Il libro Cuore è stato parte integrante del bagaglio culturale degli italiani, contribuendo a formare la mentalità media e i valori dell’Italia moderna.
L’ideale dell’ostrica è una dei concetti più importanti della poetica di Giovanni Verga, in questo articolo cerchiamo di spiegare meglio di cosa si tratta.
La luna è un simbolo letterario che per alcuni ha perso la sua forza ispiratrice dallo sbarco dell'uomo su di essa. Vediamo il satellite cantato nell''800.
“I Viceré” di De Roberto è l'epigono del verismo italiano, ispirato agli scritti di Capuana e Verga. È il romanzo storico risorgimentale per eccellenza.
Giosuè Carducci, durante un viaggio in treno, rivede la Maremma toscana, terra natia di ricordi giovanili che ispira una delle poesie più celebri del poeta
Il Verismo si sviluppa nella seconda metà dell’Ottocento italiano: Giovanni Verga presenta la letteratura come "Indagine sociale e documento umano" nelle prefazioni a l'Amante di Gramigna e a I Malavoglia.
Femme Fatale: è questa l'immagine femminile dominante nella narrativa tardo-romantica e nei romanzi di Giovanni Verga, da "Una peccatrice" (1866) a "Eva" (1873).
Matilde Serao rappresenta una figura di donna attiva nel piano culturale e politico dell'800, facendo del giornalismo di inchiesta uno strumento di denuncia sociale in merito alle problematiche della città di Napoli
Nell'ottocento italiano i poeti meridionali descrivevano la bellezza e la miseria della città di Napoli componendo versi e poesie liriche con note musicali. Si ricordano gli idilli di Salvatore di Giacomo in cui vengono raccontate le diverse sfumature della città divisa tra povertà e seduzione, dispetto e seduzione.
Fantasticheria è la novella che apre la raccolta "Vita dei campi", con cui Verga inizia ad abbracciare i canoni di oggettività e impersonalità del Verismo, e in cui esporrà il famoso "ideale dell'ostrica".
Nel racconto "Libertà" e nel romanzo "Mastro-don Gesualdo", dietro l'impersonalità Giovanni Verga cela un'aspra critica al Risorgimento italiano, suo mito di gioventù.
"Provvidenza, buona speranza" è una fiaba napoletana raccontata da Matilde Serao: il rapporto tra un mendico e i bambini della città fa sognare ancora...
Salvatore Di Giacomo ci fornisce un quadro idilliaco di Marechiaro, reso immortale in quella che diventò una delle sue canzoni più famose: A Marechiare.