Sparta in età arcaica: aspetti militari, politici e sociali

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Sparta bandiera
Da https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Flag_of_Sparta.png

Sparta è una delle polis del mondo greco più risonanti. Nell’immaginario collettivo si identifica come città bellica. Di seguito verranno analizzati i principali aspetti della società spartana. In particolar modo si darà attenzione al piano militare, sociale e politico.

Sparta in età arcaica
Sparta in età arcaica – immagine tratta da https://it.wikiversity.org

Il suo processo di definizione si realizza in età arcaica, compresa tra l’VIII secolo a.C. e il periodo precedente allo scoppio della guerre persiane (499-479 a.C.).

Sparta sorge nella pianura del fiume Eurota in Laconia, a sud del Peloponneso (regione meridionale della Grecia). Nell’età arcaica, Sparta adotta una politica che si muove in senso altalenante. Infatti, si caratterizza da segni di apertura e chiusura verso l’esterno.

I primi momenti di Sparta: le guerre messeniche

Successivamente al processo di unione che ha interessato i vari villaggi della Laconia, Sparta trova una maggiore configurazione, gettando lo sguardo anche verso lo spazio circostante. Contro la vicina Messenia condusse aspri conflitti. Il motivo è da correlare all’intento di un assoggettamento del territorio. Essa rappresentava per Sparta una risorsa importante per la sua economia schiavistica.

La prima guerra messenica (730 e il 710 a.C.) vede l’entrata di Sparta in Messenia e la sua conquista. La conseguenza è la riduzione in schiavitù della popolazione.

La seconda guerra messenica (fine del VII secolo a.C.) ha un’entità diversa rispetto la prima. Si realizza in senso difensivo per Sparta dalla ribellione dei Messeni, ai quali si affianca anche l’Arcadia (territorio centrale del Peloponneso). Tuttavia, gli esiti sono infruttuosi per i ribelli e, Sparta, riesce a conservare il proprio dominio.

Le conseguenze delle guerre messeniche sono considerevoli. In questo primo momento dell’età arcaica, Sparta, pone attenzione al mondo esterno. La sua attenzione verrà assorbita sia dall’Arcadia (rea di aver coadiuvato i Messeni nella ribellione) sia da Argo (antica rivale di Sparta) impegnate in contrasti militari.

La conquista di un territorio vasto come quello della Messenia, indusse Sparta ad avviare un processo di militarizzazione dello stesso. Il fine era quello di controllarne e, magari, prevenirne possibili rivolte. Per tale motivo la società spartana, verso il 550 a.C., si avvia a un processo di chiusura, propugnato dall’eforo Chilone.

La rinuncia all’espansione militare determina un cambio di rotta. Si cerca la “soluzione diplomatica”, che trova risvolto con la nascita della Lega del Peloponneso (verso la metà del VI secolo a.C.). Questa scelta dà a Sparta una grande responsabilità e un grande potere: rappresentare il Peloponneso.

La situazione politica di Sparta

Il manifesto del sistema politico spartano di età arcaica è il Grande Rhetra (spesso attribuito al mitico legislatore Licurgo, anche se vi sono forti dubbi).

Il documento esplica il funzionamento politico di Sparta. Nel testo viene menzionata una sorta di diarchia caratterizzata dalla presenza di due re, con funzioni militari. I due re appartengono quasi sempre alle due famiglie più preminenti della società spartana: Agiadi ed Euripontidi.

Gli organi politici che si susseguono sono tre:

  • gherusia, un consiglio di anziani costituito da 28 membri, per poi arrivare a 30 con la presenza dei due re. La funzione principale riguarda il controllo dell’attività legislativa e giudiziaria.
  • apella, un’assemblea popolare che sembra avere un ruolo principalmente consultivo;
  • eforato, costituito da 5 membri, i quali avevano un forte potere, tanto da controllare l’operato dei due re.

In merito all’eforato è opportuno aprire una piccola parentesi. Nel documento Grande Rhetra vi è l’assenza dell’eforato, che ha suggerito una natura sopraggiunta dello stesso, mettendo in luce un’ostilità dello stesso con il potere dei due re.

Il contesto sociale spartano

Dal punto di vista sociale vi è una particolare articolazione. Si è soliti parlare di una tripartizione sociale. Per lo storico Marco Bettalli è, però, molto probabile che vi fossero altri gradi sociali intermedi.

La società spartana è definita da tre livelli:

  • Il primo livello sociale è da conferire agli “Spartiati”, spesso definiti come gli “Uguali”, detentori dei diritti politici e possessori di un appezzamento di terra (kleros). Sempre lo storico Marco Bettalli pone qualche scetticismo in merito all’effettiva uguaglianza del corpo sociale;
  • Il secondo livello sociale riguarda i cosiddetti “Perieci”, ovvero “coloro che vivevano in aree circostanti” a Sparta. Avevano un rapporto basato su un’alleanza retta dallo spirito di fiducia. Tuttavia, erano esclusi dai godimenti politici, pur partecipando attivamente nell’esercito spartano;
  • Il terzo livello sociale riguarda gli “Iloti”, totalmente esclusi da ogni diritto e conferiti nella sfera della schiavitù. La maggior parte di essi provenivano dalla Messenia.

L’educazione a Sparta: l’agoghè

Il sistema educativo di Sparta è uno dei più sorprendenti. Nel corso del tempo, Sparta si sofferma sull’esercizio militare, assumendo i caratteri di una “polis militaristica”. I giovani spartani già dall’infanzia (verso i sette anni circa) erano impegnati in un percorso di formazione militare.

La loro preparazione non interessa solo il piano militare ma anche quello mentale. Dei soldati spartani si sottolinea la loro capacità di “freddezza” anche di fronte al dolore. Ciò diventa un segno di professionalità dell’esercito spartano, che deve però fare i conti con una scarsezza numerica.

Un ruolo centrale lo assume la società spartana. In effetti si interessa personalmente del percorso di formazione dei giovani, rendendo marginale anche il ruolo della famiglia.

Molto particolare è una pratica che il giovane spartano doveva effettuare una volta compiuti i 18 anni. Questa sorta di iniziazione viene definita krypetia, dal greco “κρυπτός”, che significa “nascosto”.

Il termine sembra suggerire una sorta di “nascondino”, anche se con caratteri più macabri. Infatti, in questa pratica, è il povero ilota a doversi nascondere dai giovani iniziati che hanno il compito specifico di scovarlo ed ucciderlo.

L’esito di questo processo comporta l’entrata del giovane spartano con lo status di adulto nella società spartana. Bisogna però ricordare che percorso di formazione militare si protraeva fino ai 30 anni di età. Al compimento dei 30 anni si poteva godere dei pieni diritti politici.

Una piccola considerazione sulla società spartana

La società spartana del periodo arcaico è mutevole, in quanto cambia la sua fisionomia politica nel corso del tempo. Il principale aspetto di Sparta, che le fa da denominatore comune in tutti i momenti storici, è la sua completa dedizione alla sfera militare. Questa particolarità la rende forse lontana dal mondo culturale (tipico invece di Atene), che però le conferisce un’aurea di invincibilità che spesso basta per incutere terrore nei nemici.

Gianluca Caso

Bibliografia:

  • Marco Bettalli, Storia Greca, Roma, Carrocci editore, 2013;
  • F. Amerini ed E. Zanette, Sulle tracce di Erodoto, Vol. 1, Milano-Torino, Pearson-Mondadori, 2010;
  • L. Breglia, F. Guizzi e F. Raviola, Storia Greca, Napoli, EdiSES, 2015.