Wikipedia è una fonte attendibile? Questa semplice domanda è uno degli interrogativi che più attanaglia gli internauti di tutte le età, i docenti di scuola e di università e soprattutto i ricercatori dei diversi campi del sapere, da quello letterario a quello scientifico, che necessitano di fonti certe per i propri studi.
Rispondere non è facile perché gli esperimenti condotti in questi ultimi anni su Wikipedia hanno dato sempre risposte contrastanti.
Da una parte c’è la risposta data dall’inchiesta condotta dalla rivista “Nature” nel 2005 che ha dimostrato, confrontando 42 voci prese a caso da Wikipedia con le rispettive presenti nella famosa enciclopedia Britannica, quanto in Wikipedia il numero di errori o di omissioni ( ne furono individuati 162) risultasse di poco superiore a quello dell’enciclopedia cartacea ( che ne presentava 123). Dunque una differenza solo del 24% che renderebbe la nota enciclopedia web attendibile quanto quelle cartacee.
Dall’altra parte invece ci sono le critiche dei redattori dell’enciclopedia Britannica nei confronti dell’inchiesta (dimostrando che gli errori non erano 123 ma 64), e poi i monitoraggi condotti dal professore di Storia Moderna dell’Università di Torino, Miguel Gotor, che ha individuato in Wikipedia numerose inesattezze e informazioni incomplete o errate, ed ha anche aggiunto che molti di questi possono essere stati volontariamente aggiunti dai cosi detti “vandali culturali” e che un errore, se non preso in tempo e corretto subito può, attraverso le condivisioni di internet, essere preso come notizia vera.
Prima di poter dare una risposta riguardo al quesito posto, ricapitoliamo la storia di Wikipedia.
Cos’è Wikipedia?
Wikipedia è un’enciclopedia libera on-line, o meglio uno spazio informativo virtuale aperto, a carattere comunitario, che consente una diffusione ampia e gratuita del “sapere”. Sfruttando infatti il sistema dei social, l’informazione può facilmente essere condivisa e raggiungere tutti in pochi secondi.
Il nome Wikipedia mostra questi aspetti: “Wiki” deriva dal’ hawaiano e vuol dire “veloce”, mentre “pedia” deriva dal greco παιδεία (“istruzione”). L’obiettivo di Wikipedia è raccogliere e catalogare tutto il sapere umano.
Il 15 gennaio 2001 fu formalmente lanciata in rete Wikipedia, progetto ideato dall’imprenditore informatico statunitense Jimmy Wales e del suo collaboratore Larry Sanger, laureato in filosofia. Prendendo spunto dal primo wiki della storia, il “Portland Patern Repository” del 1995, e dal progetto fallimentare “Nupedia” del 2000 (i cui redattori scelti in un anno riuscirono a compilare solo 24 voci), Wikipedia rappresentò una svolta perché permise a tutti gli internauti di poter creare loro stessi le voci dell’enciclopedia, aggiungere informazioni a quelle già esistenti e correggere gli errori altrui.
Wikipedia in questo modo non solo ha visto accrescere il numero delle sue voci, nelle diverse lingue del mondo, in modo esponenziale (la versione inglese presenta più di 4 milioni di voci), ma ha raggiunto questo obiettivo a costi irrisori e con un numero enorme di redattori. Chiunque può scrivere su Wikipedia: l’importante è che, chi lo fa, accetti di rinunciare ad ogni diritto di proprietà della sua opera.
Il suo meccanismo
Wikipedia si basa sul principio dell’ottimismo antropologico, che crede nella buona fede degli uomini e nella trasparenza dei loro comportamenti, soprattutto quando ciò serve alla collettività. Pochi avrebbero scommesso su questo sistema che ha funzionato, perché realmente gli utenti aiutano nella realizzazione di questo progetto, e gli errori ipotizzati sarebbero dovuti essere di più rispetto a quelli che sono stati riscontrati. Importante è anche l’oggettività della notizia che deve sempre avere una fonte, come si nota dai continui rimandi alle note sottostanti.
I punti deboli
Problemi e punti deboli sono naturalmente presenti: il più dolente riguarda la difficoltà, pian piano che le voci aumentano, di monitorare e correggere gli errori soprattutto quelli creati volontariamente dai “vandali culturali”. Nel 2007 lo studente statunitense Virgil Griffith ideò il WikiScanner con il compito di individuare errori e, tramite l’indirizzo Ip identificarne l’autore. Così si scoprì che, soprattutto per le voci di politica e di religione, molti errori sono stati aggiunti per colpire volontariamente un avversario. Altri “vandali” erano degli utenti che, per divenire coordinatori di Wikipedia, aggiungevano notizie false per poi correggerle creando una “guerra di revisione”.
Oggi Wikipedia è un’azienda no-profit con il fine di avvicinare le persone alla cultura e a contenuti liberi senza uso di pubblicità e molta della sua fortuna è dovuta anche ad un connubio vincente con Google che rimanda sempre subito alla famosa enciclopedia on-line.
Fonti:
Miguel Gotor, L’Isola di Wikipedia. Una fonte Elettronica”, tratto dal testo di Sergio Luzzato, Prima lezione di metodo storico, Editori Laterza)
Sito Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale
Claudia Cepollaro