Mina, ieri e oggi: biografia e storia della cantante italiana

Mina, ieri e oggi” è una delle ricerche che maggiormente vengono fatte circa una delle più grandi artiste della musica italiana. In questo articolo racconteremo la biografia della Tigre di Cremona, percorrendo le tappe fondamentali della sua storia, un viaggio tra ieri e oggi. Racconteremo la storia di un’artista che con le sue canzoni ha saputo oltrepassato i confini territoriali, diventando una star internazionale.

Le origini di Mina: l’infanzia a Cremona

Anna Maria Mazzini nasce nel comune lombardo di Busto Arsizio il 25 marzo 1940, da Giacomo Mazzini e Regina Zoni, originari di Cremona.  Nel 1943, la coppia fa ritorno nella città natale dove la futura Mina cresce maturando le sue prime passioni. All’età di tredici anni si iscrive alla società sportiva dei Canottieri Baldesio. Qui prese lezioni di nuoto, diventando un’ottima nuotatrice. Mentre matura la sua passione per lo sport, sotto la guida della nonna Amelia che era una cantante lirica, Mina si avvicina alla musica. Per scelta della stessa nonna, prese inizialmente lezioni di pianoforte che però non l’appassionarono. Concluse le scuole medie presso il collegio della Beata Vergine, Mina iniziò a frequentare l’istituto tecnico commerciale “Eugenio Beltrami” di Cremona, ma non contenta del percorso di studi, alla fine del quarto anno lasciò la scuola, dedicandosi allo studio del canto.

Gli anni Cinquanta: l’esordio e Baby Gate

Durante l’estate del 1958 presso Forte dei Marmi, una sera gli amici la sfidarono a salire sul palco del locale La Bussola subito dopo l’esibizione dell’orchestra di Don Marino Barreto Junior. Nonostante una iniziale titubanza, Mina decise di accettare la sfida esibendosi senza imbarazzo. Dimostrando di possedere una vocalità particolare, portò il proprietario del locale a decidere di farla esibire in altre serate. Da quelle esibizioni emersero estro e musicalità tanto che nel mese di settembre, decise di formare il complesso degli Happy Boys. Il debutto vero e proprio avvenne il 23 settembre 1958, a Rivarolo del Re: l’esibizione di Mina fu talmente coinvolgente, che il pubblico ne rimase affascinato.

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Mina alias Baby Gate

Fu in quella occasione che il presidente dell’Italdisc, Davide Matalon, colpito dal talento della giovane decise di farle incidere quattro pezzi. Mina registrò così, Be Bop a Lula e When con lo  pseudonimo di Baby Gate  e Non partir e Malatia con il nome d’arte Mina. Dato il successo dei due brani in italiano, Matalon le fece firmare un contratto di tre anni. Sin dagli inizi della sua carriera, Mina ottenne il soprannome de La Tigre di Cremona. Il soprannome, probabilmente, si deve alla vocalità inimitabile di Mina basata su un timbro graffiante e al contempo agile. Nel frattempo, come era ormai consuetudine nella politica delle case discografiche, anche l’Italdisc propose ai propri artisti alcuni brani lanciati al Festival di Sanremo. A Mina vennero affidati Tua e Nessuno che stravolse con la sua carica esplosiva. Il successo di Mina e l’avvento del rock and roll in Italia con la schiera di cantanti denominati urlatori fecero si che Mina prevalesse su Baby Gate nel mercato discografico.  L’ultimo 45 giri inciso come Baby Gate fu Splish Splash.

Gli unici Sanremo di Mina

Nel 1960, all’apice della popolarità, approdò al Festival di Sanremo, come debuttante di lusso, presentando due canzoni: Non sei felice in doppia esecuzione con Betty Curtis e È vero. Per  Mina fu  un successo: per la richiesta dei suoi dischi, l’Italdisc fu costretta ad aumentare la pubblicazione mensile di nuovi 45 giri. Nel 1961 tornò in gara al Festival di Sanremo dove la stampa la diede subito per vincente. In gara con Le mille bolle blu e Io amo tu ami, non riuscì ad ottenere, però, il successo preannunciato. In particolar modo, la canzone Le mille bolle blu, risultò troppo moderna per il pubblico sanremese.

Mina – Sanremo 1961

I giornalisti, inoltre, iniziarono a contrapporla in modo negativo a Milva. I giudizi e le pressioni della stampa portarono Mina alla decisione di non partecipare più alla kermesse sanremese. Nonostante il bilancio negativo del Festival, Le mille bolle blu raggiunse le vette delle hit parade. In quegli stessi anni, Mina incise anche Il cielo in una stanza. Il brano scritto da Gino Paoli  raggiunse la prima posizione e diventò il 45 giri più venduto dell’anno. La canzone rappresentò il graduale passaggio di Mina dal mondo degli urlatori a quello della canzone d’autore raffinata.

L’esordio televisivo

Dopo una tournée internazionale che la vide esibirsi in Giappone e in America Latina, Mina fece ritorno in Italia dove prese parte al programma televisivo Studio Uno che la consacrò non soltanto come cantante ma come una vera e propria diva della televisione. Nell’estate del 1962, conobbe l’attore Corrado Pani. Pani era, però, sposato con l’attrice Renata Monteduro ma quando l’attore iniziò a frequentare la cantate risultava essere già separato. Nonostante ciò, le voci di una loro relazione confermata dalla nascita del primogenito Massimiliano nel 1963, causarono l’allontanamento di Mina dalla televisione di Stato. Il pubblicò le continuò a manifestare affetto tanto che l’anno seguente ritornò in TV. Dopo la nascita di Massimiliano, però, la relazione con Pani entrò in crisi e i due si lasciarono poco dopo.

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Mina e Corrado Pani

Nel 1965, prese nuovamente la guida della conduzione di Studio Uno. Durante il programma Mina eseguì diversi brani di successo del proprio repertorio come Brava e si cimentò in diversi sketch comici. Il 1965 se per la carriera rappresentò un periodo di grandi successi, nell’ambito della vita privata fu segnato da un tragico evento: il fratello Alfredo morì a causa di un incidente stradale. Nonostante lo choc, Mina continuò a lavorare come aveva sempre fatto. Il 1968 è l’anno dei festeggiamenti per i suoi primi dieci anni carriera che furono celebrati con una speciale esibizione nel locale che l’aveva vista nascere, La Bussola. Proprio in occasione del suo decennale, venne registrato il primo album dal vivo. Mina alla Bussola dal vivo rappresenta il primo disco live realizzato da una cantante italiana.

Gli anni Settanta: il ritiro dalle scene

Durante gli anni Settanta, Mina diventa sempre più sensuale e sexy venendo scelta come musa ispiratrice degli autori Mogol e Battisti. Proprio per la Tigre di Cremona, il duo compose capolavori come Insieme, Io e te da soli, Amor mio e La mente torna. Nel 1972, iniziò a girare la notizia di un presunto allontanamento di Mina dalle scene musicali. In quell’anno continuò, però, a prendere parte ad esibizioni da vivo e a programmi televisivi. Il 1974 fu impegnata nel suo programma per la tv, Milleluci, condotto insieme alla collega Raffaella Carrà. La sigla del programma, Non gioco più,  apparve essere un annuncio del suo immediato ritiro.

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Mina e Raffaella Carrà – Milleluci

Nel 1975 Mina incise il brano più importante della sua carriera, L’importante è finire. La collaborazione con Cristiano Malgioglio si ripetette nel 1978 con il brano Ancora ancora ancora con il quale si congedò dalla televisione. Il 1978 fu, però, l’anno del ritorno di Mina alle esibizioni dal vivo che si conclusero a Marina di Pietrasanta. In quell’occasione, infatti,  la Tigre di Cremona apparve per l’ultima volta su un palco.

Gli anni Ottanta, Novanta e Duemila: la voce di Mina risuona ancora

Nonostante il ritiro, Mina continua a incidere brani musicali che riescono ad ottenere nonostante la sua assenza fisica un notevole successo. Dalla fine degli anni Novanta, la produzione musicale vide un continuo alternarsi di album composti da brani inediti e monografie dedicate a diversi generi musicali e a importanti personalità del repertorio musicale internazionale. Nel 2001, dopo più di vent’anni, Mina decise di riapparire in pubblico attraverso Internet. Infatti, la cantante fece trasmettere sul portale Wind alcune sue sessioni di registrazione. Da quest’ennesimo evento speciale, Mina produsse per il mercato il DVD Mina in studio, con ottenne un record di vendite. Nel 2004 si confermò essere una delle artiste più amate in Italia: la raccolta The Platinum Collection, superò le 600mila copie vendute segnando un ulteriore record in un periodo storico in cui l’industria discografica era in crisi.

Mina oggi

Oggi, Mina a distanza di anni rappresenta una delle artiste più rappresentative della canzone italiana. Riesce a giocare con i generi e stili mantenendo la sua identità inalterata. Esempio e mito per le nuove generazioni, nel 2023 ha inciso il brano Un briciolo di allegria con l’idolo della Generazione Z, Blanco. Il singolo ha raggiunto fin dalla sua pubblicazione la prima posizione della classifica FIMI. La sua musica e la sua voce continuano ad accompagnarci e ad emozionarci. Ad oggi, poche sono le notizie circa il suo privato. Sappiamo, però, che è nonna di Axel ed Edoardo, figli del primogenito Massimiliano e che Axel l’ha resa bisnonna nel 2018 di una bambina di nome Alma.

Ciro De Liddo

BIBLIOGRAFIA: BORGNA GIANNI, L’Italia di Sanremo, Cles, Mondadori, 1998 / CERCHIARI LUCA, Mina – Una Voce Universale, Mondadori, 2020

SITO: minamazzini.it

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