Dopo aver rilasciato il trailer promozionale nel dicembre 2013, il progetto Kung Fury vede la luce solamente negli ultimi giorni di maggio 2015. Il 28 maggio, per la precisione, la casa di produzione LaserUnicorns ha diffuso l’opera integrale sulla piattaforma video YouTube, riscuotendo nel giro di pochissime ore, milioni di visualizzazioni. Tenendo presente che il promo ha ampiamente superato le dieci milioni di views, è lecito aspettarsi un successo senza precedenti.
Ma cos’è Kung Fury?
Kung Fury nasce tramite un finanziamento collettivo da parte degli utenti, il cosiddetto crowdfunding. L’obiettivo iniziale era raccogliere duecentomila dollari ma l’idea surreale di mostrare in una mezz’ora di tutto e di più, è talmente piaciuta al popolo della rete che il budget è stato di ben seicento mila dollari. L’opera ha una durata limitata, poco più di trenta minuti, e non può essere considerata un vero e proprio film ma piuttosto un mediometraggio.
La pellicola è un chiaro omaggio, in chiave surreale e parodistica, degli action movies anni ottanta. Gli effetti speciali, volutamente di bassa qualità, governano questo lavoro che strizza l’occhio anche alle attuali mode diffuse sul web. Non mancano, infatti, dinosauri parlanti o evidenti prese in giro al regime nazista, tutto raccolto in un’atmosfera sicuramente vintage.
Una trama fuori dagli schemi
Protagonista di questo racconto è un poliziotto in grado di padroneggiare l’arte del Kung Fury. Durante la caccia ad un maestro di arti marziali, il collega dell’agente viene ucciso. Un fulmine, poco dopo, lo colpisce in pieno, donandogli una forza sovrumana. Nello stesso momento gli viene rivelato, in un sogno, di essere l’eletto, l’unico in grado di dominare la potente disciplina del Kung Fury, ben più pericolosa del semplice Kung Fu. Il poliziotto, ferito per aver perso il proprio partner, deciderà di restituire il distintivo ma continuerà a dare la caccia ai criminali.
Ben presto entra in scena il principale villain dell’opera: Adolf Hitler, talmente abile nel Kung Fu da essere soprannominato Kung Führer. Il protagonista, per contrastarlo, è costretto ad un viaggio nel tempo verso l’epoca nazista ma qualcosa va storto e viene rispedito troppo indietro nel passato. Qui incontrerà un Laser Raptor, un dinosauro che spara raggi laser dagli occhi, e delle donne vichinghe. Grazie all’aiuto di Thor, verrà inviato nell’epoca giusta a potrà finalmente affrontare il dittatore tedesco. Inizierà una battaglia epica che vedrà la vittoria del bene sul male. Nei minuti finali, però, si scopre che Hitler non è stato realmente sconfitto e l’opera si conclude con un finale aperto.
Kung Fury nasce da un’idea dello svedese David Sandberg e si dimostra talmente folle da apparire – quasi – come un’opera geniale. Presentata alla Quinzaine des Réalisateurs, una delle sezioni parallele del Festival di Cannes, può avvalersi della collaborazione di David Hasselhoff. Il volto dell’ex bagnino di Baywatch compare come parodia della serie TV, da lui interpretata, Supercar. È, inoltre, l’interprete del brano True Survivor, presente nella colonna sonora.
Il cast non comprende attori particolarmente conosciuti ma, tutti, risultano essere perfettamente calati nei panni dei propri personaggi. Il film-maker scandinavo è anche l’interprete principale di Kung Fury. La sua interpretazione ricorda quella di Charlie Sheen in Hot Shots! e convince pienamente in un ruolo niente affatto facile. Adolf Hitler è, invece, portato sullo schermo dal più conosciuto Jorma Taccone (Hot Rod, Land of the Lost). Leopold Nilsson è l’esperto di informatica, Hackerman. Completano il quadro di attori Steven Chew (l’agente ucciso), Andreas Cahling (Thor), Eleni Young (Barbarianna).
Kung Fury, ovviamente, non ha grosse pretese in quanto a contenuti. Girato in lingua inglese per essere maggiormente fruibile a livello internazionale, ha il semplice obiettivo di far ridere con una dose massiccia di elementi anni ottanta. La trama poco coerente, risulta eccessiva anche paragonata alle tante parodie viste al cinema. Sicuramente non mancheranno discussioni in merito che infiammeranno il web. Kung Fury è una mera accozzaglia di luoghi comuni, rivolta ad un pubblico abituato a pensar poco, o qualcosa di più? Di certo quest’opera estrema sembra già essere diventata un cult dopo pochissime ore dalla sua distribuzione.
Luca Cerbone