Il Puritanesimo: Origini, Contesto Storico e Caratteristiche Principali

Vi siete mai chiesti quali sono le motivazioni che spingono un gruppo di persone ad abbandonare il proprio paese e la propria quotidianità? Oggi parliamo del puritanesimo e dei puritani, un gruppo religioso, che ha deciso di abbandonare tutto e di raggiungere un paese, da loro del tutto sconosciuto, per motivi religiosi.

Quando si parla del puritanesimo si intende un movimento religioso e sociale che emerse nel contesto della Riforma protestante del XVI secolo in Inghilterra. Nacque con l’obiettivo di “purificare” la Chiesa d’Inghilterra dalle pratiche e dai riti che consideravano troppo simili al cattolicesimo.

I puritani credevano che la Chiesa d’Inghilterra non fosse sufficientemente riformata e che fosse necessario un ritorno alle radici del cristianesimo primitivo. Quest’ultimo era incentrato sulla Bibbia come unica autorità, sulla predestinazione e sull’autosufficienza della Chiesa.

Il puritanesimo non fu solo un movimento teologico, ma anche un fenomeno sociale e politico che si sviluppò nel cuore della vita religiosa e culturale inglese tra il tardo Cinquecento e il Seicento.

Le Radici del Puritanesimo: Contesto Storico e Politico

Il puritanesimo si sviluppò in Inghilterra nel contesto della Riforma protestante del XVI secolo e, in particolare, della nascita della Chiesa d’Inghilterra. La Riforma protestante era un movimento che cercava di riformare la Chiesa cattolica romana.

La separazione tra la Chiesa anglicana e Roma avvenne ufficialmente sotto Enrico VIII nel 1534, quando il re si separò dal papa e creò la Chiesa d’Inghilterra. Questa separazione fu motivata da ragioni politiche, legate principalmente al rifiuto del papa di annullare il matrimonio con Caterina d’Aragona.

La nuova Chiesa d’Inghilterra mantenne molte delle pratiche cattoliche, come la liturgia, l’uso delle vesti ecclesiastiche e la venerazione dei santi, sebbene rifiutasse l’autorità papale. Tuttavia, alcuni riformatori, ispirati alle idee di Giovanni Calvino e Ulrich Zwingli, ritenevano che fosse necessario un cambiamento più radicale.

Questi riformatori radicali sono i primi puritani. Essi consideravano la Chiesa d’Inghilterra come una “Chiesa incompleta“, che non aveva ancora purificato la propria dottrina e prassi da tutte le influenze cattoliche.

Sviluppo del Puritanesimo: il Contesto Religioso in Inghilterra

Il movimento del puritanesimo nacque in particolare durante il regno della regina Elisabetta I (1558-1603). Quest’ultima cercò di stabilire una via di mezzo tra il cattolicesimo e il protestantesimo radicale, attraverso la creazione di una Chiesa anglicana che mantenesse molti tratti liturgici e gerarchici tradizionali.

Tuttavia, una gran parte della popolazione non era soddisfatta delle riforme moderatamente protestanti introdotte da Elisabetta I. All’interno della Chiesa c’erano numerosi dibattiti riguardo la sua purezza e la sua distanza dal cattolicesimo.

I puritani ritenevano che la Chiesa dovesse essere purificata da tutte le pratiche che non si riflettevano chiaramente nelle Scritture. Tuttavia, i puritani non erano gli unici ad opporsi alla Chiesa d’Inghilterra, ma erano il gruppo più radicale, in quanto chiedevano un cambiamento profondo.

Nel corso del regno di Giacomo I (1603-1625), la situazione si aggravò. Giacomo I, pur essendo protestante, era più favorevole a mantenere una Chiesa episcopale, cioè con una gerarchia di vescovi. I puritani non accettavano questa struttura e chiedevano, invece, una Chiesa più “presbiteriana“, cioè governata da un concilio di anziani scelti dalla comunità.

Inoltre, il suo successore, Carlo I, adottò politiche autoritarie, cercando di rafforzare il potere della monarchia contro il Parlamento. Impose anche pratiche religiose che i puritani consideravano troppo vicine al cattolicesimo. Tutto ciò portò ad una crisi che culminò con la Guerra Civile Inglese (1642-1651). I puritani, che si allearono con i parlamentari contro il re, furono fondamentali nella sconfitta della monarchia.

Elementi Chiave del Puritanesimo: Caratteristiche Principali

Il puritanesimo era caratterizzato da una serie di principi religiosi e sociali specifici:

  • Centralità della Bibbia: I puritani ritenevano che la Bibbia fosse l’unica autorità spirituale, e che ogni pratica religiosa dovesse basarsi sulle Scritture. A differenza di altri movimenti protestanti, come i luterani, che accettavano anche la tradizione, i puritani insistevano sul principio della “sola scriptura“, cioè sola scrittura.
  • Predestinazione: Seguendo la teologia calvinista, i puritani credevano nella predestinazione. Quest’ultima affermava che Dio avesse già deciso chi sarebbe stato salvato e chi dannato. Era una dottrina che enfatizzava l’assoluta sovranità di Dio e il destino eterno degli esseri umani.
  • Purificazione della Chiesa: Il puritanesimo di eliminare tutti gli elementi che consideravano “impuri” dalla Chiesa d’Inghilterra. In particolare la liturgia (rituali, preghiere scritte, uso di vesti sacerdotali) e la gerarchia episcopale (la struttura di vescovi e arcivescovi). Desiderava una Chiesa presbiteriana (governata da anziani scelti dalla comunità).
  • Autonomia delle chiese locali: Il puritanesimo sosteneva che le singole chiese dovessero essere autonome. Affermava che i membri della chiesa dovessero essere coinvolti direttamente nel governo e nelle decisioni della comunità religiosa.
  • Una vita morale rigorosa: La disciplina religiosa e morale era molto severa. Il puritanesimo considerava il peccato come un pericolo imminente per l’anima, quindi adottavano una serie di regole rigorose per la vita quotidiana. La moralità pubblica e privata doveva essere conforme agli insegnamenti della Bibbia.
  • L’etica del lavoro: Il puritanesimo vedeva il lavoro come una forma di servizio a Dio. Credeva che ogni persona avesse il dovere di lavorare duramente e in modo onesto. L’idea di “fare fortuna” non era vista negativamente, a condizione che il guadagno fosse ottenuto onestamente e utilizzato per il bene della comunità.

Il Puritanesimo e i Pilgrim Fathers: Il Viaggio per l’America

Con il passare del tempo, i puritani cominciarono ad essere perseguitati dalla Corona inglese, soprattutto sotto il regno di Carlo I. Di conseguenza, un gruppo di puritani decise di emigrare. Iniziarono a cercare un luogo dove potessero praticare il puritanesimo liberamente e fondare una nuova società, basata sui principi religiosi e morali puritani.

Nel 1607, un gruppo di puritani inglesi, conosciuti come i Pilgrim Fathers, si rifugiò nei Paesi Bassi, che erano religiosamente tolleranti. Qui, stabilirono una comunità a Leida, una città olandese. Nonostante la libertà religiosa, la vita nei paesi non si rivelò del tutto ideale.

I puritani si sentivano sempre più isolati dalla loro cultura inglese. Oltretutto temevano che i loro figli potessero perdere la propria identità religiosa e culturale in un contesto cosi diverso. Inoltre, erano preoccupati per la loro sicurezza economica, poichè molti di loro erano artigiani ed operai che faticavano ad integrarsi nella società olandese.

Per questi motivi, alla fine decisero di emigrare in America. Un continente che sembrava offrire loro l’opportunità di fondare una colonia che sarebbe stata un esempio di vita cristiana purificata. Nel 1617, i puritani iniziarono a progettare il viaggio verso il Nuovo Mondo, ma ci vollero alcuni anni per organizzarsi.

L’arrivo del Puritanesimo in America: La Mayflower

Nel 1620, i puritani, ora un gruppo di circa 100 persone, si imbarcarono su due navi: la Mayflower e la Speedwell. Alcuni di loro erano anche mercanti e lavoratori non puritani, che si unirono al gruppo in cerca di opportunità economiche. Tuttavia, la Speedwell fu costretta a tornare indietro a causa di problemi con la navigazione e la tenuta della nave.

Alla fine, solo la Mayflower, una nave di circa 30 metri, salpò per l’America. Il viaggio, che partì dal porto di Plymouth, in Inghilterra, il 16 settembre 1620, aveva come destinazione la Virginia. Tuttavia, i puritani avevano in mente anche la possibilità di stabilirsi lungo la costa atlantica.

La Mayflower fu costretta a navigare in condizioni difficili e a fare un lungo e tortuoso viaggio attraverso l’Atlantico, che durò circa 66 giorni. Il viaggio fu difficile, con condizioni meteorologiche avverse, malattie e scarsità di cibo. La nave era sovraffollata e scomoda, e molti dei passeggeri soffrirono di mal di mare, raffreddore e polmonite.

I passeggeri erano costretti a vivere in spazi ristretti, spesso ammassati nei ponti inferiori, dove c’era umidità e scarsa ventilazione. La dieta era limitata e composta principalmente da cibo conservata come carne salata, pesce secco, biscotti duri e birra.

William Bradford in “Of Plymouth Plantation” descrive le dure condizioni a bordo e le sofferenze dei coloni: “E così, con la benedizione di Dio, il viaggio ebbe inizio; ma non senza gravi difficoltà, per il mare fu molto agitato e il vento contrario. Molti dei passeggeri furono molto sofferenti, e alcuni di loro, colpiti dalla malattia, persero la forza di resistere.

Durante il viaggio, la Mayflower subì anche dei danni. Però, grazie alla competenza dei marinai e all’abilità di chi comandava la nave, riuscirono comunque a mantenere la rotta verso ovest.

Il Mayflower Compact: l’Autogoverno dei Puritani nelle Colonie Americane

Mentre erano ancora in mare, l’11 novembre 1620, i passeggeri della Mayflower si trovarono ad affrontare una situazione inaspettata. La nave, a causa delle correnti, era arrivata più a nord rispetto alla destinazione prevista. Arrivò nelle attuali terre del Massachusetts, vicino ad un’area non prevista dai diritti di colonizzazione concessi dalla Corona inglese.

In questa situazione, i puritani capirono che avrebbero dovuto stabilire un governo per organizzare la loro nuova vita, poichè non erano autorizzati legalmente ad insediarsi in quel territorio. Così i passeggeri della Mayflower, comprendendo la necessità di un accordo reciproco, firmarono il Mayflower Compact.

Questo era un documento che stabiliva i principi base per l’autogoverno nella colonia. Il Mayflower Compact fu un accordo fondamentale, in cui i coloni si impegnavano a formare un governo basato sul consenso della maggioranza, sull’obbedienza delle leggi e su una comunità unita.

Il documento stabiliva che la colonia sarebbe stata un “corpo politico“, che avrebbe dovuto agire per il bene comune, ispirato dai principi cristiani e governato dalla legge di Dio. Questo patto è significativo, perchè fu una delle prime forme di governo democratico nel Nuovo Mondo. Rappresentò un precursore dei principi che più tardi avrebbero influenzato la creazione della Costituzione degli Stati Uniti.

Playmouth: le Controversie riscontrate in America dai Puritani

Il 21 novembre 1620, i puritani approdarono finalmente nel New World. La loro destinazione finale non era quella che avevano inizialmente previsto, ma il porto che trovarono vicino alla Plymouth Bay, si rivelò essere un’area promettente. Sebbene fosse un’area abbastanza selvaggia e scarsamente abitata da nativi.

Il primo inverno fu devastante: oltre la metà dei coloni morì a causa di malattie, fame e condizioni difficili. Tuttavia, i sopravvissuti riuscirono a resistere grazie all’aiuto di alcuni nativi americani della tribù Wampanoag.

In particolare, grazie all’aiuto del leader Massasoit e un nativo americano chiamato Squanto. Quest’ultimo aveva vissuto in Inghilterra e parlava un pò inglese. Lui fu fondamentale nell’insegnare ai coloni come coltivare mais, cacciare e pescare nella regione.

La Colonia di Plymouth: I Primi Insediamenti del Puritanesimo in America

Nonostante le difficoltà, i puritani riuscirono a stabilire la colonia di Plymouth, che divenne uno dei primi insediamenti stabili in America. I puritani continuarono ad espandersi, portando avanti la loro visione di una società purificata e dedita alla religione cristiana.

La Mayflower e i Pilgrim Fathers sono considerati simboli di libertà religiosa e di autodeterminazione. L’arrivo dei puritani in America e la fondazione di Plymouth sono spesso visti come l’inizio della colonizzazione anglo-americana.

Rappresentano anche un segno della forte tradizione puritana che avrebbe influenzato la cultura e la società americana nei secoli successivi. La colonia di Plymouth, fondata dai Padri Pellegrini, non fu la sola.

Nel corso degli anni successivi, molti altri puritani, spinti anche dalla crescente intolleranza religiosa in Inghilterra, si trasferirono in America. Diedero vita ad una serie di colonie lungo la costa atlantica, come la Massachusetts Bay Colony, fondata nel 1630.

Conclusione

Il puritanesimo in America divenne, quindi, non solo una dottrina religiosa, ma anche una cultura e un modo di vivere. La comunità puritana era caratterizzata da una forte etica del lavoro, da un impegno per l’istruzione e da una visione rigorosa della moralità. Le prime scuole e università americane, come l’Università di Harvard, furono fondate dai puritani.

Tuttavia, la loro intolleranza verso chi non condivideva le loro credenze divenne evidente. Le minoranze religiose furono perseguitate, e il famoso processo alle streghe di Salem nel 1692 è uno degli episodi più tragici della loro storia.

Antonella Maiorano

BIBLIOGRAFIA

  • Baylor, Michael (2002). The Puritans: A Sourcebook of Their Writings.
  • Zagorin, Perez (2003). How the Idea of Religious Toleration Came to the West.
  • Breen, T.H. (2004). The Puritans and the Origins of American Culture.