Storia di Samarcanda: società, lingua, religione

La città di Samarcanda nell’odierno Uzbekistan è una delle città più antiche del mondo. La storia di Samarcanda conserva la memoria di molti eventi storici e di tre grandi conquistatori: Alessandro Magno, Gengis Khan e Tamerlano. Dal 2001 la città fa parte del patrimonio culturale dell’UNESCO con il nome “Samarcanda: un crocevia di culture”. La sua storia è un ricco intreccio di culture, popoli, lingue e società.

Etimologia e lingua

Secondo una versione il nome “Samarcanda” risale alla lingua sogdiana e deriva dalle parole asmarа́ (“pietra” o “roccia”) e kand (“fortino” o “città”). Nelle fonti in greco antico la città è chiamata Μαράκανδα (Maracа́nda). Nelle fonti del periodo medievale alla città viene dato il nome di Semiz-kent, ovvero “città ricca” in turco.

Oggi a Samarcanda si parla la lingua nazionale di Uzbekistan – uzbeko, ma non è l’unica lingua parlata. Ci coesistono almeno tre grandi lingue diverse uzbeko, tagiko e russo. La lista può essere anche più ampia se si consideri i vari dialetti e parlati di uzbeko e le lingue di minoranze. Il tagiko ha una tradizione antichissima a Samarcanda, ed è ancora usato anche nelle media locali. Il russo è il risultato dell’influenza dei russi nella regione dopo la conquista della città da parte dell’impero russo. La lingua russa ha ancora un ruolo di lingua franca nelle città di Uzbekistan.

Popolazione e religione

La popolazione di Samarcanda era di circa 573 mila di abitanti nel 2023. Nell’agglomerato di Samarcanda vivevano circa 2 milioni di persone. La maggior parte della popolazione è costituita da uzbeki e tagiki. Tra le minoranze nazionali prevalgono i russi e gli iraniani dell’Asia centrale. In città vivono armeni, tatari, coreani, azeri, ucraini, ebrei di Bukhara, polacchi, tedeschi, arabi dell’Asia centrale e mugat (gitani centroasiatici). Nella religione prevale l’Islam, in particolare il sunnismo della scuola hanafita. Lo sciismo è diffuso principalmente tra gli iraniani e gli azeri dell’Asia centrale. C’è anche una componente cristiana rappresentata soprattutto da ucraini, russi e bielorussi ortodossi. La seconda religione cristiana più comune della città è la Chiesa Apostolica Armena.

Storia

Storia antica di Samarcanda

Samarcanda è una delle città più antiche esistenti al mondo: i primi insediamenti risalgono a VII secolo a.C.. La città propriamente detta fu costruita dai sogdiani, l’antico popolo di stirpe iranica, nella zona che oggi è conosciuta come Afrasiab. Samarcanda è menzionata come la capitale di Sogdiana nel libro sacro del zoroastrismo – Avestā.

In seguito la città vede il succedersi delle varie grandi potenze nella regione. Prima cadde sotto il dominio del primo impero persiano, fino all’arrivo di Alessandro Magno, che sconfiggendo i persiani, si impadronì della regione di Battriana. Nonostante la resistenza dei sogdiani, nel 329 a.C. greco-macedoni entrarono a Samarcanda.

I sogdiani divettarono i veri protagonisti del commercio nella regione e dello stabilimento della famosa Via della seta, e Samarcanda diventò uno dei punti principali per il flusso dei merci tra Europa e Cina. Si dice che le fiorenti vie commerciali furono stabilite dai sogdiani ancor prima della conquista alessandrina.

Storia medievale di Samarcanda

Fino al VI secolo d.C. la città fu occupata a vicenda dai vari popoli iranici, quando nella regione arrivarono i popoli turchi. Samarcanda dipendeva dai Khaganato turco e Khaganato turco occidentale. Nel 712 avvenne una svolta cruciale per Samarcanda, quando fu conquistata dagli invasori arabi guidati da Qutayba ibn Muslim. Da questo momento iniziò l’islamizzazione della città e la crescente influenza del Califfato arabo contro persistente resistenza da parte dei khan turchi.

Nell’875 fu formato lo stato, un vassallo del Califfato arabo, governato dalla dinas

tia di provenienza persiana – Samanidi. L’arte, la scienza, la teologia, i prodotti d’artigianato presentano tale raffinatezza in questo periodo dell’influenza araba e islamica che esso può essere chiamato il “rinascimento islamico”. A Samarcanda apparvero famosi teologi musulmani del tempo. Sotto il governo di Samanidi qui producevano le sue opere i famosi poeti persiani Firdusi e Rudaki.

Dopo la caduta della dinastia Samanide alla fine del 900, avvenne al potere la dinastia turca di Karakhanidi. In questo periodo vennero costruite le splendide opere architettoniche. Alla corte karakhanide si recò uno dei più brillanti intellettuali del suo tempo Omar Khayyam.

Dopo il dominio dell’impero corasmio, nella regione arrivò l’esercito mongolo di Gengis Khan. Già nel 1220 i mongoli attaccarono Samarcanda che venne completamente devastata. Fu durante l’invasione mongola che quasi tutti gli edifici e i capolavori architettonici costruiti durante le dinastie precedenti furono distrutti. Il mercante veneziano, Marco Polo, nel XIII secolo fece un viaggio dal Mediterraneo alla Cina lungo la Via della seta, visitando anche la città di Samarcanda. Di Samarcanda ha scritto che è una città piena di frutteti e bazar, dove convivono pacificamente musulmani e cristiani.

Ascesa di Tamerlano e Samarcanda come capitale di Timuridi

Dopo la dissoluzione dell’impero mongolo, Timur (Tamerlano) riuscì a conquistare la gran parte dell’Asia centrale. Samarcanda fu la capitale dell’impero di Tamerlano e la sua dinastia turco-mongola di Timuridi (1370-1507). Tamerlano voleva fare da Samarcanda la capitale mondiale, stabilendo i collegamenti commerciali e diplomatici con tutto il mondo, e portando a Samarcanda numerosi artigiani abili. L’ambasciatore spagnolo alla corte di Tamerlano, Clavijo, scriveva: “Ogni anno a Samarcanda vengono vendute merci portate da Cina, India, Tatarstan e da altri luoghi, nonché dallo stesso più ricco regno di Samarcanda”. Nella città furono eretti maestosi palazzi, moschee, tombe e scuole musulmane – madrasa. Dai Timuridi a Samarcanda furono costruiti 14 giardini con palazzi e fontane.

Durante il regno di Ulug Bek, nipote di Tamerlano, Samarcanda divenne uno dei centri della scienza mondiale. L’imperatore aveva il particolare interesse in matematica ed astronomia, le sue opere erano diffuse anche nell’Europa. Un altro sovrano colto di quest’epoca, scrittore, poeta e storico Babur, ha lasciato nel suo capolavoro Baburnama le preziose informazioni su Samarcanda.

Baburnama, I guerrieri di Babur e gli abitanti di Samarcanda espellono le truppe di Shaybani Khan dalla città nel 1500
I guerrieri di Babur e gli abitanti di Samarcanda espellono le truppe di Shaybani Khan dalla città nel 1500. Illustrazione all’opera “Baburnama” dalla collezione del Museo d’Arte Orientale a Mosca

Dinastie uzbeke nella storia di Samarcanda

Nel 1501, Samarcanda fu conquistata da Muhammad Shaybani (Shaybani Khan) della dinastia uzbeka di Shaybanidi, e la città divenne parte del neonato Khanato di Bukhara. Shaybani Khan diede l’inizio al dominio delle dinastie uzbeke nella Samarcanda. Shaybani Khan era un famoso scrittore, poeta e filosofo, che a introdotto alla corte reale a Samarcanda la lingua letteraria turca, chiamata anche antico uzbeko o lingua chagatai. A Samarcanda scrisse, per esempio, la prosa in lingua chagatai dedicata al suo figlio “Risale-yi Maarif-i Shaybani”, e il trattato filosofico-religioso “Bahr ul-Khudo”. Durante il regno di Shaybanidi la capitale si spostò a Bukhara, ma Samarcanda rimane il luogo per la coronazione di ogni sovrano successivo.

Nel 1612-1656, i khokim (governatori) di Samarcanda erano i politici uzbeki Yalangtush Bahadur e Nadir Muhammad Divanbegi, che costruirono la madrasa Tilya Kori e la madrasa Sherdor. Così è nata l’emblematica piazza Registan, l’attrazione più famosa di odierna Samarcanda.

Nel 1740, Samarcanda fu attaccata dal sovrano iraniano, Nadir Shah, nel suo tentativo di conquistare l’Asia centrale. A causa della guerra civile, della crisi economica e dell’attacco dei nomadi dal nord, Samarcanda non riuscì a riprendersi per diversi decenni. Si diceva che nel 1735 a Samarcanda non era rimasto nessuno tranne un certo sufi (mistico musulmano), che visse da solo tra le rovine per sette anni. La rinascita della città iniziò sotto il regno del fondatore della dinastia uzbeka Mangyt, Muhammad Rakhimbiy.

Conquista russa di Samarcanda

le truppe russe prendono la città di samarcanda nel 1868, olio su tela nikolaj karazin
N. Karazin, Le truppe russe prendono Samarcanda, 8 giugno 1868 (1888)

Il regno uzbeko durò fino alla conquista russa di Samarcanda che avvenne nel 1868. I russi hanno introdotto i primi semi di modernità e industrializzazione, costruendo ferrovia, posta, telegrafo. I russi non hanno soppiantato la cultura locale con quella russa, la città rimaneva (come anche oggi) estremamente eterogenea. Ci convivevano uzbeki, tagiki, persiani, ebrei, gitani Mugat, russi e altri popoli che professavano le religioni diverse e parlavano varie lingue. In questo periodo fu costruita la parte russa della città, esistente ancor oggi. Qui ci sono ampi viali, palazzi in pietra, gallerie commerciali europee e chiese ortodosse. La chiamavano anche Pietroburgo del Sud.

Rivoluzione russa e URSS nella storia di Samarcanda

la foto storica della città Samarcanda in 1900-1910, bazar vicino madrasa Sher-dor, Registan
Samarcanda, vicino la madrasa Sher-Dor, l’inizio del XX secolo

Dopo la Rivoluzione russa nel 1917 e il crollo dell’impero russo, la città cadde nelle mani di bolscevichi. Nel 1925-1930, Samarcanda era la capitale della Repubblica Socialista Sovietica Uzbeka e ospitava il governo dell’Uzbekistan. Nel 1930 Samarcanda perse il suo status di capitale e rimase il centro della regione di Samarcanda, mentre la città di Tashkent divenne la capitale della RSS Uzbeka. Con l’avvenimento del potere sovietico, cominciò il periodo attivo di russificazione e sovietizzazione di Samarcanda. Ancor oggi la lingua russa rimane una delle più diffuse in ruolo di lingua ponte in Uzbekistan. Per promuovere l’alfabetizzazione di massa furono costruite scuole e università. Grazie ai nuovi impianti industriali e alle fabbriche la città cresceva economicamente. Furono condotti i vari lavori di restauro per preservare il patrimonio architettonico della città.

Storia di Samarcanda nella Repubblica di Uzbekistan

Dopo il crollo dell’URSS nel 1991, Samarcanda divenne il centro amministrativo della regione di Samarcanda (viloyat) della ormai indipendente Repubblica dell’Uzbekistan. Il primo presidente della Repubblica dell’Uzbekistan, Islam Karimov, fu nato a Samarcanda. Durante il suo governo il presidente ha dato a Samarcanda un ruolo speciale della capitale culturale del paese. Si introducevano varie iniziative per le ricerche storiche e culturali a Samarcanda. Sono stati costruiti i monumenti al poeta persiano-tagico Rudaki, al poeta Alisher Navoi, al sovrano Amir Timur, allo scienziato e sovrano Ulug  Bek. Nel 1998, fu costruito un complesso museale dell’Imam Al-Bukhari, per commemorare uno dei teologi più importanti nel sunnismo. Oggi Samarcanda è terza città più popolosa dell’Uzbekistan, principale attrazione turistica e importante centro economico del paese.

Bibliografia e approfondimenti

In italiano:
R.G. de Clavijo, Viaggio a Samarcanda 1403-1406, a cura di Paola Boccardi Storoni, Viella, 2010
M. Buttino, Samarcanda. Storie in una città dal 1945 a oggi, Viella, 2015
F. Cardini, Samarcanda. Un sogno color turchese, il Mulino, 2016
In russo:
B. Lunin, Istorija Uzbekistana v istochnikah, Fan, Tashkent, 1988
I. Muminov, Istorija Samarkanda: v 2 t., Fan, Tashkent, 1969