Mu’ammar Gheddafi: la vita, i crimini, la morte

Gheddafi è stato il dittatore più longevo del Medio Oriente, governando per quarant’anni la Libia. Le sue azioni lo porteranno, con il tempo, alla rovina, a seguito dei moti della primavera araba del 2011. 

gheddafi

Gli anni della giovinezza 

Gheddafi, nel 1969, è un ufficiale, giovane idealista che vuole trasformare la Libia, rendendola più ricca. Vuole creare, a soli 27 anni, un governo rivoluzionario, si infiltra nell’esercito libico e comincia il suo piano, ovvero ‘’l’operazione Gerusalemme’’.

Fa un colpo di Stato e parla per la prima volta al popolo: “da questo momento la Libia sarà libera, si chiamerà Repubblica araba di Libia, saremo liberi fratelli in una società che farà sventolare la bandiera della fratellanza e dell’uguaglianza”. Gheddafi diventa l’uomo più potente del paese, la gente festeggia il suo nuovo governo, fondato da un uomo del popolo. Gheddafi si considera un socialista, un progressista; costruisce case, edifici, i ricavi del petrolio sono usati per aiutare i poveri.

Costruisce nuove strade, favorisce l’alfabetizzazione, realizza complessi residenziali e migliora le condizioni del popolo libico. La qualità della vita libica diventa più alta, rispetto a paesi come il Brasile e l’Unione Sovietica. Vuole diventare un grande leader, come il suo eroe egiziano, ovvero il presidente Gamal Abd-El Nasser, il primo rivoluzionario arabo; Gheddafi, sin da bambino, ascolta tutti i suoi discorsi, li impara a memoria e li recita in classe

Gli ideali di Gheddafi 

Gheddafi esalta il socialismo, la libertà. Per Gheddafi, la libertà è l’indipendenza della Libia da dominazioni straniere, come gli Stati Uniti e l’Inghilterra. Il suo socialismo consiste nell’appropriarsi della ricchezza della Libia e distribuirla in eguaglianza a tutto il popolo. L’Islam fa, ovviamente, parte della sua rivoluzione integralista. Gheddafi ama utilizzare i media e la propaganda. Per ingrandire il suo potere, decide di difendere il popolo palestinese dalla guerra contro Israele, vista come il progetto coloniale degli USA nel Medio Oriente.

Nel 1972, infatti, nella Germania ovest, molti palestinesi mettono sotto ostaggio diversi israeliani, durante le Olimpiadi di Monaco. Il gruppo di palestinesi si chiama ‘’settembre nero’’. Nello scontro finale, gli ostaggi muoiono, insieme a 5 terroristi. Le salme dei terroristi arrivano in Libia e vengono mostrate le bare al mondo intero. Inoltre, Gheddafi accoglie gli altri terroristi come delle rockstar. Gheddafi diventa sostenitore del terrorismo internazionale, sostiene il movimento ‘’Black Panther’’, l’‘’Eta’’, la frazione dell’Armata Rossa in Germania e organizzazioni legate all’Italia. Il terrorismo è una questione politica, ma soprattutto personale. Vuole farsi notare dall’Occidente e ci riesce: è considerato l’uomo più pericoloso al mondo.

gheddafi Il Libro Verde  

Nel 1977, Gheddafi scioglie il consiglio e fonda ‘’la terza teoria universale’’, ovvero la soluzione rivoluzionaria per risolvere i problemi del Terzo Mondo. Scrive un libro, ovvero ‘’Il Libro Verde’’ ma si rivela un miscuglio di affermazioni contradittorie. Gheddafi dice cose strane nel libro, come che ognuno doveva possedere dei polli.

Il libro diventa, però, famoso: i bambini sono costretti a studiarlo nelle scuole. Lui prova ad illudere e confondere il popolo, dicendo che uno Stato non ha bisogno di leggi o di un governo, ma semplicemente di Congressi popolari. L’arma di Gheddafi diventa la polizia corrotta, che ha il compito di spiare i cittadini, che sono contro il dittatore, ed ucciderli.  

L’amicizia di Gheddafi e Nelson Mandela 

Il popolo libico non ascolta ancora Gheddafi, così lui capisce di doversi immischiare in faccende più importanti. Diventa il sostenitore principale del Congresso nazionale d’Africa, appoggia Nelson Mandela nella lotta contro il sud Africa imperialista. Mandela definisce Gheddafi come il fratello leader, tanto da chiamare uno dei suoi nipoti con il nome del dittatore libico.  

La propaganda di Gheddafi 

Nel 1984, allo stadio di basket di Bengasi, Sadek Hamed Schwehdi, studente di ingegneria negli Stati Uniti, torna in Libia. Gheddafi lo accusa di tradimento e complotto contro il suo paese e, nonostante l’innocenza, lo fa impiccare davanti ad un pubblico vastissimo, compreso di bambini. Il suo collo non si spezza subito e una donna tra la folla propone di appendersi alle sue gambe, per farlo morire quanto prima. La donna passa alla storia come un esempio, Gheddafi la invita in diverse trasmissioni televisive.

Gheddafi cerca i suoi nemici in tutto il mondo, li chiama ‘’cani randagi’’. Nel 1984, un gruppo di studenti, che protestano davanti l’ambasciata libica, muoiono uccisi dagli agenti libici, insieme alla poliziotta Yvonne Fletcher. Il Regno Unito chiude le relazioni diplomatiche con la Libia.  

Gheddafi contro gli Stati Uniti 

Nel 1986, gli Stati Uniti stanno effettuando delle manovre nel Mediterraneo, al largo della costa nord della Libia; si dirigono verso il Golfo della Sirte, acque internazionali. Gheddafi accusa gli americani di essere entrati nel suo territorio e li minaccia. Giura di giocare sporco. Il 4 aprile 1986, una donna entra nel locale ‘’La Belle’’ di Berlino ovest, frequentato da molti statunitensi. La donna fa scoppiare la bomba nel locale, che causa la morte di 3 persone e 229 feriti.

Dieci giorni dopo, il presidente statunitense Reagan ordina l’operazione ‘’El Dorado Canyon’’ e viene rasa al suolo la casa di Gheddafi che, nel frattempo, riesce a scappare. Gheddafi inventa anche che sua figlia è stata uccisa dagli americani, celebra anche il funerale, con tanto di registrazioni per farsi compatire dal popolo.

Tra le sue affermazioni del periodo, ricordiamo: “il vostro governo è un governo di terroristi. Reagan è il più grande terrorista al mondo. Siete distanti dalla civiltà. Noi siamo una nazione civile”. Nel 1988, Gheddafi organizza un atto terroristico enorme, causando diversi morti; sul volo Panam 103, diretto a New York, una bomba scoppia, creando un foro di mezzo metro. Muoiono diverse persone, crollano delle case, alcuni corpi non vengono più ritrovati. Le Nazioni Unite scoprono, dopo quattro anni, che si trattava della Libia e impongono delle sanzioni pesantissime, che portano nuovamente il paese nella miseria più totale.  

La crudeltà di Gheddafi 

Gheddafi ama torturare i suoi malcapitati; di molti, teneva le teste in un freezer, così da poterle vedere quando voleva. Gheddafi è escluso dagli affari internazionali, si isola e sprofonda nella follia. Comincia a dettare mode nel paese, indossa abiti sfarzosi, si considera il re dei re d’Africa. Passa da abiti da ammiraglio elegante ad abiti da beduino. Ama stare al centro dell’attenzione, anche risultando ridicolo, l’importante è che si faccia notare, che si parli di lui. Ricorre alla chirurgia estetica, fa mettere dei cartelloni in tutta la Libia con l’immagine di se stesso.  

La violenza e gli stupri sulle donne 

Gheddafi vuole creare un nuovo esercito: tutto formato da donne e, inoltre, stabilisce dei requisiti per le sue guardie del corpo; devono essere alte, avere i capelli lunghi, devono essere belle e notevoli. Comincia a viaggiare con la sua valanga di guardie per farsi notare, dice di voler liberare la donna araba.

La realtà è diversa: entrare nel Corpo delle Guardie Amazzoni significa, in realtà, entrare nel suo harem. Lui costringe le ragazze a fare sesso con più persone, le picchia, le obbliga a fumare, bere, ballare e prendere cocaina. Fa delle visite ufficiali nelle scuole per individuare altre vittime donne, anche bambine. Nei media non si parla di sesso e stupro; la Libia, essendo una società molto tradizionalista, emargina la donna violentata. Gheddafi usa il sesso per dominare la gente, per umiliarla; se vuole distruggere uomini potenti, il dittatore violenta le loro figlie o mogli. 

La fine e la morte di Gheddafi 

La Libia diventa nuovamente povera, a causa delle sanzioni internazionali. Gheddafi si rilancia nella sfera internazionale, condanna l’11 settembre, dichiara guerra al terrorismo, dà informazioni all’intelligence americana. Diventa un collaboratore, soprattutto dopo la morte di Saddam Hussein e questo voltafaccia sembra funzionare. Gheddafi incontra, anche, il primo ministro inglese Tony Blair.

La sua fine comincia nel 2011: cominciano i moti rivoluzionari, ricordati come la primavera araba. La Libia partecipa alle proteste e il dittatore risponde con il fuoco contro il suo popolo. La NATO decide di appoggiare l’opposizione libica e attacca le forze di Gheddafi, che sarà costretto a scappare da Tripoli.

Nell’ottobre del 2011 lui, ormai 79enne, scappa, rifugiandosi in un tunnel di scarico nel deserto. I ribelli lo trovano e, dopo 42 anni di dittatura, Gheddafi muore. La rivoluzione del 2011 si trasforma in un’aspra guerra civile. Il dittatore ha lasciato una Libia separata e divisa, che ancora oggi sta lottando per riemergere dall’ombra della sua malvagità estrema

Anna Lisa Accurso 

Fonti Dittatori Del Novecento Mu’ammar Gheddafi – YouTube  

Fonti media Muammar al Gaddafi R.I.P. Mouammar Kadhafi Colonel Quaddaf… | Flickr , Muammar al-Gaddafi – Store norske leksikon (snl.no)