Scilla è un piccolo borgo della provincia di Reggio Calabria, uno dei più belli e caratteristici d’Italia, arroccato su un costone che sorge a picco sul mare. Il luogo è un importantissimo centro turistico della Costa Viola, definita tale per la colorazione del mare tendente al violaceo che si può osservare in determinate ore della giornata.
Ricco di storia e di mistero, la cittadina di Scilla ha origini antichissime riconducibili per lo più al periodo della distruzione di Troia. In particolare richiama i miti e le leggende di Ulisse con Scilla e Cariddi, di Omero e di Dante Alighieri. Il nome è legato alla figura mitologica di Scilla, una giovane ninfa che rifiutava l’amore di Glauco.
Il borgo nel cuore della calabria si presenta come un piccolo paesino di mare, in cui domina la figura dell’antico Castello ancorato alla costa. Caratteristiche sono tutte le casette colorate accostate una all’altra, e lo Stretto che affaccia sulla Sicilia, che formano un panorama meraviglioso. Di recente Scilla è stata inserita dalla CNN nella classifica dei borghi più belli d’Italia con l’antico borgo di Chianalea.
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Scilla, il centro storico e la Chianalea detta “la piccola venezia della Calabria”
Più conosciuto come San Giorgio, il centro storico di Scilla si estende partendo da Piazza San Rocco, dove si può visitare la chiesa proprio dedicata al santo protettore del borgo. Il centro storico è particolarissimo, ricco di vicoli pittoreschi che conducono fino al borgo di Chianalea, la piccola Venezia del Sud.
La parte più antica e suggestiva di Scilla è la località Chianalea. Questa zona è denominata piccola Venezia del Sud perché si presenta quasi immersa in acqua. Le case, sono tutte strette tra loro e separate da piccole insenature di mare.
Sembra che nascono direttamente dall’acqua perchè le loro fondamenta sono costruite sugli scogli sottostanti. L’antico borgo è ricco di caratteristiche vie, dove è possibile ammirare chiese e fontane, mentre dall’alto domina imponente il maestoso Castello dei Ruffo.
Il Castello dei Ruffo di Calabria
Il Castello era la dimora dei Ruffo di Calabria, una delle più importanti famiglie del Regno di Napoli. Originariamente questa fortezza fu eretta per scopi difensivi. Nel 1532 il conte Ruffo decise di trasformare questo austero castello in una vera e propria residenza. Oggi il castello è sede di convegni, mostre e conferenze. La sua particolarissima ubicazione inoltre permette di godere di un panorama mozzafiato, affacciando sulle isole Eolie e sulle coste siciliane.
La magia di questo luogo si diffonde soprattutto al tramonto, quando la luce inizia lentamente a calare e si accendono le prime luci della città.
L’atmosfera è molto suggestiva, è qualcosa di indescrivibile a parole, una sensazione unica che merita di essere vissuta, così come tutti i tramonti delle coste calabresi. Il grazioso borgo di Scilla in Calabriaè meta di numerosissimi turisti, anche per le sue splendide spiagge e per le sue acque cristalline.
Le spiagge di Scilla bagnate dal meraviglioso mare della Calabria, la Favazzina
La zona costiera di Scilla offre piccole spiaggette un po’ fuori mano e di difficile accesso. Tuttavia ci sono anche spiagge molto grandi, confortevoli, con ingressi comodi e acqua sempre limpida. Spostandosi sulla costa è possibile scegliere tra tantissime spiagge grandi, più piccole, organizzate con i lidi, o libere e selvagge.
Una delle prime che è possibile raggiungere è la spiaggia di Favazzina. Si tratta di una piccola e tranquilla zona di mare distante solo 5 chilometri dal borgo di Scilla. La sabbia fine e la bassa marea rendono questa spiaggia un luogo ottimo dove trascorrere le vacanze al mare anche con i bambini.
Marina Grande e Punta Pacì
Marina Grande è la spiaggia più famosa e frequentata di tutta Scilla. Si tratta di un arenile di 800 metri dove è possibile trovare mumerosi stabilimenti balneari organizzati con ombrelloni, e lettini; non mancano anche bar e ristoranti tipici. Questa imponente spiaggia è contornata da enormi rocce che si tuffano nel mare, rendendo il paesaggio un luogo molto particolare e suggestivo.
Vicino Marina Grande vi è anche un’altra spiaggia ideale per tutti gli appassionati di immersioni subacquee, la bellissima Punta Pacì. In questa zona i fondali sono altissimi e le acque cristalline sono ricche di flora e fauna, divenendo un autentico paradiso per tutti coloro che amano nuotare, e fare immersioni per esplorare le meraviglie dei fondali marini.
Cala delle Rondini e Spiaggia delle Sirene
Cala delle Rondini è una deliziosa spiaggetta che si trova in un luogo incontaminato. Luogo di pace e tranquillità dove godersi il sole senza la confusione che solitamente si trova sulle spiagge troppo affollate, immersi in una natura selvaggia e meravigliosa. Questa piccola spiaggetta ha un accesso un po’ scomodo, e per questo non molti turisti la frequentano, motivo per cui è un piccolo, segreto angolo di paradiso.
Una delle più belle spiagge di Scilla, bagnata dalle acque più pulite e trasparenti del borgo, è sicuramente la spiaggia delle Sirene. Anche questo è un arenile frequentatissimo nel periodo estivo. Questo luogo è meta di chi ama i fondali alti, splendidi e ricchi di vita.
Dalla Calabria alla mitologia greca, chi era Scilla
Le origini di Scilla sono legate al mito ed alla leggenda, infatti il borgo prende il nome da una ninfa, protagonista dei racconti della mitologia greca. Si narra che Scilla era una splendida ninfa dagli occhi azzurri, figlia di Forco e Crataide. Amava il mare, nel quale trascorreva moltissimo tempo giocando con le altre ninfe.
Poichè era solita rifiutare tutti i pretendenti, quando il Dio del mare Glauco, figlio di Poseidone si innamorò di lei, andò dalla maga Circe a chiedere un filtro d’amore, ma la donna a sua volta si invaghì di lui. Glauco che era innamorato di Scilla la rifiuto, e invasa dalla gelosia, Circe getto una pozione malefica in mare che avrebbe colpito la fanciulla appena sarebbe tornata in acqua.
Scilla, il mostro a sei teste
Il filtro stregato gettato in mare trasformò Scilla in un mostro marino con dodici piedi e sei teste; dalle spaventose fauci spuntavano tre file di denti. Secondo alcuni, intorno alla vita penzolavano delle teste di cani che abbaiavano e ringhiavano ferocemente. Il mostro si cibava per lo più di pesci, ma se una nave si avvicinava troppo alla sua caverna si avventava anche sugli uomini e li divorava.
La leggenda narra che ella dimori proprio sotto il promontorio del borgo di Scilla, in una grotta in prossimità della rupe nel cuore della Calabria, da cui uscirebbe di tanto in tanto scatenando spaventose tempeste e terrorizzando i naviganti. L’unica loro salvezza è l’intervento di Glauco, che per amore della ninfa si è trasformato in un tritone marino, che emerge per placare i venti ogni volta che infuria la tempesta.
Ilaria Cipolletta
Sitografia:
- https://www.viaggiando-italia.it/calabria-scilla-borgo-pescatori/
- https://www.treccani.it/enciclopedia/scilla_res-1482d139-edc2-11df-9962-d5ce3506d72e/