A poche ore dalla messa in onda del finale di stagione di “Game of Thrones” molti fan si chiedono quale sarà il destino dei loro personaggi preferiti, in particolar modo delle due sorelle: Arya e Sansa Stark. Come sappiamo, la più piccola si trova a Bravos a completare il suo addestramento per diventare una servitrice del Dio dai mille volti, finora la sua storia non ci ha regalato particolari emozioni ma ciò non significa che le cose non possano ribaltarsi nell’episodio conclusivo.
Sansa Stark invece ha fatto ritorno a Grande Inverno ed ha deciso di sposare Ramsay Bolton, che non si è smentito neanche la prima notte di nozze e ci ha regalato una scena agghiacciante, a cui ne è seguita un’altra ugualmente forte, quella dell’assassinio di Shireen. Insomma gli sceneggiatori hanno riconfermato il loro modus operandi: Fare scalpore a tutti i costi anche a discapito della coerenza dei personaggi.
Questa stagione ha suscitato molte perplessità, fra i cambiamenti attuati nella storyline originale dei libri, i personaggi di Arya e Sansa Stark sembrano avviati a differenziarsi a poco a poco di più dai romanzi. Quantomeno è apparso evidente per la maggiore, che apparte il temporaneo cambio di look, non ha più granchè in comune con il suo corrispettivo letterario. In questo articolo si tenterà di analizzare la psicologia di questi due personaggi letterari, vicini per parentela ma totalmente opposti per indole e di distinguerli da quelli televisivi.
Chi apprezza davvero Sansa Stark?
“Tu sei come uno di quegli uccelletti delle isole dell’Estate, non è così? Un grazioso uccelletto parlante, che recita da bravo tutte le paroline che gli sono state insegnate.”
Il Mastino a Sansa.
Sansa Stark malgrado tutto è ancora conosciuta dal pubblico televisivo come la piccola lady vezzosa ed irritante, probabilmente anche a causa di alcune scelte interpretative discutibili, che non le hanno permesso di evolvere e maturare a sufficienza. La Sansa letteraria non ha questo problema, riesce bene o male a farsi apprezzare dai lettori, è una ragazza dolce e di buon cuore, che come Arya, sta ancora affrontando un doloroso percorso di crescita interiore. La sua particolarità è quella di essere fra i pochi privilegiati in questa saga a non essere corrosa dall’odio e dalla sete di potere o vendetta e questo, almeno inizialmente, la rende facilmente manipolabile.
Sansa Stark ha imparato troppo presto, a soli undici anni, ricordiamocelo, che il mondo non è fiabesco e meraviglioso come nelle canzoni. È descritta come una giovane timida, introversa, ben educata , amante della musica, dell’arte e della poesia. Il suo destino sarebbe dovuto essere quello di diventare una gran signora amata e rispetta, come sua madre Catelyn Tully.
E in effetti Sansa Stark è una ragazzina che sa farsi voler bene per il suo animo gentile, ma come tutte le persone non è perfetta. È ingenua ed inizialmente alquanto snob, lo si vede bene nel rapporto freddo con Jon Snow che chiama “the bastard brother” ma si badi bene ad interpretare correttamente il suo comportamento. Questo, per una società chiusa come quella pseudo medievale di Westeros, è la normalità. Arya è l’eccezione, lei è la regola. Rispetta semplicemente i valori che le sono stati impartiti sin dalla nascita. Arya è ciò che ogni ragazza vorrebbe essere, l’undicenne indifesa Sansa è come effettivamente siamo.
Il merito televisivo è proprio di aver messo in luce questo aspetto molto umano del personaggio ma per quanto riguarda le sue qualità? Zero.
La morte di Sansa Stark e la nascita di Alayne Stone
“With my wits and Cat’s beauty, the world will be yours, sweetling”
Ditocorto a Sansa
La Sansa Stark letteraria non è un guerriero come Robb, non è un’assassina come Arya, non è una manipolatrice sessuale come Cercei ma ha trovato il modo di difendersi grazie alla sua “armatura di cortesia“, ovvero si è semplicemente mostrata gentile con tutti in modo da risultare innocua.
Nella battaglia delle Acque Nere dimostra la sua natura compassionevole consolando le nobildonne impaurite, laddove nella serie è la prima ad essere terrorizzata. La prima presa di posizione però avviene durante il suo matrimonio forzato con Tyrion Lannister. In questa occasione si rifiuta di inginocchiarsi dinnanzi a suo marito. Nella serie troviamo un’infelicissima Sophie Turner che si umilia pubblicamente.
Ma il cambiamento radicale avviene dopo la morte di Joeffrey. Nel libro si tinge i capelli di nero e si fa spacciare per Alayne Stone; la figlia bastarda di Ditocorto e da questo momento in poi Sansa cambia. Diventa ancora più riflessiva, più astuta e prudente, ora ne va della sua vita, non deve farsi scoprire, un passo falso e sarà morta, deve vivere e pensare come Alayne dentro e fuori. Rinuncia a una parte delle sua bellezza, i suoi stupendi capelli rossi, simbolo dei Tully; devono sparire. Per essere al sicuro deve diventare sessualmente meno appetibile e non può dare nell’occhio. Deve rinunciare ai suoi vestiti più belli, alla sua identità, deve degradarsi assumendo il titolo di bastarda. Ora che è una bastarda anche lei comincia a simpatizzare molto di più per Jon Snow, ad andare oltre ciò che le è stato sempre detto.
Tutto questo non avviene nella serie tv. Eliminare Alayne Stone ha significato cancellare la possibilità per Sansa Stark di crescere e maturare, di diventare una donna adulta, che faticosamente e dolorosamente cerca di farsi strada in un mare di pescecani pur consapevole di essere poco più che un girino. Lo abbiamo visto chiaramente in questa stagione, via il nero dai capelli, via Alayne “the bastard brave” la Sansa televisiva è ancora una vittima, magari sarà Brienne il cavaliere che la salverà.
Per correttezza rimandiamo la trattazione del personaggio più unico che raro di Arya Stark al prossimo articolo.
Chiara Cianniello