La Guerra civile americana: cause e sviluppo

La guerra civile americana, detta anche guerra di secessione americana, durò dal 1861 al 1865 e vide scontrarsi la parte Nord e Sud dei neonati Stati Uniti d’America. Le cause sono varie e complesse, ma semplificando si può dire che ruotano attorno a due punti chiave: la schiavitù e i sistemi economici. Questo scontro duro e sanguinoso rappresenta una delle prime guerre moderne per tecniche e mezzi di combattimento.fonda

Come erano gli Stati Uniti prima della Guerra civile americana?

Dopo il riconoscimento dell’indipendenza nel 1783 gli Stati Uniti d’America conobbero una forte espansione territoriale. Il nucleo originario delle tredici, ormai ex, colonie sulla costa Est si espanse progressivamente verso Ovest e verso Sud.

La conquista del Far West ed il concetto di frontiera ebbero un ruolo importante nella creazione dell’identità nazionale americana che in quegli anni stava nascendo. A rendere possibile l’espansione territoriale era stato il forte incremento demografico dovuto anche alla crescente immigrazione. I nuovi territori venivano annessi come Stati federali, verso metà dell’Ottocento erano più di trenta.

In che modo si sviluppò l’economia?

Un altro settore di crescita fu quello economico. L’economia statunitense crebbe sia in campo industriale sia in quello dell’agricoltura, grazie anche alle risorse naturali del paese e alle grandi distese di terra coltivabile; molte delle nuove terre conquistate vennero messe a coltura.

Nella prima metà dell’Ottocento le economie del Nord e nel Sud si erano diversificate. Nel Nord c’era una maggiore presenza di industrie, il che aveva portato ad investire nelle vie di comunicazione e nei sistemi di trasporto, quindi: strade, ferrovie, canali. Insieme alla crescita industriale avevano acquisito maggior peso anche banche e assicurazioni e tutto ciò che riguardava la condivisone di notizie e le comunicazioni: riviste, testate giornalistiche e telegrafi.

Nel Sud invece l’economia si basava principalmente sul sistema delle piantagioni, in principio si coltivava per lo più tabacco, ma nell’Ottocento il cotone era il bene più richiesto, la domanda proveniva soprattutto dall’industria tessile britannica. Questo tipo di economia sfruttava la manodopera schiavile, che in pratica premetteva un guadagno sicuro con zero costi per il lavoro manuale. Questo sistema economico rendeva più facile per gli abitanti del Sud arricchirsi, la spesa maggiora da affrontare era quella per comprare gli schiavi. A metà XIX secolo si calcola che la ricchezza pro capite dei bianchi del Sud era il doppio di quella del Nord.

La questione della schiavitù

Un punto spinoso presente da tempo nel dibattito americano era quello della schiavitù. Gli schiavi erano comprati dai carichi provenienti dall’Africa, i quali si inserivano in un sistema economico più ampio, il commercio triangolare. Gli schiavi provenienti dall’Africa lo erano a vita e così i loro discendenti. Nel 1808 una legge aveva vietato l’acquisto di schiavi dal continente africano, ciò non ne bloccò la compravendita perché esisteva anche un commercio di schiavi interno, che a quel punto divenne assai fiorente.

Nel Nord si formò una corrente di opinione contraria alla schiavitù. Alcuni ritenevano sinceramente che la schiavitù fosse immorale ed erano davvero mossi da intenzioni umanitarie. Ma bisogna anche considerare che c’erano interessi economici in ballo: si pensi ai vantaggi economici che una sostituzione del lavoro schiavile con quello meccanico avrebbe portato.

Fu la schiavitù la causa della guerra?

Il problema della schiavitù non era solo ideologico ma contrapponeva due modelli economici e politici.

Il Nord spingeva per una politica di tutela del lavoro libero e di protezionismo, al quale il Sud era contrario, perché avrebbe ostacolato lo smercio dei suoi prodotti all’estero. Il Nord premeva anche per un governo centrale con maggiori poteri, mentre il Sud rivendicava l’autonomia dei singoli Stati.

Oltre a questo c’era la componente razziale: infatti chi si opponeva all’abolizione della schiavitù temeva anche che gli oltre tre milioni di persone di colore non fossero “preparati” per ricevere libertà e diritti in base alla loro condizione inferiore.

Le differenze tra Nord e Sud non erano certo una novità e già in passato aveva creato attriti. Fino a quel momento però le questioni più spinose si erano risolte grazie a dei compromessi.

L’elezione di Lincoln e gli Stati Confederati

Nel 1860 Abraham Lincoln divenne presidente, esponente del partito Repubblicano e apertamente antischiavista. Anche qui l’antischiavismo era in un’ottica economica: egli era infatti sostenitore della superiorità del lavoro libero. Era inoltre convinto che se la schiavitù non fosse stata obbligatoria per legge nei nuovi Stati, sarebbe sparita anche da quelli in cui c’era già.

Le idee di Lincoln spaventarono gli Stati del Sud, che temevano per il loro sistema produttivo e modello di vita. Si tentò nuovamente un compromesso ma nessuno era disposto a cedere. Inoltre, lo stesso Partito Democratico, che aveva sempre appoggiato il sistema schiavistico, si era indebolito.

Gli Stati del Sud si sentirono minacciati e sette di loro si separarono: Carolina del Sud, Mississippi, Florida, Alabama, Georgia, Louisiana e Texas. Per questo motivo la Guerra civile americana è detta anche Guerra di secessione americana.

Il presidente, davanti agli stati ribelli fu intransigente, dimostrando di voler riportare i secessionisti all‘interno dell’Unione anche con la forza se necessario.

Ai primi sette presto seguirono Virginia, Carolina del Nord, Tennessee e Arkansas. Gli Stati separatisti divennero gli Stati Confederati d’America, nominarono loro presidente Jefferson Davis e scelsero come capitale Richmond in Virginia.

Come scoppiò della Guerra civile americana?

Lo scontro armato scoppiò nel 1861 quando le truppe sudiste a Fort Sumter. Il conflitto fu lungo e sanguinoso. Si parla della guerra civile americana come il primo caso di guerra moderna e totale. Moderna perché si sperimentarono strumenti e modelli organizzazione nuovi, ad esempio furono usate navi corazzate e i primi sottomarini, si introdussero le mitragliatrici anche se ad azione manuale (mitragliatrici Gatling), ci furono anche i primi sui delle delle mine. Totale perché il conflitto coinvolse anche i civili.

sottomarino CSS Virginia

Gli Stati della Federazione (cioè quelli del Nord) avevano maggiori risorse economiche, erano l’area più industrializzata del Paese e con migliore logistica e trasporti. Inoltre, i federati avevano a disposizione più uomini che potevano quindi essere meglio addestrati e meglio equipaggiati.

Nonostante questi svantaggi le forze confederate (del Sud), guidate dal generale Robert Edward Lee, opposero una decisa resistenza. Il Nord per vincere doveva conquistare il Sud, ma il Sud per vincere doveva resistere agli attacchi del Nord.

Le battaglie della guerra civile americana

Nel 1862 il generale Lee riuscì a respingere i federalisti che tentavano di conquistare Richmond, lanciando una vasta offensiva a Nord. Nel frattempo però la città di New Orleans era caduta in mano nordista. In seguito al blocco delle coste sudiste la Confederazione si trovò economicamente isolata.

guerra civile americana

Nel 1863 le forze nordiste, guidate da Ulysses Simpson Grant divise in due il fronte avversario. Gli stati confederati si trovarono così divisi in due.

Nello stesso anno Lee giunse a minacciare la città di Washington, ma venne fermato nella battaglia di Gettysburg, (1-3 luglio 1863). In memoria di questa battaglia, quattro mesi dopo Lincoln pronuncerà il famoso discorso di Gettysburg, in cui afferma che sia i soldati unionisti che quelli federati, morti su quel campo non erano morti invano, che la guerra civile si era combattuta per degli ideali e da quello scontro era rinata la libertà. Ancora oggi è uno dei discorsi più importanti per l’identità americana.

Nonostante il valore e la resistenza dimostrati in campo le forze sudiste nel 1865 si ritrovarono accerchiate e prive di uomini e di mezzi. Nella battaglia di Five Forks( 1 aprile 1865) le forze sudiste tentarono invano di difendere Richmond. Il 9 aprile 1865, ad Appomattox, in Virginia, il generale Lee si arrese ufficialmente al generale Grant.

Quali furono le conseguenze della guerra civile americana?

I costi umani furono altissimi, i calcoli più recenti stimano che i morti siano stati superiori a 700.000, circa il 2 % della popolazione del 1860. Teatro di guerra erano stati gli Stati del Sud che ora erano un cumulo di macerie, quindi oltre alla perdita morale si aggiungeva quella materiale.

La schiavitù finì davvero dopo la guerra civile americana?

Dopo la guerra l’abolizione della schiavitù divenne la giustificazione ideologica del conflitto. Come abbiamo visto era un argomento che aveva avuto il suo peso, ma non era il solo e non soltanto per ragioni etiche. Lincoln aveva proclamato l’abolizione della schiavitù nel 1863, estesa poi a tutti gli Stati nel 1865 con un emendamento della Costituzione.

Anche dopo l’emendamento però alcuni Stati opposero resistenza e non vollero abolire le discriminazioni razziali. Il Congresso rispose a questo atteggiamento con azioni punitive. Nel 1866 i Reconstruction Acts imposero di fatto una dittatura militare negli stati del Sud. Questa fase durò un decennio e gli ex confederati rientrarono separatamente nell’Unione.

Come vissero gli Stati del Sud la sconfitta?

La vittoria del Nord significava quindi maggior potere al governo centrale e minor potere ai vecchi gruppi dirigenti sudisti. Il Sud impoverito dalla guerra e dallo sconvolgimento nel proprio sistema produttivo attirò le imprese settentrionali. Il sistema industriale e l’agricoltura di lavoratori liberi crebbe notevolmente.

Il Sud era in una situazione semicoloniale creata dalla perdita della guerra e dal dominio economico del Nord. In reazione a ciò gli ex gruppi dirigenti e gli strati più poveri della popolazione bianca si allearono in nome di una presunta superiorità della razza bianca e voglia di affermare la loro supremazia sui neri. Tutto ciò sfocerà nei cavilli e scappatoie legali usate per impedire alla popolazione di colore di votare, di frequentare locali, mezzi di trasporto, addirittura Chiese per bianchi. Non è un caso che il Ku-Klux-Klan sia nato nel 1886 in Tennessee.

Miriam Campopiano

Bibliografia