riproduttivo, in cui le parti coinvolte sono chiamate a competere per l’accesso al partner, considerato in quest’ottica come una risorsa discreta e limitata. Il biologo britannico chiamò il fenomeno “selezione sessuale“, per distinguerla dalla “selezione naturale”.
Peculiarità della selezione sessuale è che la stessa spesso favorisce l’evoluzione di certi tratti in un sesso e non nell’altro. I suddetti caratteri costituiscono sia adattamenti morfologici che comportamentali. Questa diversità è il risultato di una divisione dei ruoli che emerge tra i sessi in molte specie animali, con relativa e derivante variabilità del successo riproduttivo degli stessi. Tale diseguaglianza è nota come “asimmetria riproduttiva“.
L’asimmetria riproduttiva è connaturata alla disparità di risorse che i sessi investono nella riproduzione. Ciò determina una diversità intersessuale tale che un sesso si assume l’onere di operare la scelta sui partner con cui accoppiarsi (choosy sex), e l’altro si comporterà di modo da farsi scegliere (choosen sex). Nella maggior parte delle specie animali, è il sesso femminile a ricoprire il ruolo del selezionatore.
Competizione intersessuale
“Quando due partner si uniscono per la riproduzione decidono di condividere il loro patrimonio genetico. È quello che gli economisti chiamano joint venture, cioè un accordo di collaborazione tra due imprese che stabiliscono di realizzare un progetto con un’equa ripartizione dei ricavi ma anche dei rischi. In una logica umana sembra ovvio immaginare che per riprodursi i maschi e le femmine debbano cooperare e distribuire il lavoro e gli utili. Ma non è così! In natura maschi e femmine sono in competizione tra loro, cercano di scaricare il più possibile il peso della riproduzione sull’altro e nello stesso tempo di avere quanti più figli possibile.”
Quando Darwin scrisse a proposito della selezione sessuale, aveva un’idea della riproduzione come processo armonioso, basato sulla cooperazione tra le parti coinvolte. Tuttavia, col progredire degli studi in materia di comportamento animale si sono delineate nuove posizioni che hanno finito per sconfessare questa visione del fenomeno. Sebbene tra alcune specie sia effettivamente diffusa la collaborazione tra i sessi, nella maggior parte dei casi osservati in natura emerge invece conflittualità.
Gli interessi evolutivi di maschi e femmine, infatti, raramente vengono a coincidere. E se uno dei due sessi riesce a trarre il massimo vantaggio dalla riproduzione, è chiaro che ciò succede a discapito del successo dell’altro sesso. Il conflitto si manifesta in diverse forme, tra cui molestie, manipolazioni e accoppiamenti forzati, con conseguente evoluzione di tratti difensivi: ciò che è adattativo per un sesso può risultare dannoso per l’altro.
Sottotesto portante di “Alle femmine piacciono i cornuti” è l’idea che nella competizione intersessuale sia il sesso femminile ad avere il più delle volte la meglio su quello maschile. Gli autori sanciscono questa vittoria portando al lettore svariati esempi, declinati attraverso quelli che sono i principali contesti comportamentali studiati dall’etologia.
A chi è rivolto “Alle femmine piacciono i cornuti“?
Mettere giù un saggio divulgativo non è mai cosa facile: calcando troppo la mano sui tecnicismi si può correre il rischio di risultare complicati; di contro, alleggerendo eccessivamente la trattazione si può scadere nella superficialità. “Alle femmine piacciono i cornuti“, invece, centra l’arduo obiettivo di essere rigoroso nella sua scientificità e al contempo efficacissimo nella comunicazione. Gli autori si cimentano in argomenti complessi esponendoli in maniera semplice e diretta, senza mai banalizzarli. Il testo adotta un registro colloquiale, con ampio uso di ironia e riferimenti alla cultura popolare. La lettura risulta così fluida e piacevole.
“Alle femmine piace i cornuti“ è un prodotto adatto sia a lettori “addetti ai lavori”, interessati ad aggiornarsi e ad approfondire il discorso sulla biologia del comportamento, sia ai semplici appassionati e/o curiosi dell’argomento.
L’organizzazione del testo
“Alle femmine piacciono i cornuti” si divide in 27 capitoli, in ognuno dei quali viene analizzato e sviscerato uno specifico aspetto legato alla biologia del comportamento animale. La selezione degli argomenti proposti dal testo annovera anche temi socialmente sensibili, sui quali la recente saggistica di matrice scientifica si è pronunciata meno, come il suicidio, l’omosessualità e l’infanticidio.
L’argomentazione procede alternando concetti espressi in maniera concisa ad esempi concreti che fanno riferimento al regno animale. Sebbene dal testo emerga un’impostazione lineare del discorso, è possibile consultarlo senza seguire la sequenzialità proposta dall’indice. Le sezioni sono organizzate di modo da farsi progressivamente più specifiche man mano che si prosegue nella lettura, partendo dai concetti basilari dell’evoluzionismo. In tal modo, anche il fruitore meno esperto potrà affrontare la lettura con consapevolezza.
Gli autori si esimono dal citare direttamente tutte le (numerose) pubblicazioni di settore da cui attingono. Tuttavia, il saggio si completa di un ricco compendio di letture ad esso affini, con lo scopo di stimolare il lettore ad un ulteriore approfondimento delle tematiche trattate.
Chi sono gli autori di “Alle femmine piacciono i cornuti“?
Biagio D’Aniello
Biagio D’Aniello è Professore Ordinario di Zoologia presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. La sua decennale attività di ricerca – alla quale affianca quella didattica – inizia già negli anni ’90, periodo in cui consegue il dottorato in Biologia Evoluzionistica, in seguito a cui viene nominato Cultore della materia. I suoi primi lavori vertono sulla neurobiologia animale, prendendo in esame diversi modelli, tra cui pesci, anfibi, rettili, gasteropodi e tunicati.
Dopo aver assunto la direzione del Laboratorio di Biodiversità Animale (LabBA) e del Laboratorio di Neuroscienze (LabNE), nel 2011 avvia un Laboratorio di Etologia Canina (LabEC). In questo progetto la sua indagine si concentra sul comportamento animale, soprattutto delle specie domesticate dall’uomo (ma non solo), e in special modo del cane.
I lavori del LabEC ottengono una notevole risonanza mediatica, finendo su siti web e testate giornalistiche sia nazionali che estere. Il professor D’Aniello intraprende così una serie di collaborazioni televisive a scopo divulgativo, portando la zoologia al grande pubblico delle trasmissioni RAI.
Daniela Mazzoli
Daniela Mazzoli è autrice di diverse opere appartenenti a svariati generi, spaziando tra raccolte poetiche e spettacoli teatrali, senza dimenticare la narrativa. Alla produzione di testi propri, affianca l’attività di curatrice e quella di traduttrice e adattatrice per il teatro. Lavora in RAI dal 1998 come regista e autrice di programmi culturali, tra i quali figurano RaiCultura e Raiscuola.
Lorenzo Di Meglio