Ambita meta turistica di molti giovani, Praga conserva un prezioso cammeo architettonico da molti criticato: la Casa Danzante. Il termine strettamente di lingua ceca è Tancící dum, anche se quasi tutti la conoscono come la casa di “Ginger e Fred” o appunto Casa Danzaznte. L’edificio situato in Rasinovo nabrezi 80, Praga 2, ha ottenuto questi appellativi legati al mondo del ballo per la sua conformazione architettonica che rimanda a due personaggi in atto di compiere un moderno ballo.
L’intero progetto è stato portato a termine nell’arco di circa tre anni, tra il 1992 e il 1995. Oggi giorno la Casa Danzante è diventata una struttura polifunzionale, sede di uffici e di un lussuoso ristorante dal quale si può ammirare una notevole vista panoramica.
La firma del progetto appartiene a due dei più noti architetti e designer di epoca contemporanea: Vlado Milunic e Frank O. Gehry. La critica artistica e giornalistica in generale si è espressa molto in riferimento a questo capolavoro, ma una seria spaccatura si è creata tra coloro che apprezzano quest’opera e chi invece ritiene sia stato un errore urbanistico.
La storia che precede la realizzazione di questa struttura è lunga e caratterizzata da sottili retroscena storico politici. Il luogo dove sorge la Casa Danzante prima era sede di un palazzo tipico di epoca comunistica, colpito dai bombardamenti del 1945 e progressivamente decaduto a causa dell’abbandono.
Intorno al 1991 entra in scena un protagonista fondamentale in questa intricata trama di eventi: la Nationale Nederlanden, una compagnia olandese che decide di finanziare il progetto.
Nel 1996 finalmente viene inaugurato questo nuovo simbolo di rinascita strutturale della Praga moderna ed internazionale. C’è da sottolineare che la Casa Danzante è incastonata in una cordigliera di edifici antichi, preziosissimi dal punto di vista artistico ed importanti capisaldi storici della Repubblica Ceca.
Risulta abbastanza difficile definire lo stile architettonico che più si addice a questa struttura simbolo; alcuni ritengono trattarsi di un misto di NeoBarocco ed Art Nouveau, ma forse più propriamente si potrebbe parlare di Decostruttivismo.
Proprio questa caratteristica di distaccamento dalla lineare genealogia architettonica della città di Praga contraddistingue la Casa Danzante. Il messaggio che deriva dalla costruzione di quest’opera architettonica è la volonta di rinascita, il piacere di presenziare sulla scena mondiale senza alcuna restrizione legata a regimi passati che un paese come la Repbblica Ceca ed una città capitale come Praga vogliono gridare. La globalizzazione e l’evoluzionismo hanno inglobato la Casa Danzante in un tipico ambiente metropolitano eper tali motivi è stato necessario intervenire sulla struttura di questo edificio.
La parte interna dell’edificio è stato munito di strumenti che determinano un procedimento di circolazione forzata dell’aria per rendere l’ambiente più confortevole. Qualora si fosse intenzionati ad inserire questa rarità nel proprio itinerario di viaggio la Casa Danzante è facilmente raggiungibile a piedi camminando lungo Resslova da Karlovo náměstí o prendendo i tram 17 o 21 per Jiráskovo náměstí.
Praga: un po’ di storia
Capitale della Repubblica Ceca a partire dal 1993, Praga oggi è considerata un centro culturale patrimonio dell’UNESCO. Situata sul fiume Moldava (Vltava), conta approssimativamente 1,3 milioni di abitanti. Il ruolo svolto dalla città di Praga è sempre stato legato a funzioni di carattere politico. Capitale del Sacro Romano Impero, è la città più importante della Boemia.
Geograficamente si trova nella parte centro-occidentale della Repubblica Ceca. Oggi è considerata una importantissima meta turistica dell’Europa dell’est con i suoi molti monumenti da visitare. Alcuni siti consigliati sono: Staré Město, luoghi legati a Franz Kafka, Malá Strana, Hradčany ed il Castello di Praga. Poi ancora la Cattedrale di San Vito e il Ponte Carlo. Oltre ad essere la sede dei principali edifici del governo ceco, Praga è anche la città dell’Università Carolina, fondata nel 1348.
Vincenzo Morrone
Fonti: www.myczechrepublic.com, www.a-tout-prague.com, wikipedia.