L’Assessorato alla Cultura e al Turismo promuove la seconda edizione dell’iniziativa “Fantasmi a Napoli“, percorsi turistici e culturali tra sacralità ed esoterismo che si articolerà tra il 19 ed il 30 giugno 2015, in una programmazione di eventi, reading, proiezioni, performance, spettacoli, mostre, visite guidate organizzati lungo gli itinerari e nei luoghi evocativi di storie di fantasmi e delle figure fantastiche che popolano l’immaginario e i racconti napoletani. Tra le iniziative, domenica mattina 21 giugno una passeggiata narrata e teatralizzata dal titolo evocativo LEOPARDI A NAPOLI: una morte che si tinge di giallo, per percorrere insieme gli ultimi istanti di vita del poeta recanatese, che si spense a Napoli il 14 giugno 1837.
Leopardi a Napoli
Giacomo Leopardi giunse a Napoli nel settembre del 1833, nella speranza che il clima mite di questa città potesse giovare alle sue precarie condizioni di saluti; ad accoglierlo, Antonio Ranieri, il rivoluzionario antiborbonico che il poeta recanatese aveva conosciuto qualche anno prima a Firenze.
Ranieri e Leopardi vissero dapprima a Palazzo Berio presso il Largo di Palazzo, poi a Palazzo Cammarota a Santa Maria Ogni Bene ai Quartieri Spagnoli, infine, nel quartierino di Vico Pero a Santa Teresa degli Scalzi, dove Leopardi spirò.
Sulle cause della morte di Giacomo Leopardi non si è mai raggiunto un punto di vista condiviso tra gli studiosi: il referto ufficiale diffuso da Ranieri parla di idropisia polmonare, anche se il colera che infieriva su Napoli in quel fatale 1837 è stato finora considerato da molti come la causa più probabile della prematura scomparsa del poeta. Altri parlano addirittura di una congestione intestinale, causata dall’aver mangiato tre libbre di confetti di Sulmona associate a una tazza di brodo caldo di pollo e a una limonata fredda.
Una passeggiata in ricordo di Leopardi
Nella mattinata di domenica 21 giugno i giovani dell’Associazione di Promozione Sociale “San Francesco di Paola” ripercorreranno i misteri che avvolgono la morte e la sepoltura del sommo poeta nella passeggiata narrata e teatralizzata LEOPARDI A NAPOLI: una morte che si tinge di giallo; un percorso ricco di suggestioni attraverso il quartiere di Materdei che condurrà lo spettatore fino al Cimitero delle Fontanelle.
Quando Giacomo Leopardi morì, Ranieri riuscì a fare in modo che le spoglie dell’amico non fossero gettate in una fossa comune (come imponeva il colera che imperversava) ma che fossero inumate nella chiesa di San Vitale Martire a Fuorigrotta.
Questa la versione ufficiale dei fatti; tuttavia, molti sono i punti oscuri nella vicenda, tanto da infondere il dubbio che Ranieri abbia inscenato un funerale a bara vuota, che il certificato di inumazione sia un falso e che il corpo di Leopardi sia finito nelle fosse comuni del cimitero delle Fontanelle, destinato ai morti per colera (così come attesta il registro delle sepolture della chiesa SS. Annunziata a Fonseca, la parrocchia in cui rientrava l’abitazione di Vico Pero a Santa Teresa).
A fornire ulteriori motivi di sospetto fu la ricognizione delle spoglie del poeta avvenuta nel 1900, quando nella cassa di San Vitale, di per sé già troppo piccola per contenere lo scheletro di un uomo con doppia gibbosità, furono rinvenuti soltanto frammenti d’ossa (tra cui un femore intero, forse troppo lungo per una persona di bassa statura, e uno a pezzi). Nel 1939 la cassa, per volontà di Benito Mussolini, fu spostata al Parco Vergiliano a Piedigrotta, dove tuttora le presunte spoglie di Giacomo Leopardi riposano.
Giacomo Leopardi a Napoli: una morte che si tinge di giallo
Per saperne di più, l’appuntamento è per domenica 21 giugno alle ore 10:15 presso la Chiesa di Santa Teresa degli Scalzi al Museo.
Passeggiata narrata e teatralizzata, ripercorrendo le ultime ore di vita di Giacomo Leopardi, da Materdei al Cimitero delle Fontanelle.
Costo € 6,00 – ridotto per studenti e universitari € 3,00 – gratis under 6
A cura di Associazione di Promozione Sociale “San Francesco di Paola”
Info e prenotazioni: cell. 3341224826 mail ass.sfpaolacult@libero.it
Carmine Caruso