La Grande Via della Seta: la storia e il percorso

La Via della Seta è una delle rotte commerciali più famose e importanti della storia. Scopri la sua incredibile storia e il suo ruolo oggi nel rilancio delle connessioni tra Oriente e Occidente! La rotta transcontinentale si estendeva per circa 10 mila chilometri ed era un collegamento che univa i paesi dell’Oriente con il Mediterraneo in Antichità e Medioevo. Dal 1877 è chiamata la “Grande Via della Seta”, termine coniato dal geografo tedesco Ferdinand von Richthofen. La via veniva utilizzata principalmente per esportare la seta dalla Cina, da cui deriva il suo nome.

Lungo la via non viaggiavano solo carovane con merci, ma vi era un intenso scambio di idee, culture, tradizioni e religioni. La Grande Via della Seta, per quanto è la via commerciale terrestre più lunga della storia, è ritenuta il progetto più importante di civiltà umana. La parte della Via della Seta sotto il nome “Vie della Seta: la rete di percorsi del corridoio Chang’an-Tianshan” da 2014 fa parte del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.

La della Grande Via della Seta nella storia

Le vie commerciali prima della Via della Seta

I predecessori della Grande Via della Seta furono cosiddette Via di giada e Via di lapislazzuli. Secondo i dati archeologici, già nel I millennio a.C. esisteva una “strada dei lapislazzuli” che iniziava nelle montagne del Pamir e passava attraverso l’Iran fino all’Egitto. La pietra semipreziosa lapislazzuli estratta nel Pamir (in Badakhshan), era molto apprezzata dai gioiellieri degli antichi stati orientali in Mesopotamia. A metà del I millennio a.C. iniziò a funzionare la cosiddetta “via della steppa”, menzionata, per esempio, da storico e geografo greco Erodoto. Dalla fine del I millennio a.C. apparve la “via della giada”, lungo la quale venivano scambiate gemme dall’Asia centrale in cambio di seta cinese.

Lo stabilimento della Via della Seta e i suoi fondatori

Sicuramente la storia della Grande Via della Seta può risalire alle conquiste di Alessandro Magno. I macedoni furono i primi ad aprire la strada dall’Europa all’Asia centrale nel IV secolo a.C. Nella primavera del 329 a.C., i macedoni sconfissero l’esercito dell’ultimo re achemenide – Dario, e invasero l’Asia centrale. Durante il dominio alessandrino, esistevano i collegamenti tra le regioni cenroasiatiche, Mediterraneo orientale e India, presentando i primi passi verso la cooperazione e lo scambio tra Europa e Asia. Si sostiene che gli abitanti dell’antica Sogdiana avevano stabilito il commercio con l’Asia orientale ancor prima della conquista di Alessandro Magno.

Tuttavia, il vero fondatore della Via della Seta è considerato diplomatico e viaggiatore cinese Zhang Qian, che scoprì i paesi dell’Asia centrale per i cinesi nel II secolo a.C. L’imperatore cinese Han Wudi nel 138 a.C. mandò suo figlio, emissario Zhang Qian, a cercare alleati nella lotta contro gli Unni che stavano devastando la periferia settentrionale della Cina. Fu una sorpresa per Zhang Qian che nella valle di Fergana ci fossero molte città. Tentò di negoziare con il sovrano nella valle di Fergana, ma riuscì solo a stabilire il commercio. In seguito, Zhang Qian presentò all’imperatore un rapporto dettagliato sulla sua permanenza in Asia centrale, indicando rotte convenienti per il commercio che in seguito divennero la base per la Grande Via della Seta.

Pertanto, come risultato della combinazione della rotta tracciata dai Macedoni e quella di Qian, si formò la più grande via commerciale che successivamente cambiò la vita di molti popoli.

la mappa di via della seta le rotte terrestri e marittime impero romano e cina
La mappa delle rotte tra Impero romano e Cina (I-III secoli d.C.)

Marco Polo: viaggio tra Europa e Cina

Il viaggiatore e mercante italiano Marco Polo fu il primo a chiamare questa via “seta”, anche se in quel periodo si scambiava moltissime merci lungo la via oltre la seta. Inoltre, dopo il suo viaggio lungo la Grande Via della Seta nel XIII secolo, Marco Polo ha scritto ”Il Milione”, dove menziona tante città antiche lungo la vie commerciali che ha visitato.

Marco Polo visitò le terre oggi conosciute come Turchia e Iran, poi si trasferì nel Golfo Persico, sperando di proseguire la navigazione via mare, ma ha giudicato le navi lì poco affidabili. Decise quindi di proseguire il viaggio via terra. Dirigendosi a nord-est, ha attraversato vaste distese di deserto, montagne maestose, verdi pascoli afghani e Pamir prima di arrivare a Kashgar (ora nella Regione Autonoma Uigura di Xinjiang in Cina). Quindi, seguendo l’antica rotta carovaniera a sud del bacino del fiume Tarim e del deserto del Gobi, raggiunse Khanbalik (oggi Pechino). L’intero viaggio durò tre anni e mezzo, durante il quale Marco doveva sopportare condizioni climatiche pesanti, e durante il quale si ammalò di una malattia a noi sconosciuta.

Nel suo viaggio Marco ha incontrato tante cose sorprendenti: la montagna su cui, presumibilmente, si fermò l’Arca di Noè in Armenia; il presunto luogo di tomba dei Magi in Persia, così come le terre nell’estremo nord, dove fa particolarmente freddo e regna l’oscurità. Marco è stato il primo europeo a menzionare il petrolio. Spiegò che la “salamandra” non era la lana di un animale resistente al fuoco come molti allora credevano, ma un minerale, l’amianto, scoperto nella regione di Xinjiang. Marco scrive di gioielli, cibo e bevande (soprattutto la bevanda fermentata mongola a base di latte di giumenta), rituali religiosi e magici, commercio e merci. Rimase stupito anche dalla cartamoneta utilizzata nei domini del Gran Khan mongolo.

Il periodo doro del commercio

Questa rotta commerciale fiorì soprattutto durante l’era dell’Impero romano, durante l’Impero cinese Tang, durante l’Impero mongolo (XIII sec.) e in epoca timuride dopo la conquista di Tamerlano (XIV-XV sec.). Vasti territori sotto il controllo di sovrani forti hanno creato condizioni stabili per la circolazione delle merci e lo sviluppo del commercio, riducendo significativamente i rischi associati. La Grande Via della Seta divenne un potente stimolo per lo sviluppo della civiltà urbana. Ovviamente il commercio fiorente portava grandi profitti non solo ai mercanti, ma anche agli stati attraverso i quali passavano numerose carovane che pagavano i dazi. I sovrani adottarono misure per proteggere i mercanti e inflissero multe in caso di attacchi alle carovane.

La diffusione delle idee religiose lungo la Via della Seta

Le idee religiose si diffusero lungo la Grande Via della Seta. Nel I secolo a.C. il buddismo penetrò dall’India attraverso l’Asia centrale fino al territorio del Kazakistan. I principali missionari del buddismo erano i Sogdiani. Il cristianesimo nestoriano proveniva dalla Siria. Nei secoli VII-VIII si diffuse ampiamente nelle città del Kazakistan meridionale. Il manicheismo (una sintesi di zoroastrismo e cristianesimo) nacque nel III secolo in Iran. I Sogdiani hanno svolto il ruolo principale nella sua diffusione sul territorio del Kazakistan.

Dove parte e dove arriva la Grande Via della Seta e i suoi percorsi

La Grande Via della Seta rappresentava un intreccio di un gran numero di percorsi e strade. Nel corso del tempo, i percorsi si cambiavano, ma rimanevano due percorsi principali: Via meridionale e Via settentrionale. La Via meridionale correva dalla Cina settentrionale attraverso l’Asia centrale fino al Medio Oriente e all’India settentrionale, mentre la Via settentrionale, che iniziava nella Cina settentrionale attraversava il Pamir e la regione del Lago d’Aral, poi si dirigeva verso Volga e Mar Nero.

Un esempio di una via importante è la Via della Seta caucasica, che iniziava nell’antica Samarcanda, andava verso Khorezm, fiancheggiava il Mar Caspio, attraversava le steppe del Caucaso settentrionale e poi scendeva alla città di Sukhumi. Da qui le carovane commerciali attraversavano il Mar Nero fino a Costantinopoli, la capitale dell’impero bizantino.

La Via della Seta principale, che attraversava l’Asia da est a ovest, iniziava nella capitale dell’antica Cina, Chang’an, e seguiva i suoi confini nordoccidentali lungo il deserto del Gobi, attraverso il bacino del Tarim e lungo il Turkestan orientale. Dopo aver attraversato il Tien Shan:

  • parte delle carovane attraversò la valle di Fergana e l’oasi di Tashkent fino a Samarcanda, Bukhara, Khorezm e poi verso le rive del Mar Caspio.
  • parte delle carovane da Samarcanda si diressero verso India e Battria, e attraverso la valle di Kashkadarya si diressero a Termez.
  • un altro ramo della via da Tarim fiancheggiava il deserto del Taklimakan da sud e attraverso Khotan e Yarkand conduceva a Merv, da dove attraverso la Persia e la Siria raggiungeva il Mediterraneo.
  • parte delle merci arrivava via mare a Roma e Grecia.

Quali paesi e città attraversava la Grande Via della Seta

Paesi:
Cina
Turkmenistan
Kazakistan
Uzbekistan
Kirghizistan
Tagikistan
Iran
India
Mongolia
Georgia
Azerbaijan
Russia
Afghanistan

Città:
Chang’an
Hangzhou
Samarcanda
Khiva
Tehran
Tbilisi
Balh
Isfahan
Karakorum
Magas
Baku
Chennai
Granada
Venezia

Le relazioni commerciali tra Occidente e Oriente

Le relazioni commerciali tra l’Asia centrale e la Cina si stavano rafforzando durante antichità e Medioevo. Ogni anno la corte imperiale cinese inviava almeno cinque missioni in Occidente, accompagnate da diverse centinaia di guardie. Portavano con sé prodotti in seta e metallo, che scambiavano con cavalli, giada, corallo, uva e cotone dall’Asia centrale. Khorezm, Sogdiana (un’antica regione storica dell’Asia centrale) e Valle di Fergana divennero prosperi centri commerciali.

La seta era una merce più preziosa che arrivava dalla Cina verso Europa. La seta era talmente apprezzata perché in Europa credevano che essa crescesse sugli alberi e che solo i cinesi conoscessero il segreto della sua coltivazione. In Cina il segreto della produzione dei tessuti di seta è stato custodito con la massima riservatezza. Durante il regno di Ottaviano Augusto (I secolo a.C.), Roma scambiava la seta cinese per lana, spezie e oggetti in vetro. La seta, insieme all’oro, divenne una valuta internazionale, con essa si poteva pagare i stipendi e regalarla ai cortigiani.

Cosa si commerciava lungo la Via della Seta

      • Seta, porcellana, tè, riso, spezie, carta, oggetti in bronzo da Cina
      • Vetro da Asia centrale e Europa.
      • Cammelli e cavalli da Asia centrale
      • Tappeti e tessuti in cotone o lana da Asia centrale e Persia
      • Gioielli e metalli preziosi come giada, lapislazzuli, argento, corallo, ambra, bronzo e altri
      • Dall’India arrivavano avorio, spezie, zucchero, profumi
      • Dall’Europa settentrionale si portavano schiavi, pelle e pellicce, miele

Lo scambio tecnologico lungo la Via della Seta

La Via della Seta non si limitava al commercio di beni e idee; ha svolto un ruolo cruciale nella diffusione della tecnologia. Le principali tecnologie scambiate tra Oriente e Occidente erano:

    • Da Oriente verso Occidente
    • tecnologie per l’allevamento del baco da seta e la tessitura della seta
    • la produzione di carta, porcellana e profumeria
    • la produzione e l’uso della polvere da sparo
    • tecniche per allevare i cavalli purosangue
    • la produzione di vernice
    • la produzione di tessuti in cotone
  • Da Occidente verso Oriente:
  • viticoltura ed enologia;
  • orticoltura
  • tecnologie per la fusione del vetro e la produzione di beni in vetro;
  • la produzione di tessuti di lana e lino;
  • la produzione e la lavorazione dei metalli;
  • la produzione di veicoli a ruote
  • la produzione di armi e attrezzature militari.

La Via della Seta oggi: i progetti di rilancio

La Via della Seta rappresenta per l’umanità soprattutto l’esperienza di mutuo sviluppo, scambio diplomatico, pacifica collaborazione e commercio. Il progetto di rilancio della Via della Seta prevede la creazione di nuove opportunità per lo sviluppo delle relazioni commerciali e culturali tra Asia ed Europa. Nel maggio 1993, la Commissione europea ha organizzato a Bruxelles un incontro dei rappresentanti degli stati dell’Asia centrale e del Caucaso, nonché dell’Unione europea.

Nel 1998, l’UNESCO ha annunciato l’avvio di un progetto decennale denominato “Studio integrale della via della seta – la via del dialogo”. A causa della loro posizione geopolitica vantaggiosa Russia e Kazakistan occupavano a quel tempo il primo posto nei transiti dei merci e i trasporti tra i paesi dell’Asia e quelli dell’Europa. La cooperazione dei importanti stati lungo la possivile nuova Via della Seta si stava sviluppando nell’ambito di organizzazioni come SCO ed EurAsEC.

mappa la nuova via della seta one belt one road
La mappa del piano di iniziativa cinese per la Nuova Via della Seta

Anche i cinesi hanno investito nel progetto della Nuova Via della Seta che hanno denominato “un nastro – una via”. La Nuova Via della Seta è composta da numerosi progetti infrastrutturali che dovrebbero coinvolgere l’intero pianeta. Il sistema di strade e percorsi dovrebbe collegare: Australia, Indonesia, Asia centrale e quella orientale, Medio Oriente, Europa, Africa e attraverso l’America Latina gli Stati Uniti. Questi progetti includono ferrovie e autostrade, rotte marittime e aeree e altre infrastrutture. Si prevede inoltre di costruire binari ferroviari dalle linee transcontinentali verso India, Tailandia, Pakistan, Nepal, Afghanistan, Malesia e altre regioni del Sud-Est asiatico e del Caucaso.

I progetti di rilancio della Via della Seta prevedono anche lo sviluppo del turismo lungo i percorsi antichi. Nel 2015, è stata creata l’Unione turistica delle città della Nuova Via della Seta. All’incontro parteciparono i rappresentanti di più di 30 città cinesi, e fu annunciata la “Dichiarazione di Kaifeng”. Nel 2017, è stato confermato che 8 città italiane hanno aderito ufficialmente all’unione – il numero di città nell’unione ha raggiunto 43.

Approfondimenti e fonti

In inglese:
https://www.worldhistory.org/Silk_Road/
C. I. Beckwith, Empires of the Silk Road: A History of Central Eurasia from the Bronze Age to the Present Paperback, 2011
In italiano:
P. Frankopan, Le vie della seta. Una nuova storia del mondo, 2021
Il milione. Scritto in italiano da Maria Bellonci, 2019
In russo:
E. Dokasheva, Velikij shelkovyj put’. Polnaja istorija, ACT, 2020