I quaccheri: chi sono? La loro storia tra Inghilterra e America

La nascita dei quaccheri, un movimento religioso incentrato sulla spiritualità, risale alla metà del Seicento, intorno al 1647. A causa della situazione politica inglese furono costretti a lasciare l’isola e si spostarono in America, dove fondarono una loro colonia, la Pennsylvania, dove poter vivere secondo i loro ideali.

Chi erano i quaccheri?

Il movimento dei quaccheri nacque in Inghilterra nel Seicento, fondato da George Fox. Essi non riconoscono una vera e propria confessione di fede, cioè non c’è un testo che canonizza il loro credo in una serie di precetti e dogmi. Si distinguono per un culto semplice, interiore. Ad esempio partecipano a sacramenti come il battesimo o l’eucaristia, ma non li ritengono necessari. Il testo di riferimento per la teologia quacchera è la Theologiae verae christianae apologia, scritto da Robert Barclay nel 1676.

Il nome ufficiale è “Società degli Amici” (in inglese Society of Friends), “quaccheri” era il modo dispregiativo con cui inizialmente venivano chiamati da chi ironizzava su di loro. Questo perché Fox , aveva esortato i suoi seguaci a tremare (to quake in inglese) davanti alla Parola del Signore, sia per i tremori dei fedeli durante le celebrazioni religiose, particolarmente coinvolgenti. George Fox, dalla personalità non violenta, era un sostenitore di un cristianesimo genuino, contrario alle rigide strutture ecclesiastiche.

Le prime predicazioni ci furono nel Nord dell’Inghilterra e gradualmente si spostarono a Sud, raggiungendo Londra intorno al 1654. Il successo della predicazione dei quaccheri però comportò resistenze e ostilità da parte del clero londinese. Ci furono anche tentativi di predicazione in Irlanda (cattolica) e Scozia (presbiteriana), ma non ebbero molto successo.

La contrarietà alle gerarchie valeva anche in ambito sociale, quindi un quacchero non si toglieva il cappello in segno di deferenza, non prestava giuramento né servizio militare (cosa che avviene tutt’oggi). Nelle comunità quacchere c’è parità di genere, anche le donne possono essere ministri. Gli anziani e i “sorveglianti” (persone incaricate di controllare l’operato dei singoli e se necessario di richiamarli) si occupano di governare la comunità. Le varie comunità rimangono in contatto tra loro tramite adunate(meetings) periodiche.

Cosa era successo in Inghilterra?

Lo scisma con la Chiesa di Roma fu un’iniziativa della casa reale inglese, che con Enrico VIII si separò dal cattolicesimo e fondò la Chiesa Anglicana. Inizialmente non c’era una grossa differenza teologica tra cattolicesimo e anglicanesimo, ma questo cambiò con Edoardo VI che riformò il culto e la liturgia. Elisabetta I affermò il ruolo del sovrano come governatore della Chiesa Anglicana, ma allo stesso tempo operò una serie di riforme moderate, per ottenere maggiore consenso.

Questa moderazione, però, scontentò chi riteneva che la Chiesa dovesse essere più rigorosa, più pura e non più accomodante. Costoro furono chiamati “puritani“. Essi rifiutavano di sottomettersi alla Corona e riconoscevano solo alla Bibbia un valore normativo, quindi il potere di imporre leggi. Questo significava che erano un pericolo per l’autorità del sovrano.

I puritani furono molto importanti, nonostante fossero una minoranza, ma non erano l’unica minoranza. Da questo momento inizieranno a proliferare sette e gruppi religiosi, soprattutto incentrati sulla spiritualità e sull’interiorità umana, tra cui rientrano anche i quaccheri.

La successione inglese e gli scontri religiosi

Nel 1603 la dinastia dei Tudor si era estinta con la morte dei Elisabetta I e suo nipote Giacomo I Stuart era diventato re. La sua persona unificò tre corone: Inghilterra, Scozia e Irlanda. La convivenza tra questi Stati era problematica: ogni Stato aveva un proprio parlamento, una propria struttura economica e una propria religione dominante. In Inghilterra, anglicana, rimanevano i cattolici, anche se come minoranza, e i puritani, di orientamento calvinista. In Scozia la religione predominante era il presbiterianesimo, che rifiutava l’autorità episcopale e le comunità stesse eleggevano i pastori.

Il malcontento religioso portò addirittura ad una congiura nel 1605, la “congiura delle polveri” ad opera di un gruppo di cospiratori cattolici contro il re. Giacomo I, infatti, stava portando avanti una politica repressiva contro cattolici e puritani.

Per sfuggire al clima di repressione un gruppo di puritani scappò dall’Inghilterra alla più tollerante Olanda e da lì intraprese il famosissimo viaggio verso l’America con la Mayflower, costoro erano i “padri pellegrini”, che nel 1620 iniziarono la colonizzazione della Massachussets, che si compì negli anni ’90 del Seicento.

Quando a Giacomo I succedette il figlio Carlo I, il clima già teso s’inasprì ancor di più e si arrivò ad uno scontro diretto con il parlamento che portò alla guerra civile e alla decapitazione del sovrano (1649). Dopo la decapitazione di Carlo I, ascese al potere Oliver Cromwell, puritano e leader dell’esercito parlamentare. Egli fu a capo del Commonwealth, la nuova repubblica instaurata al posto della monarchia.

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I quaccheri e la repressione

I quaccheri furono perseguitati duramente dalla corona inglese. Sotto Cromwell godettero di una certa protezione, non li percepiva come una minaccia, ma questa opinione non era condivisa dalla classe dirigente. I quaccheri erano visti come sovversivi, si ricordi che non riconoscevano una gerarchia ecclesiale né sociale, non rientravano nella visione ortodossa puritana, molti di loro finirono in prigione, tra cui lo stesso Fox, e si stima che parecchie centinaia morirono durante la prigionia. In questo clima i quaccheri scelsero il metodo della resistenza non violenta, non impugnavano le armi contro chi li perseguitava né istigavano ad alcun tipo di violenza.

Con la restaurazione della monarchia nel 1660 con Carlo II, le condizioni dei quaccheri non cambiarono molto. Le ostilità nei loro confronti si calmeranno solo con l’Atto di tolleranza emanato nel 1689 che permetteva i culti protestanti non anglicani. Questo spinse molti di loro a emigrare, come era successo con i puritani anni prima. Comunità di quaccheri nacquero in Germania, Olanda e America del Nord.

I quaccheri in America

A partire dalla metà del Seicento erano iniziate le spedizioni in New England e nel 1657 ci fu una missione per il Massachusetts. L’accoglienza che ebbero nel Nuovo Mondo non fu tanto diversa da quella riservata loro in patria, ci furono addirittura delle pene capitali contro i quaccheri emanate dal tribunale di Boston tra il 1659 e il 1661. Nonostante questo, le comunità quacchere continuarono a sorgere anche in altre colonie americane: Rhode Island, New Jersey e North Carolina, ma la colonia più importante per i quaccheri fu la Pennsylvania.

Chi era William Penn?

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Il leader dei quaccheri in America fu William Penn, appartenente alla nobiltà inglese, negli anni Settanta del Seicento era diventato il punto di riferimento per la comunità. Egli era stato perseguitato e imprigionato per la sua fede. Nel 1681 il sovrano, Carlo II, saldò un debito con il padre concedendogli l’autorizzazione a colonizzare un territorio in Nord America e decise di fondare lì una colonia nella quale vivere secondo principi pacifisti, di tolleranza e democrazia: la Sylvania, che venne poi ribattezzata Pennsylvania in suo onore. La capitale fu chiamata Filadelfia, che significa “città dell’amore fraterno”. La colonia che Penn immaginò era come un “holy experiment”, una sorta di esperimento sacro nel quale testare fin dove i principi di non violenza e tolleranza potevano essere rispettati nel governare uno Stato.

Il periodo di Penn in America fu però breve. Nel 1683 ritornò in Inghilterra, dove usò la sua influenza politica per far rilasciare i quaccheri incarcerati e alcuni prigionieri politici, tra cui John Locke. Nel 1696 Penn scrisse anche una bozza nella quale prospettava un’unione delle colonie americane.

La differenza con le altre colonie

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Sin dal momento della sua fondazione la Pennsylvania si era distinta dalle altre colonie. I padri pellegrini puritani avevano portato una visione intransigente e rigida del mondo, in base alla quale avevano modellato la loro società e che avevano imposto agli abitanti delle terre colonizzate. Il conflitto tra i nativi americani e gli europei verteva proprio sul possesso della terra, anche perché i nativi americani non riconoscevano la proprietà privata.

La Pennsylvania e i quaccheri furono invece molto più tolleranti. Nel 1682 Penn stipulò un accordo con gli Indiani di pacifica convivenza, i rapporti tra i quaccheri e gli Indiani furono migliori che con gli altri coloni. I quaccheri furono anche i primi a condannare la schiavitù, sul finire del Settecento molti di loro, sollecitati da John Woolman emanciperanno volontariamente i propri schiavi e si impegneranno attivamente contro la tratta degli schiavi.

I quaccheri e la tolleranza

Del 1682 la Pennsylvania divenne un’isola di tolleranza religiosa e fu un rifugio non soltanto per i quaccheri ma anche per appartenenti ad altre religioni minoritarie come i mennoniti, gli ugonotti, i fratelli moravi, gli amish (ancora oggi una presenza stabile in Pennsylvania).

La politica di non belligeranza dei quaccheri sarà però problematica da gestire. Di fatti l’influenza politica dei quaccheri diminuì dalla metà del Settecento, quando le esigenze militari si fecero più pressanti e i quaccheri non poterono dare una risposta adeguata. Dopo la Dichiarazione di Indipendenza del 1776 i quaccheri raggiunsero molti dei loro obiettivi politici, tra cui l’affermazione della libertà religiosa nei neonati Stati Uniti.

La costanza del gruppo religioso nel mantenere vivi i loro principi fondanti persiste tutt’oggi, tanto che nel 1947 i quaccheri sono stati insigniti del premio Nobel per la pace.

Miriam Campopiano

Bibliografia e sitografia

https://www.britannica.com/topic/Society-of-Friends#ref40155