Idee di Platone: che cosa sono?

Come sicuramente ricorderete, nell’ultimo articolo abbiamo brevemente citato le idee di Platone; è giunto dunque il momento che tutti aspettavate, il momento per parlare della teoria delle Idee del nostro amico filosofo.

Idee

Le Idee, fondamenta del reale

Il Demiurgo, come abbiamo detto, ha plasmato il mondo secondo determinati modelli. Ebbene, questi modelli altro non sono che le Idee, ovvero il fondamento della realtà, il motivo per cui il mondo esiste ed è così com’è. Tale fondamento è, pertanto, ontologico; questo termine proviene – vi prego, non scappate – dal greco: ontologia, ovvero ὄντος, òntos, participio del verbo essere,  e λόγος, lògos, discorso, quindi discorso sull’essere. Esattamente come la vostra casa non potrebbe stare in piedi senza le fondamenta, il mondo non potrebbe sussistere senza il fondamento ontologico che sono le idee. Ci siete ancora tutti? Suvvia, il peggio è passato!

Le Idee, però, non sono solo fondamento ontologico della realtà, bensì anche il suo fondamento gnoseologico; vi si è annodata la lingua nel tentativo di pronunciare questa parola? Anch’essa è – e ti pareva – di origine greca: gnoseologia, quindi γνῶσις, gnòsis, conoscenza e, come prima, lògos, discorso. Insomma, la gnoseologia è un discorso sulla conoscenza e affermare che le Idee siano fondamento gnoseologico significa qualificarle come ciò che ci permette di pensare il mondo, ovvero di conoscerlo. Lo so cosa state per dire: “avevi detto che il peggio era passato!” Ho mentito.

Dove si trovano le Idee?

Idee
L’iperuranio sembra un bel posto dove fare le vacanze.

Il caro Platone continua informandoci del fatto che queste Idee siano da collocare in un luogo chiamato Iperuranio; stupitevi! L’origine di questa parola è, mirabile a dirsi, greca! Strano, vero? L’etimologia è ὐπέρ, upèr, oltre e οὐρανός, urànos, cielo. L’Iperuranio è, dunque, quel luogo oltre il cielo. È divertente, tra l’altro, come il termine iper, che usiamo spesso – iperintelligente, iperbello – provenga appunto da upèr; quando dite a una persona che è iperstupida le state dicendo che va oltre il semplice essere stupida. Ma torniamo a noi.

Per non impazzire, ricapitoliamo quanto detto: le Idee di Platone sono fondamento

  • ontologico, fondano la realtà;
  • gnoseologico, sono alla base del nostro modo di conoscerla.

Oltre a ciò, hanno valore etico: sono il punto di riferimento per condurre una vita giusta e saggia; e infatti la più importante tra e Idee è quella di Bene.

Proviamo a spiegare meglio quanto detto con un esempio: esiste l’idea del bello in sé a cui partecipano tutte le cose belle. Chiaro? No? Proviamo così: esiste l’idea del cavallo, assolutamente perfetta. Provate a immaginare un cavallo perfetto; siccome non esistono cavalli perfetti, diremo dunque che esiste l’Idea universale del cavallo a cui partecipano tutti i cavalli del mondo. Le Idee sono archetipi delle cose esistenti e infatti, come abbiamo detto, sono state prese come modelli dal Demiurgo, il dio ordinatore.

I legami che legano le cose alle Idee

Arrivati a questi punto – magari prendetevi una pausa di qualche minuto – dobbiamo chiarire che tipo di relazioni leghino le cose alle Idee:

  • partecipazione (μέθεξις, mèthexis). Questa teoria della partecipazione, sostenuta in una fase giovanile del pensiero di Platone, si presta ad alcune obiezioni. La domanda è questa: le cose partecipano all’Idea intera o solo a una sua parte? Nel primo caso, l’Idea, che è una, è interamente presente in tutte le cose; nel secondo caso l’Idea sarebbe sia unica sia molteplice, in quanto fatta di parti. Capirete bene che una cosa non può essere una e molteplice allo stesso tempo;

    Idee
    Ecco un chiaro esempio di imitazione. Quello a sinistra è un bellissimo cavallo perfetto.
  • imitazione (μίμησις, mimesis). Dato che la teoria della partecipazione prestava il fianco a troppe obiezioni e contrapposizioni interne, Platone preferì – il furbone – la teoria dell’imitazione, secondo la quale gli oggetti sono copie, quindi imitazioni, delle Idee. In realtà, anche questa teoria non è esente da obiezioni (è l’argomento del terzo uomo di Aristotele: tutti gli uomini sono tali perché partecipano all’Idea di Uomo, perfetta e separata rispetto ai singoli; ma nonostante questa separazione, vi deve essere un’altra Idea, un legame, in base a cui questi uomini partecipino alla suddetta Idea di Uomo. Così facendo, si procede all’infinito e si rischia di impazzare).

Nei dialoghi successivi Platone riuscirà, più o meno, a chiarire e risolvere queste tematiche. Ma… non vorrete mica sapere come farà in questo articolo? Suvvia… come vedremo, per giungere alla conoscenza certa è necessaria una certa fatica; e la  prossima volta andremo ad esplorare grotte insieme a Platone, è una promessa.

Quasi dimenticavo: se cliccate qui troverete un mio regalo per voi, ma non voglio rovinarvi la sorpresa.

Fonte immagine in evidenza: www.www.climate-kic.org.org

Fonte immagini media: www.tellenelliperuranio.blogspot.com; www.aula.forumfree.it; www.climate-kic.org

Luigi Santoro