Samarcanda: storia, monumenti, per cosa è famosa e cosa vedere

La città di Samarcanda nell’odierno Uzbekistan è una delle città più antiche del mondo. Conserva la memoria di molti eventi storici e di tre grandi conquistatori: Alessandro Magno, Gengis Khan e Tamerlano. Essendo per molti secoli un centro di arte e scienza del mondo islamico, presenta una vastità di monumenti culturali da scoprire. Dal 2001 fa parte del patrimonio culturale dell’UNESCO con il nome “Samarcanda: un crocevia di culture”. Scopriamo la storia e i luoghi da vedere della città più ricca nella Via della seta!

Cosa significa Samarcanda?

Secondo una versione il nome “Samarcanda” risale alla lingua sogdiana e deriva dalle parole asmarа́ (“pietra” o “roccia”) e kand (“fortino” o “città”). Nelle fonti in greco antico la città è chiamata Μαράκανδα (Maracа́nda). Nelle fonti del periodo medievale alla città viene dato il nome di Semiz-kent, ovvero “città ricca” in turco.

Storia di Samarcanda

Alessandro Magno e Via della seta a Samarcanda

Samarcanda è una delle città più antiche esistenti al mondo: i primi insediamenti risalgono a VII secolo a.C.. La città propriamente detta fu costruita dai sogdiani, l’antico popolo di stirpe iranica, nella zona che oggi è conosciuta come Afrasiab. Samarcanda è menzionata come la capitale di Sogdiana nel libro sacro del zoroastrismo – Avestā.

In seguito la città vede il succedersi delle varie grandi potenze nella regione. Prima cadde sotto il dominio del primo impero persiano, fino all’arrivo di Alessandro Magno, che sconfiggendo i persiani, si impadronì della regione di Battriana. Nonostante la resistenza dei sogdiani, nel 329 a.C. greco-macedoni entrarono a Samarcanda.

I sogdiani divettarono i veri protagonisti del commercio nella regione e dello stabilimento della famosa Via della seta, e Samarcanda diventò uno dei punti principali per il flusso dei merci tra Europa e Cina. Si dice che le fiorenti vie commerciali furono stabilite dai sogdiani ancor prima della conquista alessandrina.

Da Califfato arabo a Gengis Khan

Fino al VI secolo d.C. la città fu occupata a vicenda dai vari popoli iranici, quando nella regione arrivarono i popoli turchi. Samarcanda dipendeva dai Khaganato turco e Khaganato turco occidentale. Nel 712 avvenne una svolta cruciale per Samarcanda, quando fu conquistata dagli invasori arabi guidati da Qutayba ibn Muslim. Da questo momento iniziò l’islamizzazione della città e la crescente influenza del Califfato arabo contro persistente resistenza da parte dei khan turchi.

Nell’875 fu formato lo stato, un vassallo del Califfato arabo, governato dalla dinastia di provenienza persiana – Samanidi. L’arte, la scienza, la teologia, i prodotti d’artigianato presentano tale raffinatezza in questo periodo dell’influenza araba e islamica che esso può essere chiamato il “rinascimento islamico”. A Samarcanda apparvero famosi teologi musulmani del tempo. Sotto il governo di Samanidi qui producevano le sue opere i famosi poeti persiani Firdusi e Rudaki.

Dopo la caduta della dinastia Samanide allafine del 900, avvenne al potere la dinastia turca di Karakhanidi. In questo periodo vennero costruite le splendide opere architettoniche. Alla corte karakhanide si recò uno dei più brillanti intellettuali del suo tempo Omar Khayyam.

Dopo il dominio dell’impero corasmio, nella regione arrivò l’esercito mongolo di Gengis Khan. Già nel 1220 i mongoli attaccarono Samarcanda che venne completamente devastata. Fu durante l’invasione mongola che quasi tutti gli edifici e i capolavori architettonici costruiti durante le dinastie precedenti furono distrutti. Il mercante veneziano, Marco Polo, nel XIII secolo fece un viaggio dal Mediterraneo alla Cina lungo la Via della seta, visitando anche la città di Samarcanda. Di Samarcanda ha scritto che è una città piena di frutteti e bazar, dove convivono pacificamente musulmani e cristiani.

Tamerlano, Timuridi e dinastia uzbeka

Ulugh Bek, Samarcanda, monumento
Monumento a Ulug Bek a Samarcanda

Dopo la dissoluzione dell’impero mongolo, Timur (Tamerlano) riuscì a conquistare la gran parte dell’Asia centrale. Samarcanda fu la capitale dell’impero di Tamerlano e la sua dinastia turco-mongola di Timuridi (1370-1507). Tamerlano voleva fare da Samarcanda la capitale mondiale, stabilendo i collegamenti commerciali e diplomatici con tutto il mondo, e portando a Samarcanda numerosi artigiani abili. L’ambasciatore spagnolo alla corte di Tamerlano, Clavijo, scriveva: “Ogni anno a Samarcanda vengono vendute merci portate da Cina, India, Tatarstan e da altri luoghi, nonché dallo stesso più ricco regno di Samarcanda”. Nella città furono eretti maestosi palazzi, moschee, tombe e scuole musulmane – madrasa. Dai Timuridi a Samarcanda furono costruiti 14 giardini con palazzi e fontane.

Durante il regno di Ulug Bek, nipote di Tamerlano, Samarcanda divenne uno dei centri della scienza mondiale. L’imperatore aveva il particolare interesse in matematica ed astronomia, le sue opere erano diffuse anche nell’Europa. Un altro sovrano colto di quest’epoca, scrittore, poeta e storico Babur, ha lasciato nel suo capolavoro Baburnama le preziose informazioni su Samarcanda.

Nel 1501, Samarcanda fu conquistata da Muhammad Shaybani (Shaybani Khan) della dinastia uzbeka di Shaybanidi, e la città divenne parte del neonato Khanato di Bukhara. Shaybani Khan diede l’inizio al dominio delle dinastie uzbeke nella Samarcanda, introducendo in tutte le sfere la cultura e la lingua uzbeke.

Conquista russa dell’Asia Centrale e di Samarcanda

Il regno uzbeko durò fino alla conquista russa di Samarcanda che avvenne nel 1868. I russi hanno introdotto i primi semi di modernità e industrializzazione, costruendo ferrovia, posta, telegrafo. I russi non hanno soppiantato la cultura locale con quella russa, la città rimaneva (come anche oggi) estremamente eterogenea. Ci convivevano uzbeki, tagiki, persiani, ebrei, gitani Mugat, russi e altri popoli che professavano le religioni diverse e parlavano varie lingue. In questo periodo fu costruita la parte russa della città, esistente ancor oggi. Qui ci sono ampi viali, palazzi in pietra, gallerie commerciali europee e chiese ortodosse. La chiamavano anche Pietroburgo del Sud.

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Vasily Vereshchagin, Gioiscono, Samarcanda, 1872

Rivoluzione russa e Unione Sovietica

Dopo la Rivoluzione russa nel 1917 e il crollo dell’impero russo, la città cadde nelle mani di bolscevichi. Nel 1925-1930, Samarcanda era la capitale della Repubblica Socialista Sovietica Uzbeka e ospitava il governo dell’Uzbekistan. Nel 1930 Samarcanda perse il suo status di capitale e rimase il centro della regione di Samarcanda, mentre la città di Tashkent divenne la capitale della RSS Uzbeka. Con l’avvenimento del potere sovietico, cominciò il periodo attivo di russificazione e sovietizzazione di Samarcanda. Ancor oggi la lingua russa rimane una delle più diffuse in ruolo di lingua ponte in Uzbekistan. Per promuovere l’alfabetizzazione di massa furono costruite scuole e università. Grazie ai nuovi impianti industriali e alle fabbriche la città cresceva economicamente. Furono condotti i vari lavori di restauro per preservare il patrimonio architettonico della città.

Samarcanda nella Repubblica dellUzbekistan

Dopo il crollo dell’URSS nel 1991, Samarcanda divenne il centro amministrativo della regione di Samarcanda (viloyat) della ormai indipendente Repubblica dell’Uzbekistan. Oggi Samarcanda è la terza città più popolosa dell’Uzbekistan e uno dei principali centri turistici del paese.

Come arrivare e i trasporti a Samarcanda

A Samarcanda si può arrivare con l’aereo. I voli diretti da Italia a Samarcanda non esistono, il percorso più comune è tramite l’aeroporto di Istanbul. Tuttavia, si può prendere anche il treno ad alta velocità da Tashkent a Samarcanda detto “Afrosiyob“. Il treno circola ogni giorno e la durata del viaggio è approssimativamente da 2 a 3 ore. L’aeroporto si trova a 12 chilometri dal centro storico della città. Dall’aeroporto si può raggiungere Samarcanda in taxi o con l’autobus che circola dalla mattina alla mezzanotte.

Il modo più semplice per spostarsi nel centro storico è a piedi: le distanze tra attrazioni sono brevi. Per viaggiare in altre parti della città si può prendere un taxi. È importante chiarire il costo in anticipo: tassisti possono approfittarsi dei turisti. Alternativamente ci sono autobus, filobus e tram che circolano per Samarcanda.

Dove dormire a Samarcanda

La maggior parte dei viaggiatori sceglie gli alloggi nel centro storico, vicino a Piazza Registan o vicino al Mausoleo di Gur-Emir. I vantaggi di tale alloggio sono la vicinanza alle attrazioni e una varietà di ristoranti nei dintorni con una cucina uzbeka autentica.

Un’opzione più economica è l’alloggio nella zona di Universitet xiyoboni (Viale universitario). Questo posto è verde e tranquillo con la moltitudine dei luoghi per le passeggiate. Ci sono anche molti ristoranti economici e gustosi nella zona. Le principali attrazioni sono raggiungibili a piedi in circa 20-30 minuti.

Un’altra opzione più costosa è soggiornare nella zona turistica Silk Road Samarkand costruita nel 2022. Sul territorio, oltre a costosi alberghi e centri termali, si trova il complesso etnografico Città Eterna con autentiche strade uzbeke, ricreate secondo le descrizioni di libri antichi.

Attrazioni principali da vedere a Samarcanda

Necropoli di Shah-i-Zinda a Samarcanda
Le mosaiche sul mausoleo di Shah-i-Zinda

Afrasiab e Museo della Storia di Samarcanda

La parte più antica di Samarcanda è l’insediamento di Afrasiab del VII secolo a.C. – situato al nord della città. Nel XVII secolo, le rovine presero il nome in onore del mitico re Turan Afrasiab, uno dei leggendari eroi del poema Shahnameh del poeta persiano Firdusi. Ora tra le colline sono visibili solo rovine erbose: tutto ciò che resta dell’insediamento distrutto da Gengis Khan. Una passeggiata nell’antico insediamento è solitamente abbinata alla visita al vicino Museo della Storia di Samarcanda. La sua collezione comprende reperti rinvenuti durante gli scavi: campioni di ceramica decorata, figurine in terracotta, frammenti di ossari, vetreria, utensili vari, gioielli femminili, monete.

Piazza Registan

Registan è la piazza centrale della città. Alla fine del XIV secolo, durante il regno di Tamerlano, qui c’erano delle gallerie commerciali e un caravanserraglio che fungevano da rifugio per commercianti e viaggiatori. All’inizio del XV secolo sulla piazza fu eretta la prima madrasa, una scuola religiosa musulmana. Nel XVIII secolo il Registan era diventato il centro della vita intellettuale della città.

Madrasa di Ulug Bek

A ovest della piazza sorge il più antico dei tre edifici, la Madrasa di Ulug Bek. Nella decorazione della madrasa è stata utilizzata la vasta gamma di materiali allora disponibili: mattoni smaltati, mosaici scolpiti, maioliche, marmi scolpiti. L’accostamento delle piastrelle bianche, blu, azzurre e nere con i mattoni in terracotta crea una ricchezza di motivi geometrici, floreali ed epigrafici. L’edificio monumentale fu costruito all’inizio del XV secolo per ordine del nipote di Tamerlano, Ulug Bek. La madrasa divenne una delle istituzioni educative più prestigiose all’Oriente e tra i suoi studenti c’era il famoso poeta Giami.

Sher-Dor Madrasa

Sher-Dor Madrasa è situato sul lato est della piazza. Madrasa Sher-Dor fu costruita nel XVII secolo per ordine del sovrano Yalantgush Bahadur. Il nome Shir-Dor in persiano significa “che porta dei leoni” (in alcune traduzioni – tigri). Sopra l’arco principale della madrasa sono infatti raffigurati due predatori che attaccano antilopi. Il mosaico è diventato addirittura uno dei simboli nazionali dell’Uzbekistan: fino al 2020, il leone poteva essere visto sul retro della banconota da 200 som (la valuta nazionale uzbeka).

Tilya-Kari Madrasa

Si trova all’estremità meridionale del Registan e risale alla seconda metà del XVIII secolo. Il nome della madrasa è tradotto dall’uzbeko come “dorata“. La decorazione degli interni della scuola presenta infatti una tecnica pittorica con abbondante doratura – kundal. Nel corso dei secoli la doratura fu perduta, ma nel 1979 è stata completamente restaurata.

Moschea Bibi Khanym

La costruzione della Moschea Bibi Khanym, una delle più grandi dell’Asia centrale a quel tempo, iniziò nel 1399. Tamerlano ordinò la costruzione della moschea dopo la sua campagna in India, e la chiamò in onore di sua madre. “Bibi” tradotto dal turco significa “signora”, in Oriente così veniva spesso chiamata la madre. La Moschea Bibi Khanym è considerata uno dei capolavori più importanti dell’architettura persiano-islamica. Purtroppo nel XX secolo il maestoso edificio venne quasi completamente distrutto. Ciò che vediamo ora è il risultato di un restauro dei tempi sovietici.

Necropoli di Shah-i-Zinda

Necropoli è un’intera strada di 14 mausolei. In totale, sul territorio di Shah-i-Zinda ci sono 44 luoghi di sepoltura di nobili, capi militari, nonché dei loro figli e mogli. La tomba più antica risale all’XI secolo e contiene la sepoltura del cugino del profeta Maometto, Kusama ibn Abbas. L’ultima costruzione del complesso è un maestoso portale d’ingresso.

Mausoleo di Tamerlano

Mausoleo Gur-e Amir (mausoleo di Tamerlano) è una delle principali attrazioni della città. Il mausoleo fu costruito nel 1404 secondo il progetto dell’architetto iraniano Muhammad Isfahani per l’amato nipote di Tamerlano, Muhammad Sultan. Lo stesso Tamerlano fu sepolto in una delle sale. Diverse leggende sono associate al sarcofago di pietra ricavato da un unico pezzo di giada nera, in cui riposa il grande imperatore. La più spaventosa è che il sarcofago è maledetto, e se venisse aperto, inizierà una guerra sanguinosa. Per coincidenza nel giugno del 1941 gli archeologi sovietici aprirono il sarcofago e due giorni dopo la Germania nazista ha attaccato l’URSS.

Osservatorio di Ulug Bek

Uno dei più grandi osservatori medievali fu costruito nel 1429 per ordine del sovrano Ulug Bek. Un insolito edificio cilindrico alto 30 metri a quel tempo fu eretto su una delle colline vicino a Samarcanda. Nell’edificio è stato integrato un sestante con un raggio di 40 metri. Gli scienziati dell’Osservatorio Ulug Bek hanno dato un enorme contributo allo studio del cielo stellato. Nel XV secolo furono in grado di determinare la durata dell’anno siderale quasi precisamente. Le loro tavole astronomiche che indicano le coordinate di 1018 stelle erano considerate le più precise esistenti. Sfortunatamente, all’inizio del XVI secolo, i cittadini di Samarcanda smantellarono l’edificio. Solo nel 1908, gli archeologi sotto la guida dello scienziato russo scoprirono le rovine dell’osservatorio. Ora c’è un complesso museale su questo sito.

Mahalla ebreo

Mahalla è un quartiere con vecchi edifici a un piano, di cui erano costituite tutte le città dell’Asia centrale. Questo quartiere centroasiatico a Samarcanda è uno dei più grandi rimasti oggi. Un tempo qui vivevano gli ebrei di Bukhara. Ora gli ebrei sono quasi assenti, ma il quartiere sembra non essere cambiato in ultimi duecento anni.

Bazar di Siyob

Uno dei mercati più antichi dell’Asia centrale si trova non lontano dalla moschea Bibi Khanym a Samarcanda. I banchi qui sono pieni di frutta secca, spezie, noci, carne, verdure e molto altro ancora. A tutti è consigliato di assaggiare i locali pasticcini, dolci orientali e deliziosi meloni.

Bibliografia e approfondimenti

In italiano:
R.G. de Clavijo, Viaggio a Samarcanda 1403-1406, a cura di Paola Boccardi Storoni, Viella, 2010
M. Buttino, Samarcanda. Storie in una città dal 1945 a oggi, Viella, 2015
F. Cardini, Samarcanda. Un sogno color turchese, il Mulino, 2016
In russo:
B. Lunin, Istorija Uzbekistana v istochnikah, Fan, Tashkent, 1988
I. Muminov, Istorija Samarkanda: v 2 t., Fan, Tashkent, 1969