Domenica 14 giugno 2015 è stato rilasciato l’ultimo episodio della quinta stagione di Game of Thrones. Si è finalmente conclusa una stagione che, a differenza delle precedenti, ha lasciato tanto a desiderare.
Le incisive differenze dal libro, che hanno caratterizzato questo ciclo di 10 episodi, ha sicuramente lasciato l’amaro in bocca ai più accaniti lettori dei romanzi di George R. R. Martin. Ma al di là di questo, sono molte le pecche che questa stagione ha portato alla luce.
Pecche, che hanno appiattito non solo la trama della storia, ma anche lo sviluppo stesso dei personaggi.
Game of Thrones: situazione di stallo
In ogni stagione i telespettatori della serie sono stati abituati all’entrata di nuovi personaggi, che venivano analizzati con molta intensità e diventavano quasi il fulcro degli eventi della storia stessa.
Ciò in questa stagione non è avvenuto. Si è assistito all’apparizione di una nuova famiglia, ma il tutto in maniera molto superficiale e poco approfondita.
Personaggi che dovevano essere messi in risalto e analizzati con un occhio di riguardo, sono in realtà mal presentati, quasi a stento ripresi dall’occhio della cinepresa. Come se fossero buttati lì giusto perché devono condire la storia, quando dovevano essere loro la portata principale della stessa.
La famiglia Martell e le Vipere delle Sabbie sono state solo un miraggio. Di loro si sa poco, se non che vogliono rivendicare il padre Oberyn Martell, morto ad Approdo del Re.
Una vendetta riuscita, che vede la giovane Myrcella Baratheon morire nell’ultima puntata. Figlia del rapporto incestuoso tra Jamie e Cersei Lannister, Myrcella è un altro nuovo personaggio introdotto ma a stento delineato.
È stata data molta più attenzione ad High Sparrow, che per quanto possa essere stata caratterizzante la sua presenza, non era un personaggio tale da ricevere più attenzioni di altri.
Uno stallo totale dei personaggi. Figure nuove introdotte, ma che in realtà è come se non ci fossero state. Figure che hanno agito solo da contorno a quelli da sempre presenti.
I personaggi di sempre
Data la poca influenza ottenuta nella trama di questa stagione dai nuovi personaggi, ciò non si può dire per i reduci della serie. Loro sono stati ancora una volta il fulcro di tutto.
La presenza di scene crude e toccanti non è mancata, eventi che per quanto innovativi, non sono stati girati in modo tale da colpire profondamente il telespettatore. Quasi noiosi.
Daenerys Targaryen, sempre collegata a storie interessanti, ha passato l’intera stagione dietro le mura di Meereen. L’unica svolta è giunta alla fine della nona puntata, con Drogon pronto a salvarla dall’ assedio dei Figli dell’Arpia.
Jamie Lannister quasi assente e il solito modus operandi di Cersei Lannister, basato sul voler distruggere chi la circonda, ha solo distrutto se stessa. La scena finale della sua espiazione è stata toccante, l’unica che abbia caratterizzato la sua figura.
Ben gestita è stata la storia di Arya Stark e Tyrion, meno quella di Sansa, completamente stravolta dall’originale.
L’attesa battaglia tra i Bolton, attuali conquistatori di Grande Inverno, e Stannis Baratheon non è stata vissuta nemmeno per un secondo. Ci si è ritrovati direttamente alla fine, con una Brienne intenta ad ottenere la sua vendetta per Renly Baratheon.
Il personaggio di maggior spessore è stato Jon Snow. Gli eventi caratterizzanti i Guardiani della Notte con i Bruti e gli Estranei sono stati una boccata di aria fresca, quel pizzico di adrenalina che il resto non ci ha dato.
Come al solito però, i personaggi più apprezzati dal pubblico vengono uccisi. Si spera in un miracolo di Melisandre, ma sarà tutto da vedere.
Una stagione apatica e priva di adrenalina su molti aspetti. Una stagione che aveva il potenziale per rendere di più, ma non l’ha sfruttato. Una stagione che su molte cose ha pagato il distacco marcato dai libri.
Non resta che sperare nella prossima.
Viviana Di Paola