Quando si parla di musei egizi la mente subito ci riporta ad immagini suggestive di faraoni, piramidi, ricchezza e simboli misteriosi propri dell’Antico Egitto, i quali avvolgono una fase della storia del Paese dell’Africa settentrionale che ormai è diventata un mito. Ma dietro alla figura mitizzata di sovrani e grandi monumenti situati nel deserto vi sono tante testimonianze storiche che solo i musei possono tramandarci. A tal proposito, in questa sede vedremo i primi dieci musei ospitanti le più estese collezioni del mondo.
Ma non si può cominciare un discorso sull’Egitto se non si parte dal museo egizio più antico, cioè quello ospitato nell’attuale capitale egiziana, Il Cairo. Fondato nel 1902, aveva l’obiettivo di ospitare, in un ambiente adeguato e abbastanza grande, dato il crescente aumento dei reperti che in quegli anni venivano costantemente scoperti o ritrovati, la memoria dell’Antico Egitto. Gli oggetti esposti risalgono ad un periodo storico compreso tra l’inizio dell’Antico Regno, approssimativamente risalenti al 2700 a.C., fino al periodo greco-romano.
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La classifica dei primi dieci musei egizi
Questa è la classifica dei primi 10 musei egizi contenenti collezioni risalenti a diversi periodi della storia dell’Antico Egitto:
- Grand Egyptian Museum, Giza, più di 100.000 reperti
- British Museum, Londra, più di 100.000 reperti
- Ägyptisches Museum, Berlino, 80.000 reperti
- Petrie Museum of Egyptian Archaeology, Londra, 80.000 reperti
- Musèe du Louvre, Parigi, 77.404 reperti
- Museum of Fine Arts, Boston, 45.000 reperti
- University of Pennsylvania Museum of Archaeology and Anthropology, Filadelfia, 42.000 reperti
- Museo delle Antichità Egizie, Torino, 40.000 reperti
- University of Chicago Oriental Institute, Chicago, 30.000 reperti
- Metropolitan Museum of Art, New York, 26.000 reperti
Il padre dei musei egizi: il “Grand Egyptian Museum” di Giza
L’edificio è a forma di triangolo smussato ed è situato a due chilometri a nord-ovest delle piramidi di Giza. Le pareti nord e sud dell’edificio sono allineate con la Piramide di Cheope e Micerino, veri monumenti dell’Antico Egitto. Di fronte all’edificio vi è una grande piazza con palme di dattero. Una delle caratteristiche principali del museo è il muro di pietra realizzato in alabastro che è la facciata anteriore dell’edificio. L’interno dell’ingresso principale si apre in un grande atrio, da cui si accede alle sale del museo. La sua apertura è prevista per il 2022/23.
Tra i reperti che sono mostrati al museo vi sono:
- la collezione completa della tomba di Tutankhamon
- più di 5000 manufatti trasferiti dal Museo Egizio del Cairo
- reperti vari scelti dai musei egizi di Luxor, Minya, Sohag, Assiut, Beni Suef, Fayoum, Delta e Alessandria
“British Museum” di Londra
Il British Museum ospita la più grande e completa collezione di reperti dell’Antico Egitto (con oltre 100.000 pezzi) al di fuori del Museo Egizio de Il Cairo. Una collezione di immensa importanza per la sua gamma e qualità, include oggetti di tutti i periodi da praticamente ogni sito in Egitto e Sudan.
Le collezioni includono principalmente:
- Periodo predinastico e primo dinastico (circa 6000 aC – 2690 aC circa)
- Mummia di Ginger da Gebelein, (3400 aC circa)
- Tavolozza dei cacciatori, due palette cosmetiche con schemi decorativi complessi, (3100 aC circa)
- Stele di Re Peribsen, Abydos, (2720-2710 aC circa)
“Ägyptisches Museum” di Berlino
Tra i musei egizi, degno di nota è quello di Berlino, il quale fa parte del Neues Museum sull’Isola dei musei a Berlino. Nella collezione sono presenti numerose sculture, sarcofagi e frammenti architettonici di varie epoche. Tra le opere esposte sono di grande rilevanza il busto di Nefertiti, la “Testa verde berlinese” (una testa del IV secolo a.C. ricavata da pietre verdi) e la testa di Amasis in ardesia.
“Petrie Museum of Egyptian Archaeology” di Londra
Il museo fu fondato nel 1892 come unità didattica per l’University College London (UCL), dei cui musei e collezioni fa parte. È intitolato a William Flinders Petrie, il quale effettuò importanti scavi e nel 1913 vendette le sue collezioni dell’Antico Egitto e del Sudan all’UCL, trasformando il museo in una delle principali collezioni fuori dal Paese d’origine. Questo museo, in numero (80mila) e qualità dei reperti, viene subito dopo il Museo del Cairo, del British Museum e dello Ägyptisches Museum di Berlino.
Tra i pezzi di maggiore interesse ne citiamo tre:
- una delle prime pezze in lino dall’Antico Egitto (ca. 5000 a. C.)
- il primo “sigillo cilindrico” dell’Egitto (ca. 3500 a. C.)
- il più antico papiro ginecologico
L’Antico Egitto al “Musèe du Louvre” di Parigi
La raccolta del Louvre dedicata all’Antico Egitto è la più importante del mondo dopo quella del Cairo. Al piano terra e al primo piano c’è l‘Egitto Faraonico e la Denon, con l’Egitto copto e romano nel piano ammezzato.
La collezione dedicata all’Egitto faraonico è stata divisa in due percorsi: uno solo cronologico e uno tematico. La collezione tematica si trova al piano terra dell’ala Sully, nelle sale che vanno dalla numero 1 alla 19: esse ripercorrono gli aspetti principali della vita quotidiana e della cultura egiziana. Invece, al primo piano, fino alla sala numero 30, c’è la collezione cronologica che ripercorre i diversi periodi storici e lo sviluppo dell’arte egiziana.
Una delle grandi attrazioni è, certamente, la presenza di importantissime mummie nelle sale del piano terra, come quella di Ramesses II o anche statue imponenti come quella del dio Osiris.
“Museum of Fine Arts” di Boston
Il Museum of Fine Arts di Boston è il ventesimo museo di arte più grande al mondo. Il museo ospita una notevole collezione sull’Antico Egitto, composta da quasi 45.000 oggetti. Una delle sue opere di punta è senza dubbio la statua di Menkaure, ossia il re del Vecchio Regno noto come Micerino, e sua moglie proveniente dagli scavi effettuati a Giza.
“University of Pennsylvania Museum of Archaeology and Anthropology” di Filadelfia
Il Penn Museum ospita una delle più grandi collezioni di materiale egizio e nubiano negli Stati Uniti, presentando un numero di reperti oltre i 42.000. Composto e organizzato attraverso quasi un secolo di ricerca archeologica, questa collezione è insolita in quanto la stragrande maggioranza degli oggetti sono stati ottenuti attraverso indagini archeologiche in Egitto ed è entrato nel Museo attraverso una divisione di reperti con le autorità egiziane.
Uno dei fiori all’occhiello di tutta la collezione è la parte funeraria. Questa sezione comprende esempi di mummie sia umane che animali. La collezione comprende le prime mummie, che sono state conservate naturalmente nella sabbia calda del deserto, così come quelle che sono state prodotte con metodi artificiali di mummificazione, in seguito. L’intera collezione è poi arricchità da diverse fonti manoscritte di rara importanza.
Torino: il caso dell’unico dei musei egizi riconosciuti da Il Cairo
Il Museo Egizio di Torino è il più antico museo, a livello mondiale, interamente dedicato alla civiltà del Nilo ed è considerato, per il valore e la mole dei reperti, il più importante al mondo dopo quello del Cairo, nonché da esso formalmente riconosciuto. Ha sede nel palazzo dell’Accademia delle Scienze, noto edificio storico dell’ex capitale del Regno d’Italia, con una suo personale fascino storico.
Oggi nel Museo sono esposti circa 6.500 reperti archeologici, ma oltre 26.000 sono depositati nei magazzini. I reperti coprono un periodo che va dal paleolitico fino all’epoca copta, vale a dire l’epoca dei cristiani egiziani nativi. Del museo fanno parte numerose statue, sarcofagi e corredi funerari, mummie, papiri, amuleti, gioielli. Tra gli oggetti esposti spiccano per la loro importanza:
– il Tempio Rupestre di Ellesija, fatto costruire dal Faraone Thutmose III e donato dall’Egitto all’Italia dopo che nel 1965 il Museo Egizio di Torino lo salvò dal pericolo di essere sommerso dal lago Nasser.
– le statue delle dee Iside e Sekhmet e quella di Ramesse II,
– il Papiro delle miniere d’oro, la mappa delle miniere della zona nel nord-est del Sudan
– la tomba intatta di Kha e Merit, risalente alla XVIII dinastia
– i rilievi di Djoser, faraone risalente alla III dinastia
Vale la pena visitare il sito del museo per una panoramica sui numerosi reperti dell’Antico Egitto che ospita, oltre a consultare anche numerosi materiali audiovisivi che sono disponibili sul web, proposti anche televisivamente, come i contributi del noto Alberto Angela.
Un altro americano tra i musei egizi: l’Istituto orientale dell’Università di Chicago
L’Istituto orientale dell’Università di Chicago nacque nel 1919 e ospita un importante centro di ricerca sul Vicino Oriente e possiede una sede distaccata, Chicago House, a Luxor in Egitto. La collezione completa dell’Istituto Orientale, tra cui manufatti, fotografie, documenti di scavo, documenti amministrativi e pubblicazioni, sono disponibili al pubblico in mostra e anche online, oltre ad essere una risorsa estremamente ricca per gli studiosi.
La gestione dei materiali che compongono le collezioni dell’Istituto Orientale è organizzata in cinque unità: Registrazione, Tablet Collection, Archivi, Conservazione, e la Biblioteca di ricerca. Inoltre, i singoli docenti e progetti di ricerca mantengono anche materiali come collezioni di studio; materiali di progetto in corso, come disegni di scavo attuali, record e note e altri materiali non pubblicati.
“Metropolitan Museum of Art” di New York
Il Metropolitan Museum of Art fu inaugurato il 20 febbraio 1872 ed è uno dei più grandi ed importanti musei egizi degli Stati Uniti. La sua sede principale si trova all’interno del Central Park di New York ed è estremamente variegato, ma la collezione sull’Antico Egitto è quella che ci interessa.
Oltre a reperti che potremmo definire comuni, un’intera ala del Metropolitan Museum, chiamata Sackler Wing, ospita un famoso reperto dell’antico Egitto: la ricomposizione del tempio di Dendur. Il tempio proviene dal sud dell’Egitto, la zona allagata dalle acque del Nilo con la costruzione della diga di Assuan nel 1963, in un discorso simile al caso italiano di Torino.
Il tempio di Dendur, interamente costruito in pietra arenaria, risale al 15 avanti Cristo, quando l’Egitto era ormai entrato a far parte dell’Impero Romano: anche se è dedicato alla coppia divina di Iside e di Osiride, fu fatto costruire da un governatore romano, e all’interno viene ricordato l’imperatore Augusto, che nei geroglifici viene identificato come “Cesare” o come “faraone”.
Questa era solo una piccola panoramica delle maggiori collezioni sull’Antico Egitto presenti nei primi dieci musei al mondo, utile per gli appassionati e i curiosi che vogliano scoprire le meraviglie di quella storica civiltà che ancora oggi ci affascina.
Giuseppe Barone