Nato a Philadelphia il 24 Febbraio 1950, Steve McCurry è uno dei fotoreporter più famosi nel panorama della fotografia contemporanea. I più lo conoscono per il ritratto di Sharbat Gula, la ragazza afgana pubblicata sulla copertina di National Geographic Magazine nel 1985. Ma le opere di McCurry vanno oltre il mero ritratto, oltre le quotidiane scene di guerra, riuscendo a carpire la profondità dell’animo umano nei luoghi più devastati del mondo. McCurry pone al centro la gente, con le sue sofferenze, le sue speranze..
La maggior parte delle mie foto è radicata nella gente. Cerco il momento in cui si affaccia l’anima più genuina, in cui l’esperienza s’imprime sul volto di una persona.
L’intento dell’artista è chiaro, comunicare all’osservatore l’emozione del viaggio intorno all’uomo, il senso di appartenenza ad una terra che seppur lontana dai propri confini è patria, è luogo del proprio esser coscienza e consapevolezza.
Voglio trasmettere il senso viscerale della bellezza e della meraviglia che ho trovato di fronte a me, durante i miei viaggi, quando la sorpresa dell’essere estraneo si mescola alla gioia della familiarità!
McCurry non mostra il conflitto fine a sé stesso, la Storia è scolpita negli occhi di chi ha vissuto l’orrore della guerra per poter esser trasmessa, attraverso la mente del fotografo, all’occhio di chi guarda.
Un uomo vero oltre che un grande artista che ha compreso il valore e l’importanza del farsi portavoce di chi è abbandonato a sé stesso senza alcuna tutela dei propri diritti fondamentali.
Meritano di esser ricordate tra le sue pubblicazioni In the Shadow of Mountains, The Iconic Photographs e Untold – The stories behind the photographs. Viaggi indimenticabili di realtà a noi ancora troppo sconosciute.
Per maggiori informazioni visitate il sito: http://stevemccurry.com/ e https://stevemccurry.wordpress.com/
Sara Giustino