Charlotte Brontë: vita e opere dell’autrice inglese

Nota soprattutto per l’intramontabile classico Jane Eyre, Charlotte Brontë è tra le più celebri autrici della letteratura inglese.

Vita di Charlotte Brontë

Charlotte Brontë nasce nel 1816 a Thornton nel West Yorkshire. E’ la terza di sei fratelli, tra cui le celebri scrittrici Emily ed Anne Brontë. Il padre è un pastore protestante di origini irlandesi, la madre proviene da una ricca di famiglia della Cornovaglia. Dopo la morte di quest’ultima nel 1821, i fratelli Brontë vengono accuditi dalla zia materna.

Nel 1824 l’esperienza presso la Clergy Daughter’s School di Cowan Bridge porta alla morte delle sorelle maggiori Maria ed Elizabeth. Le spaventose condizioni dell’istituto incidono però anche sulla salute, fisica e psicologica, della stessa Charlotte e della sorella minore Emily ispirando la scrittrice per la stesura del suo capolavoro Jane Eyre.

La carriera di istitutrice

Nel 1831 si iscrive alla scuola di Miss Wooler di Roe Head dove pochi anni dopo, nel 1835 otterrà un posto di insegnante.
Dopo gli anni di formazione Charlotte inizierà a lavorare come istitutrice presso famiglie benestanti e saranno proprio queste sue prime esperienze a fornire le basi per i suoi romanzi. Questi ultimi sottolineano infatti le numerose difficoltà delle giovani donne che tra il diciottesimo e diciannovesimo decisero di dedicarsi a questa professione. Questo è un aspetto che Charlotte sottolinea in particolare negli scambi epistolari con sua sorella Emily.

I romanzi

È proprio insieme a quest’ultima che si reca a Bruxelles nel 1842 per studiare il francese e dove si innamorerà del suo insegnante. A questa esperienza molto probabilmente sarà ispirato il romanzo Il Professore: il primo romanzo scritto nel 1844 ma inizialmente rifiutato. La prima opera ad essere subito pubblicata con lo pseudonimo Currer Bell ( che userà anche per tutte le altre opere) è infatti il suo capolavoro Jane Eyre, nel 1847. In seguito, ad essere pubblicati saranno Shirley e Villette. Tra il 1848 e il 1849 tre lutti colpiscono la scrittrice: il primo ad ammalarsi è il fratello Patrick; in seguito si spegneranno anche le sorelle Emily ed Anne.

Gli ultimi anni

Nel 1854 sposa, in seguito a delle tensioni con il padre, il riverendo Nicholls e incinta del primo figlio muore nel 1855. Le cause della morte saranno inizialmente attribuite alla tisi, malattia anche nota come tubercolosi. Ad oggi però si ritiene che la scrittrice sia morta di iperemesi gravidica, una condizione che affligge le donne in gravidanza causando vomito, disidratazione, perdita di peso comportando infine la morte.

L’amicizia con Elizabeth Gaskell

Nel corso della sua vita Charlotte Brontë strinse una forte amicizia con l’autrice coeva Elizabeth Gaskell. È a lei che nel 1857 si deve la pubblicazione dell’opera The Life of Charlotte Brontë. Questa biografia resta ad oggi il più acclamato e significativo studio sulla vita della scrittrice e per la critica si costituisce come l’opera a cui si deve la creazione del mito brontiano. Di recente in Italia è stata pubblicata in una nuova traduzione dalla casa editrice Neri Pozza con il titolo Vita di Charlotte Brontë. 

Opere di Charlotte Brontë

  • Jane Eyre, 1847
  • Shirley, 1849
  • Villette, 1853
  • Il Professore, 1857 (postumo)
  • Emma 1853 (postumo ed incompleto)

Jane Eyre: il capolavoro di Charlotte Brontë

Pubblicato nel 1847 Jane Eyre è il classico della letteratura inglese che ancora oggi appassiona i lettori di tutto il mondo. L’opera rientra nel genere del romanzo di formazione perché segue le vicende dell’orfana Jane Eyre dall’infanzia fino all’età adulta raccontando i momenti più importanti della sua vita e gli ostacoli affrontati dalla protagonista.

La trama del romanzo

L’orfana Jane vive con la crudele zia Sarah. Negli anni presso il terribile collegio di Lowood conoscerà Helen Burns che morirà in seguito ad un’epidemia di tubercolosi. Qui Jane completerà i suoi studi inizierà la carriera di insegnante. Il bisogno di indipendenza e libertà la spingeranno verso Thornfield Hall dove Jane diventerà l’istitutrice di Adele, figlioccia del padrone della tenuta Edward Rochester. L’uomo chiederà la mano di Jane, ma il giorno delle nozze si scoprirà che egli è già sposato con Bertha, segregata in soffitta a causa della sua pazzia. Seppur innamorata Jane lascerà la tenuta e verrà accolta dal reverendo St. John Rivers, finché non riceverà l’eredità di un defunto zio. Rifiutata la proposta di matrimonio di John, Jane tornerà a Thornfield Hall che è stata quasi distrutta da un incendio, appiccato da Bertha. Morta la moglie e diventato cieco Rochester, Jane tornerà da lui. I due si sposeranno e avranno un figlio. 

Temi di Jane Eyre

Eroina indipendente e passionale, Jane Eyre è certamente un personaggio della letteratura di metà Ottocento che si muove controcorrente. Dalla prima all’ultima pagina, il lettore è testimone delle vicissitudini di Jane: dall’infanzia difficili al matrimonio con l’amato Mr. Rochester. Negli anni numerosi critici hanno fornito le più disparate interpretazioni del romanzo e hanno permesso di individuare alcuni aspetti e temi fondamentali. Prima tra tutti è stata evidenziata la qualità protofemminista del romanzo.

Sebbene il femminismo, inteso come movimento sociale e culturale non fosse ancora sorto, Jane incarna ideali che hanno una matrice femminista. Nel corso del romanzo più volte esternerà il suo bisogno di libertà; donna resiliente e dalla spiccata moralità deciderà infatti di abbandonare il signor Rochester dopo aver scoperto del suo matrimonio con Bertha. Nessuna rete può intrappolare lei che sa di essere una libera creatura umana.

Bertha Mason: alter ego di Jane

È proprio il misterioso personaggio di Bertha Mason ad aver stimolato alcune tra le più interessanti interpretazioni del romanzo. La donna di origine giamaicana che vive nella soffitta di Thornfield Hall è infatti considerata il doppelgänger di Jane. Se quest’ultima rappresenta razionalità e moralità, Bertha incarna tutti quegli istinti che la società impone di reprimere.

È un personaggio che, considerate le sue origini, ha delle chiare implicazioni coloniali. Negli anni in cui il romanzo viene scritto e pubblicato la Gran Bretagna è infatti la più grande potenza imperialista; non stupisce quindi che Bertha rappresenti tutti gli stereotipi tipicamente associati alle popolazioni indigene, come pazzia e irrazionalità. La figura di Bertha Mason, insieme ad altri elementi, conferisce al romanzo una qualità gotica.

Le figure maschili in Jane Eyre

Ovunque pare che Jane debba costantemente cercare di liberarsi da figure patriarcali. Negli anni presso il collegio Lowood Jane, insieme alle altre collegiali, deve fare i conti con il signor Brocklehurst, odioso preside della scuola. Egli tormenta costantemente le bambine facendole vivere in condizioni terribili, ma per tutto il tempo resterà convinto di rispettare la volontà di Dio. L’uomo è la perfetta incarnazione dell’ipocrisia vittoriana.

A Thornfield Hall lo scontroso Rochester cercherà di ingannare Jane chiedendo la sua mano sebbene nasconda la prima nonché legittima moglie Bertha. Da lui Jane tornerà solo dopo aver raggiunto l’indipendenza economica ed intellettuale.

Quando fuggirà ad accoglierla sarà invece il reverendo John Rivers. Quest’ultimo dimostrerà sempre di voler sopprimere Jane e cercherà inevitabilmente, ma senza successo, di sposarla.

Adattamenti cinematografici di Jane Eyre

Jane Eyre interpretata da Mia Wasikowska

Tra il 1910 e il 1914 sono tre i film muti – due sono cortometraggi – che si ispirano al capolavoro di Brontë. Nel 1921 è invece il pittore e regista Hugo Ballin a scegliere l’opera come soggetto del suo film, mentre nel 1934 è il celebre regista statunitense Christy Cabanne a dirigere il quinto film su Jane Eyre.

Sono rispettivamente del 1943 e del 1970 invece il film La porta proibita, ritenuto il più celebre adattamento cinematografico del romanzo e il film per la televisione Jane Eyre nel castello dei Rochester.

Nel 1996 l’attrice Charlotte Ginsburg interpreta Jane Eyre nell’omonimo film diretto dal regista italiano Franco Zeffirelli. L’ultima trasposizione televisiva dal titolo Jane Eyre risale al 2011 diretta dal regista Carry Fukunaga e con protagonisti Mia Wasikowska e Micheal Fassbender.

Shirley, il romanzo sociale di Brontë

Pubblicato nel 1849 Shirley è considerato il romanzo sociale di Charlotte Brontë. Nello Yorkshire del diciannovesimo secolo le vicende di Robert, Caroline e Shirley si legano. Robert è un imprenditore tessile che vive con sua sorella Hortense. Nel tentativo di apportare delle migliorie nella sua fabbrica sfruttando il processo di meccanizzazione (l’opera è ambientata nel periodo del luddismo) gli operai si rivolteranno contro di lui.

La timida Caroline, sua cugina, è segretamente innamorata di lui. La ragazza conoscerà la ricca e bella ereditiera Shirley, apparentemente sempre più complice di Robert. Presto compariranno anche Henry, cugino dell’ereditiera, e Louis Moore, suo precettore e fratello di Robert ed Hortense.

A Londra per affari Robert sarà vittima di un incidente; tornato a casa confesserà il suo amore per Caroline che accetterà di sposarlo. Shirley invece, contro il parere di suo zio, sposerà Loius Moore.

Villette, il romanzo psicologico di Charlotte Brontë

Il romanzo fu pubblicato nel 1853 e come vedremo la vicenda è molto simile a quella del romanzo Il Professore. La protagonista è infatti la l’orfana Lucy Snowe, che dopo la morte dei genitori decide di trasferirsi nella città fittizia di Villette. Qui troverà lavoro come governante presso la scuola di Madame Beck. Ben presto le sue qualità le permetteranno di diventare insegnate di inglese presso la stessa scuola. Nello stesso istituto Monsieur Paul Emanuel insegna letteratura inglese.

I due si innamoreranno ma le loro fedi religiose, lui cattolico e lei protestante, rappresenteranno sempre un ostacolo. Prima di partire per Guadalupe Paul lascerà a Lucy una casa dove lei possa realizzare la sua scuola ed essere indipendente attendendo il suo ritorno. Ciononostante, Lucy riceverà un’inaspettata eredità che userà per trasformare la sua scuola in un collegio e l’amato Paul non farà mai ritorno.

Temi e ricezione del romanzo

Come abbiamo già detto, Villette è considerato il romanzo psicologico di Charlotte Brontë. La critica culturale Claire Fallon, in un articolo scritto per Huffington Post ha definito questo romanzo il vero capolavoro della scrittrice. Allo stesso modo la scrittrice modernista Virginia Woolf parla di Villette come del romanzo migliore della scrittrice.  Anche tra i temi di Villette troviamo la legittimazione femminile, sebbene Lucy si contraddistingua nettamente da Jane Eyre. Secondo Fallon infatti Lucy è l’unica eroina brontiana a liberarsi davvero dall’obbligato destino domestico.

All’inizio della vicenda Lucy è colpita da una devastante perdita familiare che la rende orfana e povera. La sua resilienza però le permetterà di riappropriarsi della sua vita, di trovare un lavoro e una casa.

Il Professore, il primo romanzo di Brontë

Pubblicato nel 1857 Il Professore è in realtà il primo romanzo di Charlotte Brontë. Inizialmente infatti fu rifiutato poiché considerato troppo realistico. Il protagonista è William Crimsworth: primo ed unico narratore maschile utilizzato da Brontë. L’opera ha chiari riferimenti autobiografici: William è infatti un colto professore che dallo Yorkshire si trasferisce in Belgio per insegnare in un istituto femminile.

Qui si innamora della promettente studentessa Frances Henri. Le ostilità da affrontare saranno tante, ma alla fine coroneranno il loro amore. La storia si ispira alle vicende vissute dalla stessa Brontë negli anni trascorsi in Belgio per studiare la lingua francese.

Emma, l’ultimo romanzo di Brontë

Emma è l’ultima prova letteraria a cui Charlotte Brontë iniziò a lavorare nel 1853, ma la scrittrice riuscì a portare a termine solo i primi due capitoli prima di morire. Negli anni però due autrici hanno scritto delle opere per completare il romanzo rimasto incompleto. La prima fu Constance Savery che nel 1980 pubblicò Emma scritto da Charlotte Brontë and Another Lady. Nel 2003 invece è la volta di Claire Boylan con l’opera dal titolo Emma Brown.

Fonti
Charlotte Bronte – Wikipedia
Shirley (romanzo) – Wikipedia
ThoughtCo.com – Villette: Charlotte Bronte’s Lesser Known Masterpiece
Articolo di Claire Fallon per Huffington Post – This Charlotte Bronte’s Novel is Way Better than Jane Eyre
Film basati su Jane Eyre – Wikipedia
Il ProfessoreFazi Editore
The Mistery of Thornfield: Representation of Madness in Jane Eyre– Valerie Beattie

Roberta Natalia Macari