La capitale della Repubblica Popolare Cinese è una delle città più ambite dai viaggiatori appassionati dalla cultura asiatica. La sua immensità confonde i turisti nella scelta delle cose da fare a Pechino (contiene più di 20 milioni di abitanti e la sua estensione arriva quasi a 17 km²!).
Se hai intenzione di andare almeno una volta nella tua vita a Pechino, allora sei nel posto giusto. Infatti, in questo articolo si mostrano una serie di cose da fare a Pechino, di luoghi da visitare e di piatti tipici da gustare.
Indice dell'articolo
Cosa vedere a Pechino
Tra le cose da fare a Pechino, non può mancare una visita alla Città Proibita. Collocata al centro della capitale, per molti secoli è stata la sede degli imperatori cinesi. Anche l’ultima dinastia Qing, che ha visto la sua fine nel 1912 con l’ascesa della Repubblica di Cina, ha usufruito della meravigliosa struttura.
Sfondo del film “L’ultimo imperatore” di Bernardo Bertolucci, la città proibita è il più grande complesso di palazzi al mondo, costituito da circa 980 edifici. La metodologia utilizzata nella costruzione della città proibita è ricca di curiose simbologie. Per esempio, il colore giallo dominante sui tetti delle strutture si riferisce probabilmente al fondatore della civiltà cinese: l’imperatore Huang Di (黄帝 Huángdì in cui “huáng” significa giallo e “dì” significa imperatore).
Un’altra tappa che va inserita tra le cose da fare a Pechino, è la visita al Palazzo d’Estate. «[…] C’era, in un angolo del mondo, una meraviglia del mondo; questa meraviglia si chiamava Palazzo d’Estate. […] Immagini una qualunque ineffabile costruzione, qualcosa di simile ad un edificio lunare, e le comparirà dinanzi il Palazzo d’Estate.» Così scriveva Victor Hugo in una lettera in cui denunciava l’orrore compiuto dalle truppe anglo-francesi, ovvero il saccheggio del Palazzo D’Estate.
Il Palazzo d’Estate è stato ricostruito e oggi è possibile passeggiare tra la natura armoniosa del giardino, sopravvissuto al saccheggio da parte delle potenze occidentali. L’architettura aggiunge un tocco di eleganza al paesaggio che è possibile ammirare, creando un ambiente pacifico in cui assaporare la complementarietà dell’azione umana con la natura incontaminata.
Una delle cose da fare a Pechino è sicuramente vedere piazza Tiananmen. Una delle piazze più famose al mondo, rappresenta il fulcro politico degli ultimi decenni del XX secolo della storia cinese. Inevitabilmente, quando si parla di piazza Tianmanmen si pensa al massacro realizzato dal governo cinese nel 1989 contro giovani, intellettuali, operai che stavano protestando.
Una delle foto più famose risalenti a quella rivolta, mostra un singolo giovane di fronte all’imponenza di un plotone di carri armati. Conosciuto come il “Rivoltoso Sconosciuto“, il ragazzo salì su uno di quei veicoli da combattimento per poter parlare con i soldati e spiegare le motivazioni delle loro proteste. Con il suo coraggio, divenne l’emblema della libertà e della democrazia.
Cosa e dove mangiare a Pechino
Chi non ha sentito parlare dell’anatra laccata alla pechinese? L’assaggio di questo piatto tipico non può mancare tra le cose da fare a Pechino. Quanjude (全聚德 quánjùdé) è il nome del più famoso ristorante pechinese in cui è possibile mangiare l’anatra laccata alla pechinese, che viene cotta in ampi forni alimentati a legna. I cuochi esperti tagliano la carne dell’anatra in pezzi e, servendola con una tipica salsa, conferiscono al piatto un sapore sia dolce che morbido.
Il Donglaishun (东来顺 dōngláishùn) è un ristorante famoso per la sua “pignatta (o pentola) mongola“. Una delle cose da fare a Pechino, infatti, è mangiare il brodo bollente servito nella grande pentola, tenuta calda da braci di carbone presenti al suo interno. Nel brodo cuociono le verdure, il tofu e la carne di montone (elemento principe del piatto) tagliata in fette sottili, così come vuole la tradizione proveniente dalla Mongolia. Una buona salsa a base di sesamo completa la ricchezza e particolarità del piatto.
Una delle cose da fare a Pechino è, senza ombra di dubbio, mangiare gli spiedini di frutta caramellata (che si chiamano 糖葫芦 tánghúlu). Si tratta di un tradizionale street-food pechinese realizzato tramite un bastoncino (di solito di bambù) che attraversa la frutta, per poi immergerla nello zucchero fuso. Tradizionalmente sono realizzati con le rosse bacche di biancospino. Il loro sapore aspro si sposa perfettamente con la dolcezza del caramello. Però, per venire incontro ai gusti della maggior parte dei turisti, i cinesi hanno creato degli spiedini con tutti i tipi di frutta.
Quali templi visitare a Pechino
Una delle cose da fare a Pechino è visitare alcuni luoghi lontani dal caos e legati alla tradizione cinese. Il Tempio Dongyue è una struttura taoista poco conosciuta dai turisti di massa e per questo offre un’atmosfera pacifica, affascinante. Il silenzio, infatti, permette di ammirare le numerose steli di pietra e le molteplici statue distribuite nell’intero complesso. Il tempio risale alla dinastia Yuan ed è ancora un luogo di culto, attivo, per i monaci taoisti. L’attrattiva principale è costituita dalle numerose celle contenenti statue di divinità e demoni. Un vero gioiello nel cuore caotico di Pechino.
Un’altra tappa che va inserita tra le cose da fare a Pechino è la visita al Tempio Yongghe Gong. Questo luogo religioso fu costruito per testimoniare la devozione dell’imperatore Kangxi per il Buddhismo tibetano e per dimostrare l’attenzione mostrata verso il Tibet. Non solo, dato che anche i mongoli erano seguaci di tale dottrina religiosa, era un modo per rafforzare le relazioni con queste popolazioni. Nel 1732 venne donato ai monaci lamaisti che ne fecero un tempio, caratterizzato da pini sempreverdi che rendono l’ambiente tranquillo. Negli edifici sono presenti alcuni tesori affascinanti, tra i quali uno scrigno di prezioso nanmu, ovvero un legno pregiato, unico in Cina e in Asia meridionale.
Non si può lasciare la capitale cinese senza aver visto il Tempio delle Nuvole Azzurre. Una delle cose da fare a Pechino, infatti, è ammirare le 500 statue di bodhisattva e arhat (tutte diverse tra loro) presenti nella struttura. La sua costruzione risale al periodo in cui la Cina era governata dalla dinastia Yuan (1331). Soltanto a partire dal 1748, però, i lavori furono portati a termine con la realizzazione della Pagoda del Trono di Diamante. Il nome di questa pagoda si riferisce all’altare del diamante apparso miracolosamente nel luogo in cui il Buddha ottenne l’illuminazione (Bodhgaya).
Quale tappa non può mancare nella lista delle cose da fare a Pechino?
Tra le cose da fare a Pechino, non può mancare la visita alla Grande Muraglia. Nella municipalità della capitale (e nella provincia dello Hebei), infatti, c’è una delle parti più visitate della grande struttura protettiva. Lunga più di 6000 km, larga 5 m e alta 10, si estende da nord a sud, per gran parte del territorio cinese.
In realtà, la Grande Muraglia che esiste oggi non è molto antica. C’è da dire che gli stati della Cina settentrionale, già a partire dal V secolo a.C. costruirono mura difensive rivolte contro possibili invasori. In seguito, la dinastia Qin, la prima del grande impero cinese, a partire dal 221 a.C. collegò i tratti di queste mura (i cui resti, oggi, sono scarsi).
La muraglia attuale non è quella costruita dai Qin. Infatti, essa risale al periodo in cui regnò la dinastia Ming, ovvero tra il XV e il XVI secolo d.C. Inoltre, è importante specificare che la Grande Muraglia non nasce dal desiderio di realizzare un piano complessivo, piuttosto è soltanto l’unione di singoli tratti.
Molti scrittori hanno trascritto le vicende personali di tanti cinesi, morti durante la costruzione delle varie mura. La leggenda più famosa è quella di Lady Meng Jiang. Un giorno decise di andare a cercare il marito, poiché non era più tornato a casa in seguito al reclutamento per la costruzione delle immense mura difensive.
Purtroppo però, al suo arrivo, trovò soltanto un uomo che le riferì il decesso del marito. Lady Meng Jiang pianse talmente tanto che, secondo la credenza popolare, le sue lacrime e il suo dolore avrebbero portato alla fine della dinastia Qin. Chissà quanti uomini seppelliti vivi si trovano al di sotto di uno dei simboli culturali più importanti del paese.
Conclusioni
Ci sono tanti altri luoghi da visitare, questi sono solo alcuni che vanno inseriti nella lista delle cose da fare a Pechino. Naturalmente, i viaggiatori più avventurosi riusciranno a scoprire altre meravigliose mete, che sono presenti nella capitale e anche nel resto del territorio cinese.
Intanto che si attende di tornare a viaggiare, l’obiettivo dell’articolo è anche ricordare ai viaggiatori responsabili quanto sia importante l’incontro con culture diverse, da cui scaturiscono numerose esperienze di crescita personale.
Un’ultima suggerimento: tra le cose da fare a Pechino, non dimenticate di salutare educatamente i cinesi dicendo Nǐ hǎo 你好 (che significa semplicemente “ciao“).
Miriam Verzellino