La Festa della Madonna delle Galline è un evento religioso, molto particolare ed insolito, celebrato ogni anno a Pagani, cittadina nella provincia di Salerno. La festa si svolge la prima Domenica dopo Pasqua e ha come protagonista la statua della Madonna che, circondata dalle galline, viene portata in processione lungo le vie della città, accolta dalle preghiere e dai ringraziamenti dei fedeli.
La leggenda del ritrovamento prodigioso
La leggenda popolare racconta che, durante la Domenica in albis del XIV secolo, alcune galline, razzolando, portarono alla luce l’immagine della Madonna del Carmine, raffigurata su di una tavola lignea. Il dipinto fu, molto probabilmente, salvato dalla distruzione iconoclasta e portato a Pagani da alcuni monaci scappati dall’Oriente. Era l’VIII o IX secolo. Dopo il disseppellimento, l’immagine della Madonna fu conservata nel piccolo oratorio dell’Annunziatella, detto anche Spogliaturo, perché lì i confratelli, prima di accompagnare i morti alla sepoltura, si toglievano gli abiti che avevano addosso e mettevano quelli stabiliti dal rito.
Si racconta che, a partire dal 1609, l’immagine compì ben otto miracoli. Il primo miracolato fu uno storpio che, addormentatosi davanti l’oratorio, vide nel sonno la Madonna del Carmine che lo invitò ad abbandonare le stampelle, assicurandolo di essere guarito e di poter finalmente camminare sulle sue gambe. Fino al 1610 i fedeli di tutto l’agro nocerino – sarnese furono testimoni di altri sette miracoli e questo infervorì la loro devozione alla Madonna, che fu ribattezzata Madonna della Galline.
Questi straordinari e divini eventi motivarono la decisione del vescovo di Pagani, monsignore Lunadoro, di costruire una nuova chiesa che potesse accogliere i fedeli della Madonna. I lavori iniziarono nel 1610, nel luogo in cui fu trovata la tavola, e vennero portati a termine nel 1615 con l’innalzamento di un santuario mariano, nominato Santuario di Santa Maria Incoronata del Carmine, detta delle Galline.
L’immagine della Madonna fu poi riprodotta su tela ed esposta nella stessa chiesa.
In onore della Madonna delle Galline, ogni anno, in occasione della Domenica in albis, i paganesi ricordano il prodigioso ritrovamento dell’immagine della Vergine, operatrice di tanti miracoli, e si riuniscono in una grande festa, tra musica e coriandoli colorati.
La Festa della Madonna delle Galline
La festa si organizza mediante la processione della statua della Madonna del Carmine che, caricata su di un carro trasportato dai fedeli, viene seguita da una fiumana di persone devote che donano delle galline alla Vergine. Queste ultime, in modo quasi comico, si mettono appollaiate sulla sua testa o sulle braccia. Ed è così che la Vergine, con la sua coda gallinacea, è accompagnata dalla musica e dai botti, mentre dai balconi delle abitazioni pendono lenzuola bianche in seta o in merletto, per rendere omaggio alla purezza e alla grazia della Madonna.
Le donne del paese imbandiscono grandi tavole preparando prelibatezze gastronomiche che sprigionano odori così intensi che si irradiano per tutti i vicoli. Alcuni dei piatti tipici: i tagliolini al ragù, il casatiello, il tortano, i carciofi arrostiti sulla fornacella. Tra l’altro, la tradizione vuole che nel mangiare i tagliolini il commensale deve sporcarsi la camicia perché porta bene!
I paganesi, in questo giorno di fede e festa, danno libero sfogo alla propria creatività creando graziosi toselli, cioè altarini devozionali ornati con drappi colorati, fiori e statuette che raffigurano galline, mentre al centro primeggia l’immagine della Madonna. I toselli sono esposti nei cortili privati e tutti, nessuno escluso, sono invitati calorosamente ad entrare e pregare.
La Tammurriata
La processione della statua della Madonna viene fatta la domenica in albis, mentre la festa popolare inizia due giorni prima, ovvero il venerdì. In tutti e tre i giorni la città di Pagani è animata da canti e balli caratteristici. L’elemento cardine di tal festa è la tammurriata. Si tratta di una danza popolare, legata al culto della Madonna, che è piena manifestazione della gioia dei danzatori che si sfrenano in balli molto movimentati battendo ripetutamente il palmo della mano, appunto, sulle tammorre.
La tammorra è uno strumento musicale a percussione che genera suoni molti intesi, ai quali spesso vengono alternati quelli più chiari delle nacchere.
Quando si giunge alla fine della festa, gli sfrenati ed instancabili danzatori depongono le tammorre ai piedi della statua della Madonna, la quale verrà riportata al Santuario.
Quando non vengono più usate, le tammorre diventano oggetti da esposizione, da esporre fuori le abitazioni private.
Con l’ultimo coriandolo che si appoggia sul manto della strada, con l’ultimo colpo dato alla tammorra e con un ultimo e sentito segno della croce, si saluta la Madonna del Carmine e si ritorna a casa. Ancora con il rumore della musica e degli applausi che rimbombano nella testa, ancora con le gambe che accennano ad un passetto di danza, si ritorna alla vita di tutti i giorni, stimolata dal dolce ricordo della Festa della Madonna delle Galline, che appena l’anno dopo ritornerà a far sorridere adulti e piccini.
Caterina Castaldo
Webgrafia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Festa_della_Madonna_delle_Galline#CITEREFGMFRI
http://www.idea.mat.beniculturali.it/feste-e-tradizioni/campania/item/213-madonna-del-carmine-detta-delle-galline-a-pagani
http://www.comune.pagani.sa.gov.it/eventi/festa_madonna_delle_galline.asp?level=./eventi/festa_madonna_galline