Il Diario del seduttore è un testo del filosofo danese Søren Kierkegaard che descrive i ragionamenti e le pratiche di un uomo, Johannes, che incarna il seduttore, una figura cruciale nella filosofia del suo autore. In questo articolo analizziamo lo scritto e forniamo una sintesi chiara dei suoi contenuti.
Indice dell'articolo
Introduzione al Diario del seduttore
Innanzitutto, Il Diario del seduttore a che categoria letteraria appartiene? Cioè, è un saggio di filosofia, un romanzo, o altro? Difficile la risposta, in quanto questo testo sfugge a una delimitazione precisa. In effetti, non tutti i testi di filosofia sono dei trattati, e molti esprimono concetti filosofici attraverso altre formule letterarie, inclusa la narrazione. Ne è un esempio famoso il Così parlò Zarathustra di Nietzsche. Ma, in quanto al Diario del seduttore, esso è in forma epistolare e diaristica. Cioè, si presenta come la raccolta di varie lettere, scritte da Johannes e da Cordelia, che hanno una lunga corrispondenza reciproca, più un diario di Johannes.
In effetti, alcuni studiosi vedono nel Diario del seduttore una biografia del suo autore, il filosofo Søren Aabye Kierkegaard. Difficile anche un tale confronto, dato che Kierkegaard ha una relazione di un anno con una ragazza, Regine Olsen, che rompe egli stesso, forse per via della sua ossessione su una maledizione di famiglia ereditata dal padre. Inoltre, non si ha notizia di altre relazioni amorose, e piuttosto egli conduce una vita appartata, con un carattere, a detta di alcuni, malinconico e irritabile (muore a 42 anni). Perciò, c’è chi ha visto nel Diario del seduttore una metafora del suo rapporto tormentato con la divinità.
Però, forse il senso del Diario è colto meglio se si tiene conto anche della posizione che esso ha nel corpus delle opere di Kierkegaard. Cioè, esso fa parte dell’opera Enter-Eller, più nota come Aut-Aut. Infatti, il Diario ha avuto fin dall’inizio pubblicazione come testo a sé stante, e la riceve tuttora. Ma l’autore è sempre stato contrario a ciò. Difatti, esso costituisce la descrizione di uno stadio della vita, la cui evoluzione Kierkegaard illustra nell’opera completa di Aut-Aut.
Il Diario del seduttore, “raccolta di documenti reali”
Innanzitutto, le prime pagine sono le dichiarazioni di un uomo, il presunto curatore del testo. Dato che, come detto, il Diario fa parte di Aut-Aut, questo curatore sarebbe l’autore di tutto Aut-Aut. Dunque, si tratta di Victor Eremita, che risulta uno pseudonimo, se non un alter-ego, di Kierkegaard. Quindi, Victor Eremita afferma di aver ritrovato tempo prima un volume nel cassetto di una scrivania intitolato “Commentarius perpetuus N° 4“. Egli ammette di conoscere tanto chi ha scritto il Commentarius tanto Cordelia, la donna di cui si parla nel Commentarius stesso.
Difatti, il Commentarius è una specie di diario, benché gli avvenimenti sono riportati parecchio tempo dopo il loro accadimento. Dunque, esso ha una forma più di tipo poetico, in quanto fonde fatti reali accaduti all’autore con elementi frutto della sua inclinazione poetica, il tutto realizzato con nessun altro scopo che dar godimento all’autore stesso.
In queste prime battute, il curatore ci informa anche del carattere dell’autore di queste carte: un uomo sempre intento nella seduzione delle donne. Eppure egli, almeno da quanto risulta dallo scritto, non è stato con altre donne al di fuori di Cordelia. Infatti, la seduzione non ha come scopo ultimo il possesso carnale, piuttosto si ritiene raggiunto sotto differenti forme, a volte anche solo un saluto. Inoltre, le ragazze devono soffrire a causa delle sue azioni, tanto da trascorrere il resto della loro esistenza “piegate e abbattute”.
Tuttavia, il curatore pronostica una pena per tale comportamento, nell’ottica che prima o poi quest’uomo deve fare i conti con la propria esistenza. In effetti, in parte ciò già accade grazie a Cordelia, la quale, anche se come le altre ha perso la propria pace, ha voluto lo scioglimento del fidanzamento, e nonostante il dolore sa che lei non ha colpe.
Le lettere di Cordelia
Così Cordelia, nel rivelare al curatore i sentimenti per quell’uomo, gli dona alcune lettere da lei scritte e indirizzate a Johannes, che però Johannes le ha rimandato senza averle lette, e che il curatore integra in questa pubblicazione, ancor prima di riportare il Commentarius. Quindi, il testo prosegue, senza interruzioni, con le tre lettere di Cordelia, precedute da alcune strofe di Goethe, che Cordelia stessa ha citato al curatore nell’intento di spiegargli, tramite esse, il rapporto tra lei e Johannes.
«Va/disprezza La fedeltà/Il pentimento/verrà dopo».
Dunque, queste lettere permettono di cogliere tutta l’inquietudine interiore di Cordelia, che ora definisce Giovanni “suo”, ora afferma che non è mai stato tale, ora lo esorta ad amare altre donne, ora si dichiara per sempre sua e si chiede se lui tornerà mai ad amarla, ora chiede il suo perdono, ora afferma che lui è la sua maledizione.
Infine, questa sezione si chiude con un piccolo commento del curatore, il quale afferma che Cordelia, da quanto si evince, ha solo un’idea indeterminata di ciò che vuole. Ma proprio questa incompiutezza dà allo scritto “un che di commovente”.
Il diario del seduttore – prima parte
Così, inizia finalmente la parte che costituisce il diario del seduttore, con le prime pagine datate al 4 aprile di un anno imprecisato. Difatti le date dividono e contraddistinguono, come è normale in un diario, ogni paragrafo. Eppure, già in questo primo paragrafo cogliamo che esso è più di un semplice elenco di vicende. Infatti, non riporta solo la descrizione dei fatti accaduti in quel giorno, quanto delle riflessioni che traggono origine da una vicenda la quale diviene il pretesto per un turbinio di commenti. L’evento del paragrafo del 4 aprile è il modo in cui una sconosciuta scende da una carrozza con l’aiuto dei “fortunati” cocchieri che le toccano il piede, cosa che gli fa venir la voglia di diventare servo in una casa dove ci sono giovani signore.
Poi, nei giorni seguenti, egli scrive di come segue la sconosciuta e immagina i motivi delle sue azioni. Così, fa in modo di farsi vedere da lei ogni tanto. Tuttavia, in pochi giorni la perde di vista e non la ritrova più. Così, tra il 9 aprile e il 12 maggio esprime la sua sofferenza perché ne perde il ricordo, fino a che non la rincontra.
«Come è bello l’essere innamorati e come strano il saperlo! […] Io potrei divenir pazzo pensando che l’ho perduta una seconda volta e pur provo un senso di gioia. […] E io la vedo ora nella sua figura ideale ora nella reale e ciò ha un che di incantevole».
Così, il diario prosegue con la scoperta del nome di lei, Cordelia Wahl, la quale, orfana dei genitori, vive con la zia. Quindi, dopo varie pianificazioni, riesce a farsi presentare. Tuttavia, egli le rivolge, in un momento che sono soli, una fredda domanda, alla quale ella risponde comunque con cortesia, e poi si allontana da loro senza offrirle una scorta. Il tutto fatto secondo un calcolo preciso. Così, per il periodo successivo, egli fa in modo che si incontrino più volte per pochi attimi. Ma nonostante tutto ciò, Johannes scrive “Cordelia è per me un mistero”.
Edoardo
A questo punto subentra un altro personaggio, Edoardo, un giovane amico di Johannes che gli rivela il suo amore per Cordelia. Così, egli fa la parte dell’amico e lo sprona alla confessione del suo amore. E intanto, egli annota che ora studia agronomia perché la zia di lei è vissuta in campagna, e come previsto ciò lo ha fatto entrare nelle sue grazie. Così, mentre Edoardo sussurra a Cordelia, Johannes parla di varie cose con la zia. Invece, quando Cordelia gli rivolge la parola ridendo, egli si mostra serio e freddo. Ancora, egli rivela nel diario che è tutto calcolato: oltre che apparire un giovane rispettabile vuole suscitare mistero e interesse. Difatti, Cordelia è sempre meno interessata ai discorsi di Edoardo e ascolta intrigata i suoi rivolti alla zia, e Johannes continua a “trattarla come una bambina”.
«Per quanto io sì fortemente la tenga in mio dominio, per quanto io mi adoperi a fine di menarla al punto che graviti attratta verso di me, ella dovrà in apparenza cader tra le mie braccia come costretta da impulso naturale».
Però, arriva il momento che Johannes teme la dichiarazione di Edoardo, non perché egli piace alla ragazza, ma perché il suo rifiuto, e le lamentele di lui, potrebbe muoverla a compassione e accettare lo stesso quella relazione. Così, egli mette in giro la voce che è innamorato di qualcuna. Poi, in un momento in cui lei è sola, le si dichiara. Ma lei, a differenza del previsto, non risponde con un sì, però neanche con un no: gli chiede il consenso della zia. Tuttavia, quest’ultima approva, e di conseguenza anche Cordelia. Così inizia il fidanzamento “prosaico e borghese quanto mai”, del resto “ridicolissimo tra tutte le cose ridicole è certo il fidanzamento”.
Lettere di Johannes
Ma ecco che un’altra giovane, Carlotta Hann, suscita l’interesse di Johannes, il quale nel frattempo scrive lettere d’amore a Cordelia, le quali ora si alternano alla narrazione del diario. In effetti, tali lettere hanno lo scopo di mutare Cordelia “spiritualmente ed eroticamente”. Così, Cordelia gli risponde con una lettera nella quale parla con ironia del fidanzamento, e inizia ad assumere uno sguardo sempre trasognato e ricco di aspettative. Invece, Johannes si mostra ancora distaccato, il contrario di ciò che afferma nelle lettere, benché riempia le sue conversazioni di rimandi alle epistole ricche di desiderio erotico. Così, prende la decisione di mostrarsi ancor più distante e suscitare in lei maggior desiderio.
Poi, nel mentre di un evento pubblico dove sa che partecipano molte ragazze, ne incontra una di nome Maria, con la quale intrattiene un dialogo, anch’esso ben studiato, che termina con la promessa di un incontro segreto tra i due. Su Maria non ci viene detto altro. Invece, in quanto a Cordelia, quando finalmente lei lo chiama con l’appellativo di “mio (amore)“, lui sorride dentro trionfante, mentre all’esterno le comunica solo uno sguardo ironico.
Il diario del seduttore – seconda parte
«Quante fanciulle sarebbero felici se tutto ciò che io ho fatto, l’avessi fatto con loro!»
Dunque, Cordelia vuole concludere il fidanzamento per passare al matrimonio. Eppure, gli apprezzamenti astratti per qualsiasi ragazza da parte di Johannes aumentano. Difatti, egli vede il matrimonio come un modo da parte sua per “tenerlo più avvinghiato”. Ora Johannes rivela alcune sue riflessioni: l’uomo libera la donna e la donna sceglie l’uomo, il quale si crede vincitore quando è invece il vinto. Inoltre, spiega come ha disposto che Cordelia, per dei giorni che non può incontrarlo, si ritroverà a leggere Amore e Psiche di Apuleio, per aumentarle il desiderio, e poi raggiungerla in un secondo momento.
L’ultima pagina, come si deduce scritta dopo che l’incontro ha avuto luogo, è la dichiarazione di Johannes che avrebbe voluto che quella notte fosse durata all’infinito. Ma, dato che è passata, non vuole mai più rivedere Cordelia e non vuole neanche averne il ricordo. “Un tempo l’ho amata“. Invece, ora “se fossi un Dio, farei di lei un uomo”.
In sintesi, il seduttore è per Kierkegaard l’uomo che vive solo l’istante, nella perenne condizione della non-scelta. Il Diario del seduttore, lungi dall’essere un manuale di seduzione, è uno strumento, se non di scherno, perlomeno di riflessione su tale figura. La scelta estetica del seduttore rivela tutta la sua drammaticità, il gioco che non ha nulla di razionale, e ha come fine soddisfare il piacere che, come tale, non trova mai appagamento, perché quando raggiunto è già perduto.
Luigi D’Anto’
Bibliografia
Kierkegaard, Diario del seduttore, introduzione di A. G. Sabatini, Newton 2012.
Sitografia
Introduzione di Susanna Mati al Diario del seduttore sul sito www.giunti.it
Il filosofo Virgilio Merchiorre commenta il Diario del seduttore durante il Festival della filosofia 2013.
Nota: l’immagine di copertina è da Pixabay.com.