Nonostante l’argomento sia oggetto di spiegazioni nelle scuole, sono ancora troppi i giovani che non lo conoscono; stiamo parlando delle malattie sessualmente trasmissibili (MST) . La scarsa conoscenza le rende una sorta di tabù, motivo per cui ancora oggi sono diffusissime tra i giovani.
Questo genere di malattie è possibile prevenirle e curarle ma ci sono molti casi in cui la malattia può portare alla morte della persona infetta e pertanto tutti dovrebbero essere più responsabili e consapevoli prima di qualsiasi rapporto sessuale.
Malattie a trasmissione sessuale: quali sono?
Le malattie a trasmissione sessuale sono varie, hanno diverse cause e diversi tipi di terapie ma nella maggioranza di casi è certa la guarigione. Tra quelle più diffuse ricordiamo: i condilomi, l’herpes genitalis, la sifilide, la candida vaginalis, la gonorrea, la clamidia e l’AIDS.
I condilomi: l’infezione da papilloma virus e presenta tre forme cliniche: condilomatosi florida, microcondilomatosi e condilomatosi “piatta”. Le prime due forme sono diagnosticabili attraverso la presenza di protuberanze carnose mentre la condilomatosi “piatta” si riscontra mediante il pap-test e la colposcopia.
L’herpes genitalis: un’infezione causata dall’ Herpes virus tipo II e provoca l’insorgere di alcune bollicine bianche. Questa reazione avviene soprattutto durante un’influenza, un periodo di stress o un’intensa esposizione al sole. Il virus, una volta contratto, resta all’interno dell’organismo per poi riemergere nei periodi in cui il sistema immunitario presenta qualche deficit. La cura consiste per il primo episodio in un antivirale per via orale mentre per gli episodi successivi in una crema antivirale.
La sifilide viene contratta da un bacillo chiamato Treponema pallidum e inizialmente si presenta come un’ulcera indolente accompagnata da un gonfiore linfonodale. Successivamente l’ulcera scompare ma si presenta febbre e un arrossamento sul petto; passato anche questo periodo, a distanza di mesi o anni si presentano lesioni molto più gravi. La sifilide viene attualmente curata attraverso l’uso di un antibiotico quale la penicillina.
La Candida Vaginalis è dovuta ad un microrganismo della specie dei miceti chiamato appunto Candida. Esso vive già nel nostro organismo in forma latente e asintomatica ma in alcuni casi dovuti all’alterazione dei livelli stabili del corpo esso passa alla forma clinica. L’uso di determinati antibiotici per esempio possono eliminare dalla vagina il bacillo di Doderlein, il quale regola l’ecosistema vaginale, provocando così una candidiasi. I sintomi sono: prurito irrefrenabile, perdite bianche e presenza di chiazze rosse molto estese. La cura consiste nell’uso di antimicotici locali oppure orali ma è necessaria una corretta alimentazione e una scelta mirata degli indumenti.
La gonorrea è causata dal diplococco Neisseria gonorrhoeae e si manifesta con l’abbondante perdita di colore giallino per questo la malattia viene anche definita “scolo“. Altri sintomi sono la minzione frequente, bruciore, gonfiore, rossore e prurito. Attualmente la cura somministrata consiste nella penicillina o altri antibiotici.
La clamidia è scaturita dal batterio Chlamydia Trachomatis e spesso, soprattutto nelle donne, può essere asintomatica ma in generale negli uomini si presenta sottoforma di urestrite mentre nelle donne come cervicite. Per la cura vengono somministrati degli antibiotici come: tetraciclina, doxiciclina ed eritromicina.
L’AIDS o sindrome da immunodeficienza acquisita è una malattia del sistema immunitario umano causata dal virus dell’immunodeficienza umana (HIV). In sintesi questa malattia come si evince dal nome, provoca una maggiore suscettibilità alle infezioni in quanto intralcia l’efficienza del sistema immunitario. Attualmente non vi sono cure per eliminare definitivamente il virus bensì solo dei farmaci che aiutano a controllarlo ma del resto non sono disponibili in tutto il mondo e sono anche molto costosi.
Come verificare l’infezione dalle malattie a trasmissione sessuale
Precedentemente sono stati elencati i sintomi più frequenti per ogni malattia e questo potrebbere essere di aiuto per un’autodiagnosi. Purtroppo però per questo genere di malattie spesso non si presentano sintomi e pertanto è consigliabile effettuare delle analisi approfondite. Nel frattempo per prevenire tali malattie è sempre consigliabile l’uso del preservativo.
Generalmente le analisi si effettuano attraverso il prelievo di liquidi mediante tampone vaginale (per le donne) e tampone uretrale (per gli uomini). I tempi di attesa variano dai 10 ai 15 giorni se si effettuano analisi per verificare la presenza batteri più comuni quali: Streptococco agalactiae, Stafilococco, Gardnerella vaginalis, Candida, Chlamydia, Ureaplasma urealitycum e Micoplasma hominis.
Naturalmente senza aver effetuato le sopracitate analisi è impossibile affermare con certezza la presenza di un’infezione in quanto, i sintomi possono spesso coincidere con sintomi di altre malattie di tutt’altro genere. Dunque è sempre consigliabile parlarne con un ginecologo/andrologo di fiducia.
Nunzia Langella