Lo Haiku è probabilmente il tipo di componimento poetico giapponese più famoso del Giappone. Si tratta di un componimento in tre versi con uno schema sillabico 5/7/5.
In questo articolo parleremo della storia e delle caratteristiche dello Haiku e del suo esponente più famoso: Matsuo Basho.
Indice dell'articolo
Haikai no renga: prima degli Haiku
Le Haikai no renga (俳諧の連歌) erano una delle massime espressioni artistiche del periodo Tokugawa (1600 – 1868). Renga significa poesia a catena, mentre haikai significa comico.
Le Haikai no Renga si aprivano con gli Hokku (発句 5-7-5 sillabe) per poi continuare con vari Wakiku (脇句 con uno schema di 7-7 sillabe).
Le Haikai no renga erano principalmente passatempi per gli aristocratici, e aveva come intento principale far ridere i partecipanti. L’umorismo nelle Haikai si ottiene con la giustapposizione, quindi nei versi di risposta devono esserci temi completamente diversi dai precedenti usando giochi di parole o cambi di registro.
Le regole delle Haikai sono molto complicate. Nello Hokku deve esserci sempre una kigo (季語, parola stagionale) ed una kireji (切れ字 parola che crea cesura).
Tra i principali autori di Haikai abbiamo Yamazaki Soken, che probabilmente era un samurai con un senso dell’umorismo molto spinto; Arakida Moritake, con un umorismo molto sottile, che criticò Soken per i suoi temi scabrosi; Teitoku Matsunaga, un samurai dall’istruzione molto alta che fece anche da insegnante; infine, Nishiyama Soin, la cui poesia era priva di qualsiasi dogmatismo.
Haiku
Matsuo Basho fu il primo a comprendere che lo Hokku fosse un componimento poetico estremamente importante che rappresenta l’intuizione poetica per eccellenza.
Lo Haiku (俳句) è un componimento di 17 sillabe. Lo Haiku deve essere di immediata intelligibilità, in quanto non vogliono significare nulla di profondo.
Un elemento importante delle Haiku è la filosofia Zen: nella filosofia Zen, tutto l’universo sensibile è ridotto a qualcosa di negativo e vengono eliminate le dicotomie, in quanto vi è una totale unità dell’universo.
Proprio per questo, negli Haiku vengono cantati elementi mai presenti in poesia, come ad esempio pulci o zanzare. La contemplazione estetica si ha solo quando si guarda la natura con una mente aperta, rinnegando tutto ciò che si è appreso fino a quel momento. Infatti, è impossibile trovare lo Haiku perfetto, in quanto per scriverne uno bisogna eclissare completamente la propria personalità, il che è impossibile.
Un altro elemento importante dello Haiku è l’armonia con la natura; infatti, devono essere sempre presenti le kigo. Lo Haiku deve farci capire il dove, il quando ed il cosa. Il quando lo si evince dalle kigo; il dove spesso viene sacrificato in quanto lo si capisce dal cosa, ovvero il soggetto della poesia che interagisce con l’ambiente. Il soggetta ha una forte carica significativa, ma non è mai una metafora.
Biografia di Matsuo Basho
Matsuo Basho è il creatore degli Haiku. La parola Basho significa foglia di banano. Scelse questo nome perché, quando divenne un monaco zen, ricevette in dono una foglia di banano.
Matsuo Basho nacque nel 1644 da una famiglia di samurai decaduti, a Ueno.
Diventa membro della scuola Teimon di Teitoku Matsunaga, per poi trasferirsi a Edo per diventare egli stesso un maestro di Haiku, fondando la scuola Shomon.
Lui pubblicò un gran numero di raccolte di opere, come Kai Oi, che è una raccolta di Haiku di vari autori, commentati da Mastuo Basho. Altra raccolta è Sarumino (猿蓑 impermeabile di scimmia), che è considerata la più importante raccolta di Haiku.
Oltre a varie raccolte, Matsuo Basho pubblicò anche vari diari di viaggio. Il suo primo importante diario di viaggio fu il Nozarashi Kiku, che parla di nove mesi di viaggio da Edo al Kansai, per l’anniversario della morte della madre. Durante questo viaggio, Matsuo Basho ha sempre paura di morire, poiché era un viaggio difficile e lui era povero. Durante il viaggio, rinunciò anche ai comfort dell’epoca per vivere come i suoi predecessori.
Stile di Matsuo Basho
Lo stile di Matsuo Basho si basa principalmente sulle kigo e kireji.
Un importante elemento degli Haiku di Matsuo Basho è la poetica della marginalità. Matsuo Basho non segue la moda dell’epoca e non ama le immagini sgargianti tipiche del periodo Edo. Lui ama parlare di figure marginali, come ad esempio i mendicanti.
Anche la giustapposizione con la natura è un elemento importante, ed il paesaggio deve essere cantato senza far trasparire l’autore.
Proprio come gli Hokku delle Haikai no renga, che erano incompleti ed in cerca di risposta, anche gli Haiku di Matsuo Basho sono incompleti e con finali aperti.
Lo stile della poesia di Matsuo Basho può essere diviso in tre periodi:
Il primo periodo è il periodo Fukyo (poeta pazzo) che va dal 1684 al 1688. In questo periodo Matsuo Basho indulge in immagini cupe e principi estetici di epoche precedenti.
Il secondo periodo va dal 1689 al 1691, in cui vi è una fusione del mondo classico e quello contemporaneo.
Terzo ed ultimo periodo della sua poesia è il periodo Karumi (semplicità della vita quotidiana) che va dal 1691 al 1694, anno della sua morte.
La rana di Matsuo Basho: lo Haiku più famoso
古池や
蛙飛び込む
水の音。
L’antico stagno.
Una rana vi salta:
Rumore d’acqua.
La rana di Matsuo Basho è probabilmente lo Haiku più famoso.
Questo Haiku può essere visto come esempio dello stile di Matsuo Basho e di questo tipo di componimento poetico in generale.
Nel primo verso troviamo il dove, il luogo in cui si svolge la poesia, ovvero il vecchio stagno. La rana che salta è sia il cosa che il quando. Infatti la rana è un kigo, poiché è un animale che è presente in primavera.
Bibliografia
Donald Keene, World Within Walls. Japanese Literature of the Pre-Modern Era, 1600-1867, Columbia University Press, New York, 1999