Per quanto riguardava le sorti di Arya Stark e della sorella avevamo lasciato un interrogativo aperto. Come era prevedibile Sansa ha trovato il suo salvatore, solo che questo compito non è toccato a Brienne ma ad un insospettabile Theon, che in un momento di lucidità ha trovato la forza di accaparrarsi il suo momento di gloria. Quindi è finalmente cominciato quel percorso di crescita interiore tanto agognato dai fan … quelli di Theon!
Sansa si è bloccata; è arrivata a Winterfell con le migliori intenzioni e si è rivelata ancora una volta una pedina nelle mani di una mente più acuta della sua, rischiando addirittura la morte gettandosi giù dalle mura di Grande Inverno.
Alla luce di questo finale così deludente, appaiono ancora più come delle prese in giro le dichiarazioni degli sceneggiatori di avere grandi progetti per questo personaggio.
La storyline di Arya Stark, invece, ha avuto una bella sferzata di vitalità. Pur non distaccandosi eccessivamente da quella dei libri, ci sono alcuni aspetti che gli autori hanno consapevolmente esaltato, primo fra tutti la sua incontenibile violenza. Ci ha mostrato di essere disposta a tutto pur di riuscire a completare la sua lista. Fra le altre cose, nel corso della puntata si è anche palesato il suo lato oscuro latente. La ragazza da sempre sembra destinata a grandi cose, si sta forse realizzando la profezia (che nei romanzi non esiste, sia chiaro) di Melisandre?
“Vedo dell’oscurità in te, e nell’oscurità vedo degli occhi che mi fissano. Occhi blu, occhi marroni ed occhi verdi. Occhi che tu chiuderai per sempre”
Volendo estremizzare, questa profezia potrebbe preannunciare per Arya Stark un futuro da villain. Le iridi di colore diverso rappresenterebbero i diversi volti ed identità che potrà assumere diventando “nessuno” , gli occhi chiusi per sempre potrebbero essere proprio i suoi, quindi un riferimento all’attuale cecità. Non c’è dubbio: La Arya Stark che vedremo da ora in avanti sarà una persona diversa, migliore o peggiore resta ancora tutto da decidersi. Pertanto è il momento di approfondire maggiormente questo personaggio e di metterla in relazione alla sua scomoda sorella.
Arya Stark: Da incompresa ad assassina
Altri uomini erano più forti, più rapidi, più giovani. Per quale ragione Syrio Forel era il migliore? Ora io te lo dirò. Saper vedere, saper vedere la verità: questo è il cuore della risposta.
(Syrio Forel tenta di spiegare ad Arya il segreto per vincere)
All’inizio della storia tutti siamo portati ad amarla follemente. La Arya Stark letteraria è sveglia, vivace e senza peli sulla lingua. Gli dei le hanno donato meno bellezza della sorella e questo implicitamente pesa sul giudizio che le persone hanno su di lei. Sansa è la preferita di tutti e per lei è una presenza ingombrante e fastidiosa. Arya Stark “faccia di cavallo” ama combattere, cavalcare, è più attratta dall’epica che dalla poesia d’amore. Se Sansa sogna il suo principe azzurro, Arya vole essere come la leggendaria regina guerriera Nymeria. E’ un personaggio atipico e piuttosto moderno, su questo non c’è dubbio, non incarna affatto l’immagine della fanciulla medievale bella e virtuosa. Questa sua anomalia la mette in una condizione di isolamento fin dall’infanzia.
Catlyn sembra inconsciamente favorire Sansa poiché è la bambolina perfetta che ha costruito con le sue stesse mani. Con Arya ha ormai rinunciato. Robb è il primogenito, preso da ben altri affari e Ned, per quanto possa amarla, ripone per l’appunto in lui tutte le sue aspettative, come era giusto che fosse. Quando finalmente si decide ad assecondare le attitudini di Arya, è troppo tardi. Da lei nessuno si aspetta niente. Nessuno riesce a riconoscere in questa bambina il vero sangue del lupo, lei è l’erede morale ma non economico. Ha molto potenziale inespresso, una straordinaria attitudine all’azione, che potrebbero fare di lei un ottima leder.
Ma Westeros non è un paese per donne, non è l’unica a non essere a suo agio col proprio sesso o meglio col proprio ruolo. Se si pensa a Brienne, che ha dovuto pestare il promesso sposo per essere destinata alla carriera militare, Arya in confronto è fortunata. Non ha un rapporto profondo con nessuno se non con Jon Snow. Le pagine in cui viene approfondita la loro relazione sono forse fra le più dolci e più belle. Arya e Jon sono due reietti, in cuor loro non sentono di appartenere a Winterfell, dovranno distaccarsi dalla famiglia e conoscere la vera solitudine per capire di essere nel torto.
Una punizione divina?
Arya Stark oscilla continuamente fra il desiderio di cavarsela da sola, che la spinge ad assecondare la sua natura indipendente, e le sue origini. È per questo che non riesce a portare a termine il suo addestramento nel modo corretto. Non riesce a rinunciare ad Ago, simbolo del legame con Jon, il fratellastro che ha amato più di quelli veri.
Arya si è dovuta perdere in un altro continente per trovare la sua vera casa. Non è ancora pronta a rinunciare alla sua identità e forse non lo sarà mai; che in futuro sia costretta a cercare un’altra strada per compiere la sua vedetta? Di sicuro gli adepti del dio non accetteranno un ulteriore tradimento. Ciò che Arya Stark ha commesso è una grave violazione del loro credo e pertanto viene punita con la perdita della vista. Conoscendo il personaggio di Arya non abbiamo dubbi che riuscirà a riprendersi anche stavolta e probabilmente riuscirà anche a trarre dei vantaggi da questa nuova situazione.
Chiara Cianniello