Il cancro del colon-retto è uno fra i più diffusi delle zone industrializzate ed ha un’incidenza superiore negli uomini che nelle donne.
Uno studio ha individuato la possibilità di prevenirlo mediante una dieta priva di carne favorendo quindi il consumo di frutta e verdura.
Cos’è il cancro al colon-retto?
Il cancro del colon-retto è un tumore che ha origine nel colon, nel retto e nell’appendice e consiste nella formazione smisurata di cellule capaci di diffondersi nei tessuti e in altre parti del corpo.
Può attaccare il colon destro o il colon sinistro ma anche entrambi contemporaneamente. Quando colpisce il colon destro il sintomo principale è l’anemia dovuta alla perdita di sangue nelle feci; l’anemia di conseguenza comporta stanchezza, affaticamento e perdita di peso. Nel caso invece del colon sinistro i sintomi sono più evidenti: emorragia, stitichezza alternata a diarrea e tenesmo rettale.
Come tutti i tumori è possibile il verificarsi di metastasi principalmente al fegato, organo che raccoglie tutto il sangue proveniente dall’intestino, ai polmoni, al cervello e alle ossa.
Il metodo più efficace per appurare la presenza del cancro è la colonscopia, che permette di visualizzare immediatamente la lesione tumorale e di asportare materiale per l’esame istologico.
Le cure consistono in chirurgia, chemioterapia e radioterapia:
- chirurgia: esportazione della massa tumorale;
- chemioterapia: si effettua nello stadio III e IV per aumentare l’aspettativa di vita;
- radioterapia: può essere utilizzata sia come neoadiuvante che come adiuvante in base allo stadio della malattia.
Prevenire il cancro è meglio che curarlo
Tra i fattori che influiscono l’insorgere del cancro vi sono fondamentalmente:
- età: i soggetti più a rischio sono gli adulti (>50 anni);
- presenza di polipi del colon;
- altri casi in famiglia;
- fumo: aumenta del 30/40% il rischio di morte per CRC;
- fattori ambientali: zone industrializzate più a rischio.
- dieta: grassi e proteine ne favorisono il manifestarsi.
In merito al problema dell’alimentazione, è stato effettuato uno studio dai ricercatori della Loma Linda University (USA) pubblicato sulla rivista JAMA Internal Medicine.
La ricerca è stata condotta su 77.659 persone con una durata di 5 anni dal 2002 al 2007. I risultati affermano che coloro i quali seguono un’alimentazione semi-vegetariana ovvero, che consumano carne occasionalmente, vedono ridotte le probabilità del 8%; i vegani hanno una percentuale del 16%, gli ovovegetariani che invece consumano anche latticini e uova hanno un rischio diminuito del 18% e i vegetariani del 22%. Coloro che vantano di risultati più efficaci sono i pesco-vegetariani che consumando anche il pesce hanno una probabilità di ammalarsi di cancro al colon-retto inferiore agli altri del 43%.
Il consumo di carne ha un effetto negativo giacchè grassi e proteine aumentano il potere cancerogeno dei cataboliti proteici e del colesterolo. Consigliabile invece è una dieta a base di fibra e frutta i quali sono considerati fattore di protezione. La frutta contiene infatti vitamine e antiossidanti (riducono il danneggiamento delle cellule) fondamentali come la vitamina C, l’acido folico, la metionina, il calcio e la vitamina D: tutte queste sostanze riducono il rischio di neoplasia colorettale.
Nunzia Langella