Susanna! è un film del 1938, diretto dal regista americano Howard Hawks. La pellicola rappresenta uno dei vertici della sua filmografia, nonché modello imprescindibile per la cosiddetta commedia sofisticata. Susanna! riassume brillantemente tutti gli elementi del cinema americano classico, pur rivoluzionandoli dall’interno. Ecco l’analisi del film e delle sue tematiche, inserite all’interno di questo particolare contesto storico.
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Howard Hawks: un autore all’interno del genere
Vero e proprio maestro del cinema hollywoodiano, Howard Hawks nasce il 30 maggio 1896 a Goshen, Indiana. Il suo percorso artistico si svolge all’interno di una poetica unitaria, anche se profondamente variegata. Hawks, durante la sua lunga carriera, ha affrontato molti dei generi classici, inserendosi perfettamente, e con il proprio stile, all’interno di ogni narrativa.
Prima di iniziare a lavorare nel cinema, Hawks si laureò in ingegneria meccanica e prestò servizio come aviatore durante la Prima Guerra Mondiale. Da questa esperienza nell’industria aereonautica proviene il suo particolare gusto per l’avventura, che trasferisce nei suoi primi lavori. Si trasferisce ad Hollywood nel 1924, lavorando inizialmente come assistente di produzione su vari set.
Hawks passa alla regia nel 1926, anno in cui dirige per la Fox Bolidi in corsa. Segue la prima commedia nel 1928, Capitan Barbablù, senza dubbio uno tra i generi da lui più amati. Il regista continua a lavorare dopo l’avvento del sonoro e realizza la sua prima pellicola parlata nel 1930 con La squadriglia dell’aurora. Con il film cult Scarface, datato 1932, Hawks si cimenta nel gangster movie e si conferma uno tra gli autori più influenti di Hollywood.
Una delle sue caratteristiche distintive è stata proprio la sua straordinaria versatilità, che l’ha portato a confrontarsi di volta in volta con i generi più in voga nel cinema classico. È il caso del noir ne Il grande sonno del 1946, tratto dall’omonimo romanzo di Raymond Chandler. Da ricordare anche la sua prova nel western con Il fiume rosso, datato 1948.
Hawks tocca i vertici più alti con la commedia, dirigendo il virtuosistico Susanna! nel 1938. Su questa linea si inserisce anche il famosissimo Gli uomini preferiscono le bionde, del 1953, con protagonista la diva Marilyn Monroe. Il percorso artistico di Hawks prosegue fino agli anni Settanta, arrivando a coprire un arco di circa cinquant’anni di storia. Il suo ultimo film è proprio del 1970 ed è Rio Lobo, in collaborazione con John Wayne, mentre nel 1975 riceve l’Oscar alla carriera.
Jacques Rivette, un famoso critico della Nouvelle Vague, lo annovera tra i registi più importanti del cinema classico, insieme ad Alfred Hitchcock. La cosiddetta “politica degli autori”, inaugurata dalla nuova ondata francese, mirava a rivalutare le produzioni di alcuni registi all’interno dello studio system, prendendo in considerazione la loro personale marca autoriale.
Howard Hawks muore il 26 dicembre 1977 a Palm Springs, California, ed è oggi retrospettivamente ricordato come uno dei grandi maestri della storia del cinema.
Susanna!: l’analisi del film
Susanna! è un film unico nella cinematografia, non solo classica, ma di tutti i tempi. Il genere della commedia che, primo fra tutti, accompagna Hawks nel suo eclettico percorso, raggiunge qui una vitalità senza precedenti. Il regista riesce a creare una pellicola semplice ma multiforme, in cui emergono tematiche sia sociali che culturali. Vediamone nel dettaglio le caratteristiche.
Trama
Scritto da Dudley Nichols e Hagar Wilde, la storia di Susanna! ruota intorno al palentologo David Huxley, interpretato da Cary Grant. L’impacciato protagonista sta portando a termine la ricostruzione di un brontosauro ed è prossimo alle nozze con la frigida Alice. Ecco che David incontra per caso Susan Vance, una ricca ereditiera interpretata da Katharine Hepburn. Il giorno prima del matrimonio, Susan convince il protagonista ad aiutarla a catturare il suo leopardo, di nome Baby. Da qui in poi, la commedia prosegue su una fitta trama di guai e di incidenti in cui, suo malgrado, viene coinvolto David. Il nascente sentimento per Susan però lo costringe a mettere in discussione le sue certezze.
Susanna! e la struttura della commedia sofisticata
Come già anticipato, con Susanna! Hawks offre un prototipo decisivo per lo sviluppo delle comedies successive. Generalmente, si definisce commedia sofisticata quella americana degli anni Trenta e Quaranta. Il termine sophisticated si definisce in rapporto ai personaggi, solitamente di estrazione alto-borghese, e al modo del racconto, improntato ad una costruzione più precisa dell’intreccio. Le trame di questi film riescono a destreggiarsi perfettamente tra azione e dialogo e danno vita a discorsi sociali e culturali di indubbio spessore.
Si tratta comunque di una definizione arbitraria che, certamente, si scontra con tantissime varianti. La commedia di Hawks si situa nel territorio della screwball comedy, ovvero commedia “svitata”, che presenta un ritmo piuttosto serrato con continue gag visive e verbali. La traiettoria narrativa di Susanna! è decisamente esagerata, al limite del catastrofico, pur situandosi all’interno di una struttura classica ed essenziale.
Il cinema hollywoodiano di questo periodo si basa su una sostanziale omogeneità tra narrazione e messa in scena, in cui il modo di ripresa segue lo stesso principio della storia. È insomma caratterizzata da una linearità di base, che mira a fornire allo spettatore una totale illusione di realtà. Lo stile di Hawks qui rende chiara la dialettica che sottende il cinema classico, e il caso della commedia in particolare. Il conflitto su cui si basa il film è infatti quello tra legge e desiderio e tra ordine e disordine, che è esemplificato dall’opposizione dei due personaggi principali.
Da un lato, c’è David, serio e impassibile; dall’altro Susan, con la sua dirompente vitalità. Non è un caso che, mentre lei cerca un leopardo, lui sia impegnato a ricostruire lo scheletro di un brontosauro. Le simbologie sono evidenti nella contrapposizione tra i due animali, uno vivo e l’altro morto, ma anche in quelle tra gli spazi. I luoghi, nel cinema classico, si connotano soprattutto a livello relazionale, e come spazi privilegiati per rappresentare i conflitti. Qui la dicotomia è tutta tra la città, ovvero New York, e la campagna del Connecticut, dove si svolge la seconda parte del film. Mentre David rappresenta la metropoli, nella sua connessione con il dovere, lo spazio libero e selvaggio è legato a Susan.
Hawks è ben attento a rispettare la struttura binaria tipica della classicità e, allo stesso tempo, offre un esempio di convergenza tra struttura classica e autorialità.
Susanna! e le dinamiche di genere: una nuova prospettiva
Una tra le dinamiche fondanti di Susanna! è proprio l’inversione dei ruoli e delle relazioni canoniche tra il maschile e il femminile. Il cinema hollywoodiano degli anni Trenta è legato ad una traiettoria edipica di formazione della coppia, in cui il genere è definito secondo categorie predeterminate. In sostanza, il film classico presenta la costituzione di una forma di mascolinità e di femminilità considerate corrette secondo l’ottica borghese, in cui la donna è in una posizione subalterna.
Hawks, qui, fa il contrario e indica invece in Susan il modello e il motore del racconto. Il regista privilegia il punto di vista del personaggio femminile e pone quello maschile in posizione subordinata. Quello di Katharine Hepburn è un tipo di femminilità che la studiosa Molly Haskell definisce “super-donna”. In opposizione alla “super-femmina”, che solitamente utilizza il gioco della seduzione per competere con gli uomini, la “super-donna” assume in sé tratti maschili per sopravvivere.
Hawks opera quindi uno switch di posizioni, relegando David alla passività e concentrando su Susan tutta l’azione. Ma non soltanto le dinamiche di genere sono ribaltate. Ad essere messa in discussione è l’idea stessa di mascolinità. Nel corso del film, David subisce una sorta di regressione, attraverso costanti prese in giro della sua identità sessuale. Significativa, a tal proposito, è la sequenza che lo vede indossare per scambio abiti palesemente femminili e in cui, per la prima volta in un film, viene utilizzata la parola “gay”.
La questione della sessualità è centrale in Susanna! ed è visibile sia nell’opposizione tra David e Susan sia in quella con la fidanzata Alice. La protagonista femminile, con la sua sessualità aggressiva, rappresenta la liberazione della libido per quello maschile che, al contrario, viene presentato come rigido e asessuato. In una traiettoria classica, la donna ideale dovrebbe essere Alice, ligia all’ordine e al dovere. Invece, Hawks ci offre un’altra prospettiva e ci presenta la spregiudicata Susan come possibile alternativa alla corretta femminilità classica.
Susanna! : la spiegazione del finale
La formazione della coppia, in effetti, avviene. Nel finale, Susanna! fa quello che ogni commedia hollywoodiana dovrebbe fare: ristabilire l’ordine. Hawks però ristabilisce anche un nuovo tipo di normalità che va in una direzione totalmente diversa e in una sovversione totale delle dinamiche maschile/femminile. Quando la donna si presenta al museo dove David lavora per dichiararsi, sale sull’impalcatura e per sbaglio fa crollare lo scheletro a cui lui lavorava da mesi.
La distruzione del brontosauro sancisce l’unione tra i due come la vittoria definitiva del caos sull’ordine e di un nuovo tipo di femminilità su quella precedente. Se l’intreccio è stato sciolto, la situazione finale non vede ristabiliti i paradigmi di genere classici: ancora una volta il personaggio di Susan si conferma come motore e leader della coppia.
Hawks, pur lavorando all’interno delle strutture hollywoodiane, firma una commedia dalla carica estremamente eversiva e si pone in aperta contraddizione con le dinamiche canoniche del cinema classico.
Martina Pedata
Bibliografia
- (A cura di) Paolo Bertetto, Introduzione alla storia del cinema, Autori, Film, Correnti, Utet, Torino 2012.
- Massimo Moscati, Breve storia del cinema, Bompiani, Torino 2017.
- Veronica Pravadelli, Susanna e le strutture formali della classicità, in Sandro Bernardi, Paolo Bertetto, Giulia Carluccio, Francesco Casetti, Giorgio De Vincenti, Mauro Di Donato, Veronica Pravadelli, Giorgio Tinazzi, Dario Tomaso, Vito Zagarrio, L’interpretazione dei film, Undici capolavori della storia del cinema, Marsilio, Venezia 2018.
- Veronica Pravadelli, Le donne del cinema, Dive, registe, spettatrici, Laterza, Roma 2014.
- Diego Capuano, Susanna! di Howard Hawks, Ondacinema, 01/07/2014.