Cosenza, la più grande delle province della Calabria, è tra le città più attive e vive della regione e dell’Italia meridionale. Ricca di storia e bellezze, affonda le sue origini nell’epoca della presenza dei coloni greci al Sud, testimoniandola attraverso la cultura e la centralità che assume nel suo territorio.
Si parla spesso molto poco delle città del Mezzogiorno e delle meraviglie, più o meno nascoste, che vi si possono ammirare. Per questo qui andremo a scoprire alcuni dei luoghi che è possibile visitare a Cosenza. Magari qualcuno potrebbe sceglierla come prossima meta turistica.
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Un po’ di storia di Cosenza
La città è situata a sud del Vallo del Crati, fiume molto caro alla popolazione e in cui confluisce il Busento. Il centro abitato si trova a circa metà strada tra l’altopiano della Sila e la costa tirrenica della Calabria. Cosenza, come vedremo, presenta un borgo antico posto più in alto rispetto alla nuova zona urbana. La città caratterizzata da grandi spazi e un misto tra antico e innovazione architettonica.
La zona fu occupata nel 330 a.C. da Alessandro di Epiro, zio del ben noto Alessandro Magno, per poi essere sottomessa dai Romani nel 204 a.C. In seguito, fu invasa dai Goti guidati da Alarico, per poi subire, come altre aree del Sud Italia, l’avvicendamento tra Longobardi, Bizantini, Normanni, Svevi e infine gli spagnoli. Già da questo brevissimo accenno si comprende quanto siano ricche di spunti la storia e la cultura di Cosenza.
Diamo un’occhiata ad alcuni dei luoghi che caratterizzano la città e la rendono una vera perla del Mezzogiorno.
Il borgo antico di Cosenza Vecchia
Il centro storico di Cosenza, anche conosciuto come Cosenza Vecchia, rappresenta il nucleo originario di fondazione della città. Esso si è sviluppato tra i colli situati tra il fiume Crati e il fiume Busento. Si trova sotto la fortezza del Castello normanno-svevo, che poi andremo a conoscere meglio.
L’antico centro abitato è formato da un intrico di strade, tra le quali sorgono numerosi palazzi signorili, chiese, piazze e molto altro. Le vie principali sono Corso Telesio che è diviso dalla piazza del Duomo, circolare e intervallata da scalinate. Piazza XV Marzo presenta al centro la statua del filosofo Bernardino Telesio, ospita il teatro comunale Alfonso Rendano, il palazzo del Governo e il parco storico di Villa Vecchia. Ma vediamo gli altri luoghi d’interesse che rendono Cosenza un vero gioiello del sud.
Castello Normanno-Svevo
Il castello Normanno Svevo è una fortezza con una storia millenaria. Fu costruito già a partire dall’XI secolo dai Normanni, su una costruzione preesistente, ossia la roccaforte dei Brettii. Lo stile dell’interno, non appena si entra, è quello tipico delle costruzioni cistercensi. Ancora oggi questa antica costruzione di Cosenza conserva una delle due torri ottagonali, simbolo dell’architettura del periodo federiciano, la prima in assoluto progettata per il castello.
Il grande imperatore Federico II di Svevia, si occupò non solo della ricostruzione del Castello ma anche della Chiesa Cattedrale, entrambi realizzati nel periodo normanno e distrutti dal terribile terremoto del 1184.
Duomo di Cosenza
Il Duomo di Cosenza è tra i più noti e particolari edifici sacri dell’Italia del sud ed è stato dichiarato sito di interesse culturale dall’UNESCO nel 2011. L’edificio è situato in Piazza Duomo, un tempo cuore pulsante della città. Le sue origini non sono ad oggi note, ma secondo gli studi architettonici e le numerose pubblicazioni degli anni ’40 del ‘900, si ritiene che sia un’opera della metà dell’XI secolo.
La facciata presenta una divisione in tre parti, corrispondente alla divisione interna in tre navate, ed è sovrastata da un antico rosone inizialmente compresente a due rosoni più piccoli. Lo stile, come per il castello, è quello gotico cistercense e all’interno si trova la cappella della Madonna del Pilerio. Qui è possibile ammirare l’omonimo dipinto su tavola, fonte di un culto unico che meriterebbe un approfondimento a parte per la sua particolarità.
Sempre all’interno della Chiesa si può ammirare, lo splendido mausoleo della regina Isabella d’Aragona. Nel 2022 si sono festeggiati gli 800 anni dalla nascita del duomo, sorto nel 1222, attraverso un intero anno giubilare ricco di eventi, convolgendo i vari enti storici della città.
Museo diocesano di Cosenza
Il Museo Diocesano di Cosenza è situato tra il Palazzo Arcivescovile e la Chiesa Cattedrale ed è un luogo di sintesi tra il passato della città e la sua contemporaneità. Le varie sale del museo ospitano numerose opere recuperate in alcune Chiese della Diocesi. Inoltre sono presenti tele, argenterie, paramenti commissionati dagli arcivescovi cosentini nel corso della storia, tra cui il cosiddetto calice “del Papa”.
In una sala semicircolare è custodita la preziosa Stauroteca, detta anche croce reliquario, opera unica in oro sbalzato e cristallo di rocca del XII secolo. La tradizione vuole sia stata donata dall’imperatore Federico II in occasione della consacrazione della Cattedrale e, pertanto, è diventata l’emblema della città.
Teatro comunale di Cosenza (Rendano)
Il Teatro Comunale è intitolato al pianista e compositore Alfonso Rendano, inventore del terzo pedale del panoforte. Il 16 novembre 1976 venne riconosciuto come teatro di tradizione in quanto punto di riferimento artistico e musicale della città di Cosenza. Sul suo palco si tengono performance di musica lirica, di prosa classica, sinfonica, opera, jazz e non solo, con numerosi artisti e orchestre di grande fama.
La storia del Teatro Alfonso Rendano di Cosenza iniziò il 20 Novembre 1909, con la prima opera rappresentata, cioè l’ Aida di Giuseppe Verdi. Nel 1935 il teatro assunse l’odierna denominazione. Vari artisti vi si sono esibiti, tra cui il famosissimo Mario Del Monaco, almeno fino alla Seconda Guerra Mondiale, quando il Rendano subì numerosi bombardamenti e conseguenti gravissimi danni. La ricostruzione cominciò a partire dal 1960, restituendo a Cosenza la bellezza del suo cuore culturale, ancora oggi pulsante.
Galleria Nazionale di Cosenza
Questo museo è locato nel prestigioso Palazzo Arnone. Vi si accede attraverso un grande androne con volta a botte, su cui è dipinto lo stemma del Reame di Napoli, risalente al 1755. La Galleria presenta la collezione dei dipinti che, a partire dagli anni ’80, sono stati acquisiti dallo Stato. Sono documentati i momenti più significativi dell’arte italiana, ovviamente con un grande risalto ad artisti e movimenti meridionali, dal Cinquecento al Novecento.
La galleria annovera opere di Mattia Preti, Sebastiano Conca, Pietro Negroni, Corrado Giaquinto, Luca Giordano, Umberto Boccioni e altri esponenti dell’arte di Cosenza. Sono fruibili gratuitamente da tutti, ma purtroppo mai valorizzate quanto meriterebbero.
Cosenza nuova: dall’antico al contemporaneo
La zona nuova di Cosenza presenta elementi di continuità con il borgo vecchio, partendo dal noto Corso Mazzini, cuore pulsante della vita diurna e notturna della città, così come la chiesa di Santa Teresa.
Il Museo all’Aperto Bilotti, ad esempio, è stato realizzato in seguito alla ristrutturazione di una delle arterie principali della città di Cosenza, Corso Mazzini, che è stata dichiarata isola pedonale nel 2002. La sua inaugurazione risale al 2006 e il museo si compone di opere provenienti dalla collezione donata al comune dai mecenati cosentini Carlo ed Enzo Bilotti, e da altre acquisizioni posteriori.
Tra le sculture che sono esposte figurano opere di Salvador Dalì, Giorgio De Chirico, Mimmo Rotella, Pietro Consagra, Amedeo Modigliani, Giacomo Manzù. Le sculture sono esposte al pubblico lungo la strada, per mezzo di piedistalli e targhe descrittive e sono, di fatto, riproduzioni di originali contenuti, per lo più, nella Galleria Nazionale.
Corso Mazzini sfocia poi nella grande e moderna Piazza Bilotti, su cui si affacciano numerosi negozi e che presenta una caratteristica forma quadrata con i bordi sollevati, come un fazzoletto. Il suo rifacimento è molto recente e non è piaciuto a tutti i cittadini, ancora nostalgici della vecchia e spianata Piazza Fera.
Museo Multimediale
Sotto Piazza Bilotti, nel cuore della città, sorge il recente Museo Multimediale, il quale è il fiore all’occhiello di Cosenza. Si tratta di uno spazio coinvolgente e multisensoriale, in cui è possibile “vivere” le esperienze del passato in un viaggio virtuale e tecnologico. La storia, la cultura e l’arte sono raccontate in modo innovativo e in chiave moderna attraverso gli strumenti più avanzati.
Le immagini che si proiettano negli spazi appositi di questo museo sono, in tal modo, altamente realistiche che sono definite lo specchio della città. La struttura ha una capienza di oltre mille visitatori e la sua inaugurazione è recentissima, del 2018.
Ponte di Calatrava
A Cosenza, dal 2018, spicca sullo skyline della città, il ponte strallato più alto d’Europa, ideato e progettato dall’architetto valenciano Santiago Calatrava. Costruito in acciaio e cemento, è lungo 103 metri ed è sorretto da un’antenna in acciaio alta 104 metri e arriva a pesare 800 tonnellate. La sua struttura collega le due sponde del fiume Crati, permettendo un rapido collegamento della periferia al centro.
Dall’antenna, la quale è inclinata di 52 gradi, dipartono gli stralli, in modo da conferire al ponte una particolare forma, associata dallo stesso Calatrava ad un’arpa gigante. Il nuovo ponte si inserisce in un progetto di riqualificazione di una zona marginale della città.
Gastronomia di Cosenza
Ora è il momento di parlare di cibo, sia dolce che salato. Sono numerosi i piatti tipici calabresi e cosentini, da gustare e apprezzare per i loro sapori. La tavola cosentina offre un’eccellente esperienza di gusto grazie ai suoi molti prodotti. Il connotato più caratteristico della cucina calabrese è senza dubbio il peperoncino piccante, presente in moltissime ricette e che è quasi un luogo comune della Calabria intera.
Cosenza è una città la cui tradizione gastronomica è di tipo contadino-montanara, data la vicinanza della Sila. Molti piatti sono a base di funghi rositi della Sila, ma la vera regina della tradizione è la pasta fatta in casa, condita con specialità come “rape e sasizza”.
Meno diffusa è la cucina di mare, ma per gli amanti del pesce consigliamo di provare il baccalà alla cosentina.
Anche il dolce ha la sua parte: tra le varie specialità proposte dalla tradizione ci sono prelibatezze i ginetti, ossia ciambelle ricoperte di glassa, le zeppole di San Giuseppe, i cuculi e sono diffusi anche i dolci a base di fichi. Ovviamente non possono mancare i vini della zona, come quello di Donnici, con la sua sagra, o le produzioni proprie dell’area silana.
Fiera di San Giuseppe
A Cosenza, dal 15 al 19 marzo di ogni anno, si svolge la tradizionale Fiera di San Giuseppe, la quale richiama numeorosi visitatori anche da fuori città. Tra le bancarelle del grande mercato di primavera, con oltre 600 espositori, si trovano prodotti di artigianato locale e tanta enogastronomia.
In questo periodo la città si anima di eventi collaterali che richiamano le tradizioni, in un clima di grande gioia. La fiera, infatti, non è per la città solo un semplice evento commerciale, ma un momento di partecipazione identitario per tutta Cosenza.
Mito di Alarico
Si tratta di una leggenda che è assunta quasi a verità nella città di Cosenza; ha portato turisti da ogni parte del mondo alla ricerca della tomba del re Alarico. Secondo il mito, in pieno centro storico, in fondo al fiume Busento, sarebbe stato seppellito il re dei gotico con il suo cavallo, l’armatura e i tesori raccolti nelle guerre.
Storicamente siamo nel 410 d.C., quando l’esercito dei Goti guidati dal re Alarico, dopo aver saccheggiato Roma, si spostò verso sud per raggiungere l’Africa. Giunti a Cosenza, re e soldati contrassero la malaria, essendo tutti seppelliti nell’alveo del fiume, per non diffondere il segreto. Da allora si tramanda questo mito e, dal 2016, nel punto di congiunzione tra il fiume Crati e il Busento, spicca la Statua di Alarico, fortemente voluta dal comune
Insomma, come avete visto Cosenza è una città ricca, interessante, piena di storia e cutura, sicura meta di turisti alla ricerca di qualcosa di nuovo.
Giuseppe Barone